cristin@
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domenica 2 dicembre 2007
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si ma..
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si il film nn è male ma ,i aspettavo qlks di meglio sinceramente...
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maria rosa
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domenica 2 dicembre 2007
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la rinascita del western
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un ottimo film supportato da due grandi attori
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rioma
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giovedì 22 novembre 2007
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capolavoro
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Quando dico capolavoro intendo il "vecchio" film con Glenn Ford insuperabile, la regia di un vero regista, la musica indimenticabile. Questa nuova versione non intendo vederla, forse è segno di mancanza di fantasia che fa copiare vecchi successi.
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reiver
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mercoledì 7 novembre 2007
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un treno pieno di spaghetti...
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Sono un patito del genere western,e per questo leggere l'incasso americano del film di Mangold mi ha messo addosso un certo entusiasmo,unito alla consapevolezza che il regista è un estimatore dell'originale che è ,a mio modesto parere,uno dei venti migliori western di tutta la storia del cinema.Da lì in poi,però,ho incominciato ad arricciare il naso.Prima ho letto l'intervista di Crowe,che in buona sostanza bocciava il film di Daves e tutto il genere western americano a favore dei film italiani e australiani (?!!).Poi è arrivato il momento della visione.L'inizio non è stato male:qualche suggestiva ripresa dei fuorilegge a cavallo mi ha ricordato alcuni dei miei classici prediletti,tipo "Sfida nell'alta Sierra" di Peckinpah.
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Sono un patito del genere western,e per questo leggere l'incasso americano del film di Mangold mi ha messo addosso un certo entusiasmo,unito alla consapevolezza che il regista è un estimatore dell'originale che è ,a mio modesto parere,uno dei venti migliori western di tutta la storia del cinema.Da lì in poi,però,ho incominciato ad arricciare il naso.Prima ho letto l'intervista di Crowe,che in buona sostanza bocciava il film di Daves e tutto il genere western americano a favore dei film italiani e australiani (?!!).Poi è arrivato il momento della visione.L'inizio non è stato male:qualche suggestiva ripresa dei fuorilegge a cavallo mi ha ricordato alcuni dei miei classici prediletti,tipo "Sfida nell'alta Sierra" di Peckinpah.Ma è stato un fuoco di paglia.Nella caratterizzazione dei personaggi (in particolare quella di Charlie Prince,ma non solo),nella violenza gratuita ed eccessiva di alcune scene (come quella dell'incendio della diligenza,o della tortura del protagonista,pittoresca citazione di "Rambo II"),nella scarsa credibilità delle sparatorie,nelle stucchevoli citazioni bibliche di Wade ho letto richiami precisi ai western-spaghetti,senza neppure l'ironia che caratterizzava le produzioni di quel tipo.La struttura narrativa del film ricalca quella dell'originale:c'è un'aggiunta di una ventina di minuti di "action",buoni per rendere il prodotto più accattivante agli occhi del pubblico più giovane (che infatti in America ha mostrato di gradire).Ma le analogie col primo "Quel treno per Yuma" purtroppo terminano lì.Non c'è più la bellissima canzone di Frankie Laine,non ci sono gli eccellenti caratteristi nei ruoli di contorno,non c'è la tensione psicologica che segna la dicotomia tra i due protagonisti,simboli delle due facce della frontiera,quella legata alla violenza degli avventurieri,e quella dei "conquistatori",cioè dei coloni e dei contadini.Bale recita con estrema professionalità e convinzione,ma non ha la sofferta dignità di Van Heflin.Crowe si comporta invece come se non avesse mai visto l'originale.Che sia un attore completo ed eclettico è fuori di dubbio,ma Glenn Ford nel ruolo di Wade è almeno tre categorie sopra:dona al suo personaggio un fascino e una personalità assolutamente inimitabili,basta confrontare la scena della seduzione della barista per rendersene conto.Nell'originale Felicia Farr è completamente soggiogata dalla personalità di Wade,nel rifacimento Vinessa Shaw pare disposta ad andare a letto col primo arrivato,e Crowe sembra persino disinteressato alla vicenda.Ma il vero punto debole del remake è lo sconcertante finale.Quello dell'originale è assolutamente indimenticabile,con l'agognata pioggia che riga il volto dei protagonisti,lo sguardo di Ford che vale più di mille parole,le note della canzone di Laine che salgono prepotenti...Ogni volta che lo rivedo un brivido mi accarezza la schiena.Nel remake muore Bale,Crowe uccide cinque pistoleri in tre centesimi di secondo (neanche Trinità ci sarebbe riuscito),sale sul treno e poi chiama il cavallo col fischio (altra citazione di Trinità),per fare capire che di lì a poco taglierà la corda.Una conclusione freddina per un film abbastanza tiepido,almeno per me che avevo bisogno di un "caffè western" bollente.Tre stelle,cioè la sufficienza,per qualche bella scena,e per il coraggio di riportare il western al cinema.Ma ci sono troppi spaghetti su quel treno per Yuma...
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alan
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giovedì 1 novembre 2007
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grandi attori, ottimo film
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Un wester moderno, molto ben recitato e con personaggi di assoluto spessore. Un film che sicuramente vale la pena di vedere!
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stenius
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martedì 30 ottobre 2007
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bello
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federico zecchini
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domenica 28 ottobre 2007
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un genere immortale
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Il tempo passa ma il western non muore mai. Nonostante molto sia cambiato dalla sau epoca aurea, nonstante il pubblico si sia disaffezionato a questo genere storico, quasi mitico, il western è ancora in grado di rialzare la testa e di proporre capolavori. E Quel Treno per Yuma è esattamente questo: un capolavoro. Del classico di Daves resta l'impianto e lo scontro fra i caratteri dei due protagonisti, là i grandi Glenn Ford e Van Heflin, qui gli altrettanti bravi Russel Crowe e Christian Bale. Ma le somiglianze finiscono qui perché - giustamente - il regista James Mangold ha puntato quanto più possibile a distaccarsi dall'illustre predecessore, evitando il puro remake. Il film è molto più ricco d'azione e questo, se da un lato favorisce lo spettacolo, permette altresì di approfondire ancor meglio i caratteri dei due protagonisti, in particolar modo quello di Ben Wade.
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Il tempo passa ma il western non muore mai. Nonostante molto sia cambiato dalla sau epoca aurea, nonstante il pubblico si sia disaffezionato a questo genere storico, quasi mitico, il western è ancora in grado di rialzare la testa e di proporre capolavori. E Quel Treno per Yuma è esattamente questo: un capolavoro. Del classico di Daves resta l'impianto e lo scontro fra i caratteri dei due protagonisti, là i grandi Glenn Ford e Van Heflin, qui gli altrettanti bravi Russel Crowe e Christian Bale. Ma le somiglianze finiscono qui perché - giustamente - il regista James Mangold ha puntato quanto più possibile a distaccarsi dall'illustre predecessore, evitando il puro remake. Il film è molto più ricco d'azione e questo, se da un lato favorisce lo spettacolo, permette altresì di approfondire ancor meglio i caratteri dei due protagonisti, in particolar modo quello di Ben Wade. Finalmente si capisce per quel motivo questo bandito è così temuto e perché alla fine, davanti al cadavere di un uomo che ha imparato a rispettare, che è riuscito a ritrasmettergli valori che credeva perduti da tempo, egli scelga senza indugi di vendicarlo sterminando la propria banda prima di salire sul treno per Yuma. A questo proposito una delle cose che colpisce di più, la scelta di cambiare il finale originale uccidendo Dan Evans, risulta perfettamente giustificata dal discorso che si vuole portare avanti e non è solo un cambio fatto per il puro gusto di fare, di modificare. Insomma un grandissimo film, da vedere senza remore, consigliato a tutti, anche e forse soprattutto a coloro che di western si interessano poco.
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lemurina
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giovedì 25 ottobre 2007
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grandi i protagonisti
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Bellissimo film con due grandi attori che danno spessore ai personaggi! Indimenticabile!
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darios
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giovedì 25 ottobre 2007
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nulla di rivoluzionario
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come storia non era male anche la parte del cattivo non è nulla male, peccato per la parte interpretata dal contadino e dalle persone che devono scortare il cattivo fino al treno troppo banali troppo facili prede, finale sunreale che personalmente non mi è piaciuto per nulla 8 perchè il contadino si è fatto uccidere? perdeimostrare cosa al figlio? non aveva bisogno di soldi? ) film appena discreto lo sconsiglio a tutte le persone che non amano questo genere
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