para
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giovedì 2 ottobre 2008
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finale un po' strano ma nel complesso gran film
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Il finale è un po' strano e di difficile interpretazione, ma non lo rivelerò come hanno fatto altri. Invece, è molto bella la trama, la sceneggiatura e le interpretazioni di due attori fantastici come Bale e Crowe. Bello veramente, un western old-style. Voto 8
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fausto
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venerdì 26 settembre 2008
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finale sbagliato
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Ci eravamo quasi arrivati, per una volta un finale diverso dal solito sarebbe stato se avessero avuto la meglio i cattivi, fosse rimasto in vita il figlio ed i complici non fossero stati uccisi (poco credibile) ed il treno fosse ripartito vuoto. Divertente la faccia del complice, non adatta o almeno discutibile la parte affidata al protagonista principale Russel Crowe.
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sergente hartman
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domenica 17 agosto 2008
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finale assurdo
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il film è molto suggestivo e ricorda a tratti quel genere di western di 40 anni fa di sergio leone.Russel crowe è capace sia di recitare nel ruolo del buono ,ma si sa fare anche odiare.Purtropppo a tratti noioso e a tratti regala emozioni e magari su questo il regista dove potenziare meglio.inoltre il finale è contradittorio dato che russel crowe impersonando il bandito uccide i suoi fedeli compagni che avevaano rischiato la loro vita per salvarlo e poi,ancora piu ridicolo sale lui stesso sul treno per essere processato.insomma il finale fa cadere nel ridicolo un buon film,e dà una stoccata di sorpresa e banlità tipicamente americana
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who cares?
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domenica 13 luglio 2008
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ritorno nell' vecchio west!
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Veramente un film che puo definisrsi western, dove ci si ritrova l'avventura, gli scontri e tutti gli ingredienti principali di un film del genere. Bravissimi come sempre gli attori protagonisti, ottimo nella sua interpetazione, ovviamente, Crow che come attore non delude gli spettatori, ma nello stesso modo bravissimo nella recitazione della parte Christian Bale. Veramente un film molto bello e anche interessante. Il regista e' risucito in pieno a convincerci, e anche ad impropriarsi dell' ambiente western.
Mai banale, nemmeno alla fine dove c'e' una risvolta nell' carattere di Ben Wade, e vendica la morte di un uomo onesto e padre di famiglia che in un breve tempo e' riuscito a trasmettegli sentimenti che credeva sepolti.
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Veramente un film che puo definisrsi western, dove ci si ritrova l'avventura, gli scontri e tutti gli ingredienti principali di un film del genere. Bravissimi come sempre gli attori protagonisti, ottimo nella sua interpetazione, ovviamente, Crow che come attore non delude gli spettatori, ma nello stesso modo bravissimo nella recitazione della parte Christian Bale. Veramente un film molto bello e anche interessante. Il regista e' risucito in pieno a convincerci, e anche ad impropriarsi dell' ambiente western.
Mai banale, nemmeno alla fine dove c'e' una risvolta nell' carattere di Ben Wade, e vendica la morte di un uomo onesto e padre di famiglia che in un breve tempo e' riuscito a trasmettegli sentimenti che credeva sepolti.
Una nota particolare per l'interpretazione veramente molto riuscita e intensa dell' braccio destro di Wade, Charlie Prince.
Veramente magistrale!
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clint94
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martedì 17 giugno 2008
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film che non supera l'originale, ma poco ci manca
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Inizio col dire che a me "Quel treno per Yuma" è piaciuto. E non poco.
Avevo già visto l'originale di Daves e mi era piaciuto molto, nonostante le poche sparatorie, e pensavo che era impossibile che questo film arrivasse ai livelli del film di Daves. Non mi sbagliavo ma ci mancava poco. Perché è vero che il film di Daves è superiore, ma non poi di così tanto.
Innanzitutto, bisogna citare le interpretazioni degli attori. Crowe, nell'insolito ruolo del cattivo (ma neanche tanto, alla fine) è molto bravo, anche se non aggiunge niente all'interpretazione di Glenn Ford nell'originale. Forse qui è ancora più "cattivo", all'inizio, ma il suo modo di fare, i suoi sguardi, la sua interpretazione in generale, ricorda molto quella di Ford.
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Inizio col dire che a me "Quel treno per Yuma" è piaciuto. E non poco.
Avevo già visto l'originale di Daves e mi era piaciuto molto, nonostante le poche sparatorie, e pensavo che era impossibile che questo film arrivasse ai livelli del film di Daves. Non mi sbagliavo ma ci mancava poco. Perché è vero che il film di Daves è superiore, ma non poi di così tanto.
Innanzitutto, bisogna citare le interpretazioni degli attori. Crowe, nell'insolito ruolo del cattivo (ma neanche tanto, alla fine) è molto bravo, anche se non aggiunge niente all'interpretazione di Glenn Ford nell'originale. Forse qui è ancora più "cattivo", all'inizio, ma il suo modo di fare, i suoi sguardi, la sua interpretazione in generale, ricorda molto quella di Ford. E questo non so se sia un male o un bene.
Christian Bale non è da meno: anche Bale interpreta un ruolo un pò insolito per lui. Perché è vero che Dan Evans è l'eroe della situazione ma non è sicuramente il duro tutto d'un pezzo che siamo abituati a vedere nei vecchi western, tutt'altro. Evans è l'esatto contrario dell'eroe: è un pò codardo (infatti è stato ferito in guerra da fuoco amico mentre scappava) ma onesto. E quando deve scegliere se andarsene coi 200 dollari che gli spettano ma lasciare Ben Wade (R. Crowe) libero, oppure condurre Wade in quel maledetto "treno delle 3:10 per Yuma", sceglie la seconda opzione, dimostrando di non essere il codardo che suo figlio pensava che lui fosse. Perché rispetto all'originale, Mangold inserisce nella storia la figura di William, figlio di Evans, che pensa che suo padre sia un codardo mentre Ben Wade è un modello. Nel finale, scopriamo che si era sbagliato.
Ma l'interpretazione migliore di tutto il film, secondo me, è quella del poco sconosciuto Ben Foster, nel ruolo del terribile Charlie Prince, braccio destro di Wade. Un vero cattivo, che mi ha ricordato i grandi nemici dei vecchi western, gente come Jack Palance, Lee Van Cleefe, Lee Marvin e anche (perché no) Gianmaria Volonté. In questo, Mangold è stato più bravo di Daves: se nel primo film il personaggio di Charlie compariva pochissimo ed era un personaggio molto secondario, qui è un cattivo che più cattivo non si può!!!
La sceneggiatura è molto simile a quella originale: alcune scene, come la cattura di Ben Wade o alcuni dialoghi tra Wade e Evans, sono letteralmente copiate. Ci sono però anche degli aspetti originali: le figure dell'antipatico Tucker, del vecchio Byron McEllroy (interpretato da un grande Peter Fonda), del Doc. Potter e del figlio di Evans non c'erano nel film di Daves. Così come è diverso il finale, forse non del tutto convincente. E' proprio il finale il punto debole del film. Un finale troppo inverosimile per essere originale.
Comunque, questo è l'unico neo di un film che ricorderò a lungo e che spero avrà più successo di Open Range. Insomma, ovviamente spero che al cinema escano più spesso film come questo.
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santacruz
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giovedì 10 aprile 2008
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grande
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Bello, da vedere
Si riconferma Crow un bravo attore
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michel
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mercoledì 12 marzo 2008
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spara più forte, … sennò ti sento!
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Si può resistere al fascino del male? Se il regista intendeva rispondere di sì, allora è lui il primo a non crederci. Quando, nel momento del riscatto, il bandito uccide i suoi complici, in realtà compie l’unico gesto per il quale non potrà mai essere perdonato. Nel vano tentativo di impartire la sua lezioncina il film smarrisce ogni credibilità e interesse. Peccato perché per metà e oltre lo spettacolo, più vicino ai modelli italiani che al western classico, è godibilissimo.
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lobohombre
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mercoledì 12 marzo 2008
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viaggio di redenzione, viaggio di formazione
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Il Viaggio è il vero protagonista di questo film. Ad iniziare da quello compiuto materialmente da un manipolo di uomini comuni - ognuno dei quali animato da impulsi e motivazioni differenti - per assicurare alla giustizia il temuto bandito Ben Wave; continuando con il viaggio "spirituale", che in un modo o nell'altro coinvolge ognuno dei personaggi principali del film. Il crepuscolare Dan Evans, padre di famiglia prostrato dagli stenti e abbattuto da un passato fatto di guerra e ferite invalidanti, ritroverà durante il viaggio il rispetto di sè e la stima del giovane figlio. Quest'ultimo vivrà il viaggio come una iniziazione, fatidico passaggio dall'adolescenza all'età adulta che si rivelerà brusco e doloroso, come spesso accade.
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Il Viaggio è il vero protagonista di questo film. Ad iniziare da quello compiuto materialmente da un manipolo di uomini comuni - ognuno dei quali animato da impulsi e motivazioni differenti - per assicurare alla giustizia il temuto bandito Ben Wave; continuando con il viaggio "spirituale", che in un modo o nell'altro coinvolge ognuno dei personaggi principali del film. Il crepuscolare Dan Evans, padre di famiglia prostrato dagli stenti e abbattuto da un passato fatto di guerra e ferite invalidanti, ritroverà durante il viaggio il rispetto di sè e la stima del giovane figlio. Quest'ultimo vivrà il viaggio come una iniziazione, fatidico passaggio dall'adolescenza all'età adulta che si rivelerà brusco e doloroso, come spesso accade. Perfino il bandito, Ben Wave, finirà per rimanere segnato dalla lunga strada percorsa in prigionia; la salda integrità morale del suo nemico-amico Evans lo impressionerà al punto da smuovere il suo lato più leale, umano e solidale. Strepitosa l'interpretazione di Russel Crowe nel ruolo del bandito colto, sarcastico e gentiluomo, che a mio parere oscura un pò quella del comunque ottimo Christian Bale. La regia è molto accurata e ben confezionata, così come la fotografia, i costumi, il make up, tutto a livelli di eccellenza. Leggermente ridondanti la scena della miniera (in cui Luke Wilson fa inspiegabilmente capolino come comparsa), quella degli indiani e l'ultima parte del film, per digerire le quali è necessaria una buona dose di sospensione dell'incredulità. Un maggiore realismo nelle sparatorie credo che sarebbe giovato alla drammaticità del film, oltre a svincolarlo da una catalogazione come prodotto "di genere", a mio avviso riduttiva. Per concludere, due menzioni obbligatorie. La prima è per Ben Foster che interpreta meravigliosamente il ruolo di Charlie Prince, vero "cattivo" del film, psicopatico braccio destro (segretamente innamorato?)di Wave. La seconda è per Marco Beltrami - le cui musiche riportano alla mente le splendide colonne sonore scritte da Morricone per i western di Leone - il quale a mio parere avrebbe meritato l'oscar.
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