eugen
|
mercoledì 31 maggio 2023
|
notevole remake
|
|
|
|
"3 1o to Juma"(James Mengold, dal racconto di Elmore Leonard, screenplay di Michael Brandt e Derek Haas con Halstedt Welles, 2007). Non mi e'possibile alcun confronto con l'originale filmico di 50 anni prima, dato che non ho visto il film di Dalmer Daves Si tratta di un banidto catturato in una cittdina, da scortare fino a Contention e da accompagnare poi alla locale stazione(siamo poco prima di fine Ottocento)per andare a Yuma, dove il bandito verra'condannato e giustiziato, Si offre un agricolore, impoverito da recenti atti terrosristici dei "padroni agrari". Ma il contrasto tra i due uomini sara' relatvo mentre nellla vicenda si interiranno altre perosne, con un finale a sorpesa, dove a soccombere sara'l'agricolore povero, a causa appunto dell'intervento del colloboraotre"vilain"del badito"leggendario".
[+]
"3 1o to Juma"(James Mengold, dal racconto di Elmore Leonard, screenplay di Michael Brandt e Derek Haas con Halstedt Welles, 2007). Non mi e'possibile alcun confronto con l'originale filmico di 50 anni prima, dato che non ho visto il film di Dalmer Daves Si tratta di un banidto catturato in una cittdina, da scortare fino a Contention e da accompagnare poi alla locale stazione(siamo poco prima di fine Ottocento)per andare a Yuma, dove il bandito verra'condannato e giustiziato, Si offre un agricolore, impoverito da recenti atti terrosristici dei "padroni agrari". Ma il contrasto tra i due uomini sara' relatvo mentre nellla vicenda si interiranno altre perosne, con un finale a sorpesa, dove a soccombere sara'l'agricolore povero, a causa appunto dell'intervento del colloboraotre"vilain"del badito"leggendario". Film teso fin dall'iniaizo, un vero western-thriller(aveva ragione,come sempre, Andre'Bazin, quando affermava che il western e'un genere che ne raccoglie e spesso emblematizza altri, come in quesot caso il thriller, dove poiotremmo aggiungere"sociale", dato che i veri"cattivi"della sotria sono i"ras"dellla terra, del possesso agrario e dell'allevamento di bestiame). Notevole l'inteprretazione della figrua del bandito-un bandito che sa a memoria la Bibbia, sia deto per inciso. da parte di RUssel Crowe, mentre lantagonista e'Christian Bale e il compianto Peter Fonda interpretatva im ruolo di Byron. Scenografia e musiche controbuisocno alla tensione, sempre opporunamente distrubita. Eugen
[-]
|
|
[+] lascia un commento a eugen »
[ - ] lascia un commento a eugen »
|
|
d'accordo? |
|
no_data
|
martedì 2 giugno 2020
|
l'influenza del western spaghetti e' notevole.
|
|
|
|
Ancora una ottima interpretazione di Russell Crowe che abbiamo ammirato nel GLADIATORE, in un "remake" che dovrebbe inorgoglire gli italiani e i fans dei western di Sergio Leone: anche qui voci basse, quasi roche, che ricordano Eastwood del regista, non molte scene violente, illuminazione spesse volte scura. Quanto tempo e quanti stili cinematografici sono passati dal film archetipico con Glenn Ford nell'inusitato ruolo del criminale.
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
|
sabato 4 aprile 2020
|
musiche
|
|
|
|
Gentile Farinotti, le musiche in "3:10 to Yuma", almeno stando ai titoli di testa, sono di George Duning. Un saluto Emanuele
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
diskol88
|
lunedì 20 gennaio 2020
|
stellare quel treno...per vist 25 volte che film.
|
|
|
|
ci sono molte situazioni scene epiche e storia del
cine 34... forse più 35 e chissà, però quel
finalino infinito e anche come prende quell'ennesimo
trenino..., d'altra parte non avrebbe scappare tutte le
volte, del genere, tanto va la gatta al lardo... un film incredibile.
|
|
[+] lascia un commento a diskol88 »
[ - ] lascia un commento a diskol88 »
|
|
d'accordo? |
|
nezoct
|
domenica 12 gennaio 2020
|
tipo falsa riga di the kid, bel film.
|
|
|
|
una banda di falsi onesti forse per la storia,
ossessionata... per quel treno per yuma, sembra un film incredibile,
4 figure intente di trovarne altre 35, a mettere cawboy su un treno, è
quasi quasi altresì un classico del genere western, mitico.
|
|
[+] lascia un commento a nezoct »
[ - ] lascia un commento a nezoct »
|
|
d'accordo? |
|
samanta
|
domenica 13 ottobre 2019
|
come era bella hollywood dei tempi d'oro
|
|
|
|
Concordo con quanto scritto da Pino Farinotti nella sua recensione del 2008 che bisogna vedere la storia così com'é. In genere è la mia opinione sui remake bisogna guardarli senza confronti con l'originale (da me commentato il 29 settembre u.s.).
Però in questo caso lo stesso regista ha voluto imprimere una continuità alla storia inserendo lo stesso sceneggiatore pur cambiando la forma. Non intendo non condividere un giudizio positivo, ma ritengo che il regista avendo a disposizione una bella storia poteva mantenere il nucleo e cambiare poco, oppure rivederla da capo a fondo, ad esempio perché Ben Wade debba essere visto come un rapinatore gentiluomo?
Tale visione aveva un senso nell'originale, Ben aborriva uccidere, nella rapina alla diligenza si premura di non uccidere i guardiani e i passeggeri, viene ucciso solo un guardiano perché a sua volta aveva sparato uccidendo un bandito.
[+]
Concordo con quanto scritto da Pino Farinotti nella sua recensione del 2008 che bisogna vedere la storia così com'é. In genere è la mia opinione sui remake bisogna guardarli senza confronti con l'originale (da me commentato il 29 settembre u.s.).
Però in questo caso lo stesso regista ha voluto imprimere una continuità alla storia inserendo lo stesso sceneggiatore pur cambiando la forma. Non intendo non condividere un giudizio positivo, ma ritengo che il regista avendo a disposizione una bella storia poteva mantenere il nucleo e cambiare poco, oppure rivederla da capo a fondo, ad esempio perché Ben Wade debba essere visto come un rapinatore gentiluomo?
Tale visione aveva un senso nell'originale, Ben aborriva uccidere, nella rapina alla diligenza si premura di non uccidere i guardiani e i passeggeri, viene ucciso solo un guardiano perché a sua volta aveva sparato uccidendo un bandito. Nel nostro film il regista James Mangold (Cop Land, Kate&Leopold, Innocenti bugie ma al suo primo western) ha cambiato registro trasformando Ben in uno psicopatico assassino nell'assalto alla giurisprudenza ammazza tutti i guardiani, salvo lasciare a mò di esempio McEnroy (Peter Fonda) che vedremo nel prosieguo, addirittura uccide uno della banda perché non ha ammazzato un ferito. Alcune scene sono incongrue, ad esempio l'assalto alla dirigenza , blindata e piena di guardiani con una mitragliatrice scena che è presa dal film Caravona di Fuoco con John Wayne, si vede la mitragliatrice fare strage di innumerevoli banditi e poi si viene a sapere che sono solo 4 i loro morti!
Ben Wade (un ottiimo Russel Crowe) durante il tragitto che lo porta allla città di Contention per prendere il treno per Yuma è accompagnato dal solo Dan (Christian Bale bravo attore ma non in parte decisamente migliore Van Heflin dell'originale) un contadino che si è offerto per necessità economica ma anche da altri 4 di cui 2 durante il viaggio saranno uccisi ferocemente da Ben che ha una inverosimile libertà di movimento. Nel finale si aggiunge al gruppo il figlio maggiore di Dan, il feroce Ben si improvvisa benefattore e visto uccidere Dan uccide tutta la sua banda (6 o 7 persone) e poi salta da solo sul treno che lo porta al carcere di Yuma nella cella predisposta sapendo che il figlio di Dan riceverà con la madre il premio.La scena a mio avviso è grottesca, come d'altra parte inutili le scene della miniera e dell'attacco degli Apache che è girato in modo confuso.
Il film è anche involgarito rispetto al precedente in cui Ben seduceva la barista del Saloon (la bellissima e brava Felicia Farr), la scena era delicata e suggeriva il rapporto sessuale, invece Mangold ha preso come barista una giunonica e bella modella (Vinessa Shaw) del tutto inespressiva che mostra le sue nudità, una scena superflua e volgare.
Il film è stato abbastanza un flop commerciale a fronte di un budget di 55 milioni di $ ha avuto in tutto il mondo incassi per 70 milioni. A mio giudizio il regista non è adatto a dirigere film Western, comunque per il paesaggio molto bello e per la recitazione dei 2 protagonisti nonché per la trama che comunque è bella 3 stelle - -.
Rimpiangiamo tutti Delmer Daves ed anche la bella canzone che faceva sottofondo all'originale e cantata da Frankie Laine.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
fabio
|
venerdì 29 marzo 2019
|
ottimi interpreti per un western eccellente
|
|
|
|
Davvero avvincente questa versione di un classico del cinema western.
C'è tutto quello che rende immortale il genere: i paesaggi selvaggi, i banditi, le sparatorie ecc.
Grazie a due attori molto carismatici ed una regia solida il risultato è di sicuro effetto.
|
|
[+] lascia un commento a fabio »
[ - ] lascia un commento a fabio »
|
|
d'accordo? |
|
my_movies_land
|
venerdì 11 agosto 2017
|
godibile ed ottima fonte di intrattenimento.
|
|
|
|
Un film per cui avevo molte aspettative a causa delle svariate recensioni positive sia da parte della critica statunitense che da parte del pubblico (in particolare dagli utenti di IMDB). Per fortuna è stato inserito da poco su Netflix e sono riuscito a vederlo.
La regia, di questa pellicola del 2007 remake dell’ omonimo film del 1957 (che non ho ancora visionato), è stata affidata a James Mangold, regista di numerosi film tra cui gli ultimi sul personaggio di Wolverine: “wolverine: l’immortale” e “Logan- the Wolverine”, con quest’ultima c’ho visto diverse somiglianze sia per la narrazione che per la regia in se. Mangold è stato in grado di dirigere un western a stampo “vecchio”, ma che sia godibile ed un’ ottima fonte di intrattenimento tutt’oggi.
[+]
Un film per cui avevo molte aspettative a causa delle svariate recensioni positive sia da parte della critica statunitense che da parte del pubblico (in particolare dagli utenti di IMDB). Per fortuna è stato inserito da poco su Netflix e sono riuscito a vederlo.
La regia, di questa pellicola del 2007 remake dell’ omonimo film del 1957 (che non ho ancora visionato), è stata affidata a James Mangold, regista di numerosi film tra cui gli ultimi sul personaggio di Wolverine: “wolverine: l’immortale” e “Logan- the Wolverine”, con quest’ultima c’ho visto diverse somiglianze sia per la narrazione che per la regia in se. Mangold è stato in grado di dirigere un western a stampo “vecchio”, ma che sia godibile ed un’ ottima fonte di intrattenimento tutt’oggi.
Le colone portanti del film sono le interpretazioni degli attori e consigli la visione della pellicola in lingua originale per godere al meglio quelle di Christian bale e di Ben Foster che interpretano rispettivamente il protagonista e il villian principale.
Buona anche la sceneggiatura mai banale ma forse fin troppo buonista in alcune parti. Ottime le scenografie e i costumi.
Il film in conclusione non mi ha deluso, mi ha intrattenuto quanto basta, anche se ci mette un po’ ad ingranare, la prima mezz’ora non mi ha entusiasmato l’ho trovata un po’troppo lenta e parlata. Comunque lo trovo un ottimo film western.
VOTO: 7,5/10
[-]
|
|
[+] lascia un commento a my_movies_land »
[ - ] lascia un commento a my_movies_land »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
giovedì 20 aprile 2017
|
remake dignitoso.
|
|
|
|
Dopo 50 anni dal primo film,Mangold aggiorna questo remake secondo le nuove mode hollywoodiane:più azione,più morti,più spiegazioni.Forse una mezz'ora di meno arebbe giovato,ma lo spettacolo c'è ed confezionato con mestiere.Gli attori sono in parte,e l'esasperata cattiveria di fondo a tratti colpisce.Ma rimane un prodotto di genere senza infamia nè lode,non certo memorabile,e non in grado di resuscitare il western.Il finale da un lato è apprezzabile per la svolta tragica,ma dall'altro non è del tutto convincente.
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
giorpost
|
mercoledì 23 marzo 2016
|
quel buono, quel cattivo e quei 200 dollari d'onor
|
|
|
|
Dan Evans è un ex soldato senza una gamba proprietario di una fattoria ma indebitato fino al collo; con moglie e figlio ridotti quasi alla fame e sempre alla ricerca di nuove strade per difendere la sua terra da squali e falchi in odore di espansione, ne trova una poco facile allorquando, spinto dalla disperazione, si propone di far parte di un gruppo di persone abili con le armi che ha il compito di scortare il pericoloso e sanguinario malvivente Ben Wade fino ad una stazione non troppo vicina. Inizia, così, una lunga e interminabile traversata che, tra montagne, sentieri selvaggi e imboscate degli Apache, dovrà terminare nella città di Contention dove un treno, di passaggio alle ore 3,10, porterà il fuorilegge fino al carcere di Yuma: tra Evans e Wade, pur essendoci una palese tensione, non tarderà a sopraggiungere un compromesso spinto da reciproca stima e vicendevole compassione.
[+]
Dan Evans è un ex soldato senza una gamba proprietario di una fattoria ma indebitato fino al collo; con moglie e figlio ridotti quasi alla fame e sempre alla ricerca di nuove strade per difendere la sua terra da squali e falchi in odore di espansione, ne trova una poco facile allorquando, spinto dalla disperazione, si propone di far parte di un gruppo di persone abili con le armi che ha il compito di scortare il pericoloso e sanguinario malvivente Ben Wade fino ad una stazione non troppo vicina. Inizia, così, una lunga e interminabile traversata che, tra montagne, sentieri selvaggi e imboscate degli Apache, dovrà terminare nella città di Contention dove un treno, di passaggio alle ore 3,10, porterà il fuorilegge fino al carcere di Yuma: tra Evans e Wade, pur essendoci una palese tensione, non tarderà a sopraggiungere un compromesso spinto da reciproca stima e vicendevole compassione. Nell' America del West, pronta a tutto per un pugno di dollari (200, in questo caso), la determinazione dell'agricoltore nel voler perseguire la strada dell'onestà e di una giusta educazione del figlio quattordicenne William (futuro capo famiglia), porterà ad un epilogo tanto scioccante quanto scontato. Per spendere qualche parola a favore di Quel treno per Yuma (USA, 2007), non ci vuole molto essendo, questo film, davvero ben diretto dall'intraprendente Mangold (Quando l'amore brucia l'anima). Una delle mie personali convinzioni rispetto al Cinema è che la resa degli attori e del cast dipendono molto dalla “mano” del regista (e ci mancherebbe altro, direte voi) ma in questa circostanza vanno fatte delle sottolineature: Russel Crowe e Christian Bale, rispettivamente il cattivo Wade ed il buono Evans, ancora una volta danno sfoggio della loro grandezza, confermando di essere tra i migliori interpreti in circolazione. Di Crowe conosciamo bene carriera, picchi e parziali flop, ma è indubitabile la sua dimestichezza davanti alla camera e quella piacevolissima faccia da schiaffi rotondeggiante che attrae come pochi; Bale, dal canto suo, sembra proprio non sbagliare un colpo, scegliendosi accuratamente i copioni giusti che l'hanno reso il più versatile in assoluto della sua generazione (insieme a Edward Norton e Fassbender). Dunque la riuscita di questo film è dovuta, in larga parte, al loro talento. I due formano una coppia davvero affiatata, se è vero che lungo tutta la pellicola non escono mai fuori dalle righe, seguendo alla lettera i dettami di un regista che ha voluto creare un western atipico, certo, ma anche in linea (per certi parametri) con la sterminata produzione dei decenni d'oro, quando questo era un genere inflazionato. A contornare i due protagonisti, un gruppo di attori davvero notevoli e propedeutici al progetto, come Ben Foster, “ben” calato nella parte di Charlie Prince, compare di Ben (il personaggio di Crowe) che, insieme al resto della banda, cerca in ogni modo di portare in salvo il loro capo; risultano efficaci anche Alan Tudyk (Doc), ammirato in molte pellicole blockbuster per quel viso da pazzoide represso e il giovane Lerman (il figlio di Evans), che rivedremo spesso. L'azione non manca mai, con sequenze molto coinvolgenti ed anche strutturate alla vecchia maniera come le sparatorie a cavallo; se devo trovare un paio di difetti all'opera opterei per l'eccessiva vanità di Russel (presumibilmente voluta da Mangold) ed il non riuscitissimo finale, nel quale il regista non è stato capace di trasmettere il necessario quanto auspicabile pathos. Molti avranno avuto da ridire sull'eccessiva prolissità del film, in netto contrasto con i filoni di Ford o dello stesso Leone, nei quali la parola lasciava spazio alle bellissime immagini di luoghi selvaggi, volti vissuti e stivali consumati; in Three ten to Yuma non possiamo ammirare un vero cappello vissuto o un panciotto vecchio stile (i costumi di un tempo non li fanno più), ma resta un piacevole lungometraggio ambientato nel far west con il buonismo della Hollywood di oggi, per il quale tra il bene il male, la differenza la fanno quei 200 dollari d'onore.
Voto: 7
[-]
[+] ma quale prolissità?
(di biscotto51)
[ - ] ma quale prolissità?
|
|
[+] lascia un commento a giorpost »
[ - ] lascia un commento a giorpost »
|
|
d'accordo? |
|
|