wesee
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martedì 1 gennaio 2008
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niente di nuovo
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La solita condanna alla guerra americana, che fa vittime e non risolve le questioni. Sentitasi defraudata della propria dignita' e dalla rabbia dell'11 settembre ha intrapreso un guerra che potrebbe non avere fine ne risultati, in termini di perdite e di obiettivi. In questo caso afghnistan e iraq con il pericolo imminente della corsa al nucleare da parte dell'Iran.
A condimento il pensiero di Redford fosse puntato sul dare ai suoi studenti l'impronta di cambiare il proprio paese dall'interno, un paese che ormai non crede più alla necessità di questi interventi e delle innumerevoli vittime. Militari "leoni" gestiti da "agnelli" deboli che sanno poco del campo di battaglia capaci di iniziare ma incapaci di risolvere e chiudere il capitolo.
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La solita condanna alla guerra americana, che fa vittime e non risolve le questioni. Sentitasi defraudata della propria dignita' e dalla rabbia dell'11 settembre ha intrapreso un guerra che potrebbe non avere fine ne risultati, in termini di perdite e di obiettivi. In questo caso afghnistan e iraq con il pericolo imminente della corsa al nucleare da parte dell'Iran.
A condimento il pensiero di Redford fosse puntato sul dare ai suoi studenti l'impronta di cambiare il proprio paese dall'interno, un paese che ormai non crede più alla necessità di questi interventi e delle innumerevoli vittime. Militari "leoni" gestiti da "agnelli" deboli che sanno poco del campo di battaglia capaci di iniziare ma incapaci di risolvere e chiudere il capitolo.
Un filmetto senza infamia e senza lode.
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silvia
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lunedì 31 dicembre 2007
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abbasso la guerra
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mi è piaciuto tanto e consiglio la visione
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luca1170
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lunedì 31 dicembre 2007
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leoni per agnelli. dilemma etico o denuncia?
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Leoni per agnelli. Intento lodevole, quello di Robert Redford: aprire le coscienze alla truce realtà della guerra; far toccare con mano la distanza abissale tra i giochi di potere ed i combattimenti sul campo, dove non si perdono battaglie elettorali ma vite umane. Tema ampiamente affrontato dalla cinematografia, soprattutto americana, nel caso di R. Redford, che si avvale di un cast notevole, il film sembra attraversare il contesto senza mai entrarvi appieno; sembra non partire mai. Lancia ampi temi di discussione, apre più porte; ma lascia che ad entrarvi sia lo spettatore, il quale dovrà decidere se l'impegno nazionalista di duen giovani è solo la triste ed inconsapevole mano operativa del potere o se ancora ha un suo fondamento etico nella battaglia senza spazio e senza tempo al terrorismo.
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lalli
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lunedì 31 dicembre 2007
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bel film
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3 stelle e mezzo. Per far capire che "dove fanno il deserto lo chiamano pace..."
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mitch
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lunedì 31 dicembre 2007
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il risveglio dell'interesse giovanile
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Un bellissimo film a mio giudizio. Molto interessante e da seguire senò si rischia di perderne il filo logico che lega le tre diverse scene di svolgimento con le due diverse situazioni cronologiche.
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carla
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lunedì 31 dicembre 2007
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la politica estera usa come la vedono oggi in usa
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UN FILM SUI TEMI DELLA POLITICA ESTERA USA COME LA VEDONO OGGI IN USA. CERTO NON C'E' UNA STORIA CLASSICA, NON E' "I TRE GIORNI DEL CONDOR", TANTO PER RESTARE IN TEMA.
E' UN FILM SU COME SI RAGIONA, SI PENSA, SI ESPONE NEGLI STATI UNITI SU QUEL TEMA.
E' RIVOLTO A SE STESSI, I CITTADINI DEGLI USA; LE MINORANZE CHE VANNO IN GUERRA ANCHE PER SFUGGIRE ALLA MISERIA; MA ANCHE AI GIOVANI BIANCHI FORTUNATI COME LO STUDENTE.
E' MOLTO DIDASCALICO COME FILM, MA NON POVERO: E' SPOGLIO, SEVERO; INDICA CHE E' IL TEMPO DI FARSI DOMANDE E CERCARE RISPOSTE NON FUORI MA DENTRO DI SE'.
MI RICORDA UN LIBRO DI VIRGINIA WOOLF OVE IN UNA RECITA GLI ATTORI INNALZANO DEGLI SPECCHI PERCHE' GLI SPETTATORI POSSANO VEDERSI E CONFRONTARSI CON SE STESSI,VOLENDO SIGNIFICARE CHE ANCHE LORO SONO RESPONSABILI DI QUELLO CHE SI PUBBLICA.
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UN FILM SUI TEMI DELLA POLITICA ESTERA USA COME LA VEDONO OGGI IN USA. CERTO NON C'E' UNA STORIA CLASSICA, NON E' "I TRE GIORNI DEL CONDOR", TANTO PER RESTARE IN TEMA.
E' UN FILM SU COME SI RAGIONA, SI PENSA, SI ESPONE NEGLI STATI UNITI SU QUEL TEMA.
E' RIVOLTO A SE STESSI, I CITTADINI DEGLI USA; LE MINORANZE CHE VANNO IN GUERRA ANCHE PER SFUGGIRE ALLA MISERIA; MA ANCHE AI GIOVANI BIANCHI FORTUNATI COME LO STUDENTE.
E' MOLTO DIDASCALICO COME FILM, MA NON POVERO: E' SPOGLIO, SEVERO; INDICA CHE E' IL TEMPO DI FARSI DOMANDE E CERCARE RISPOSTE NON FUORI MA DENTRO DI SE'.
MI RICORDA UN LIBRO DI VIRGINIA WOOLF OVE IN UNA RECITA GLI ATTORI INNALZANO DEGLI SPECCHI PERCHE' GLI SPETTATORI POSSANO VEDERSI E CONFRONTARSI CON SE STESSI,VOLENDO SIGNIFICARE CHE ANCHE LORO SONO RESPONSABILI DI QUELLO CHE SI PUBBLICA.
UN BUON FILM CHE FA LAVORARE IL CERVELLO, DEGLI OTTIMI INTERPRETI: SPERO CHE LO VEDANO TANTE PERSONE IN TUTTO IL MONDO.
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bea
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lunedì 31 dicembre 2007
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niente di che!
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Questo film non narra una storia, è un insieme di situazioni che da sole non riescono a catturare l'attenzione. Non ha nemmeno un impatto così forte per quanto riguarda la critica socioculturale, non riesce a scuotere gli animi. Io lo sconsiglio, è un film freddino e che passerà prestissimo nel dimenticatoio.
[+] e' un contrometraggio
(di elena)
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mario scafidi
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lunedì 31 dicembre 2007
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ben fatto
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Dopo ventidue anni da "La Mia Africa" Robert Redford e Meryl Streep si ritrovano sullo stesso set in un film politico diretto dal secondo. "Leoni per Agnelli" tratta del tema, piuttosto caldo, delle manovre e missioni militari attuate dai potenti (gli agnelli del titolo) dei palazzi della politica statunitense per ragioni propagandistiche a scapito di giovani soldati valorosi (i leoni) che finiscono per rimetterci la vita. Il tutto è narrato attraverso due lunghi dialoghi dietro una scrivania tra una giornalista (Meryl Streep) e un senatore (Tom Cruise) da un lato, ed un maturo professore universitario (Robert Redford) ed un suo allievo dall'altro. La narrazione, così concepita, è lo spunto per sottoporre al giudizio dello spettatore un triplice punto di vista sulla medesima questione: quello marcatamente politico, imbevuto di machiavelliche argomentazioni (il senatore repubblicano), quello giornalistico, teoricamente obiettivo (la giornalista) e quello "idealistico", ancorato a valori radicati, ma forse percepiti come obsoleti (il professore).
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Dopo ventidue anni da "La Mia Africa" Robert Redford e Meryl Streep si ritrovano sullo stesso set in un film politico diretto dal secondo. "Leoni per Agnelli" tratta del tema, piuttosto caldo, delle manovre e missioni militari attuate dai potenti (gli agnelli del titolo) dei palazzi della politica statunitense per ragioni propagandistiche a scapito di giovani soldati valorosi (i leoni) che finiscono per rimetterci la vita. Il tutto è narrato attraverso due lunghi dialoghi dietro una scrivania tra una giornalista (Meryl Streep) e un senatore (Tom Cruise) da un lato, ed un maturo professore universitario (Robert Redford) ed un suo allievo dall'altro. La narrazione, così concepita, è lo spunto per sottoporre al giudizio dello spettatore un triplice punto di vista sulla medesima questione: quello marcatamente politico, imbevuto di machiavelliche argomentazioni (il senatore repubblicano), quello giornalistico, teoricamente obiettivo (la giornalista) e quello "idealistico", ancorato a valori radicati, ma forse percepiti come obsoleti (il professore). Pellicola interessante che si pregia delle ottime interpretazioni della Streep (non smetterà mai di incantarmi) e di Redford, ma che vede il suo tasto dolente in Tom Cruise, sempre uguale a se stesso, e nelle scene di guerra ambientate in Afganistan, patriottiche e faziose in maniera sfacciata. Film ben riuscito, interessante, ma che richiede un livello di attenzione ai dialoghi costantemente alto.
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silvia
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domenica 30 dicembre 2007
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ma era redford o un fantasma?
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...inesistente, sciocco, inutile film. Basterebbero queste tre parole. Unica cosa da salvare "l'idea". Tre situazioni che s'incuneano nella stessa direzione ma per culminare poi....? In cosa?....Bah.
Tom Cruise ormai e' l'ombra di se stesso tutto gengive e
completo (mini) di Armani. Troppo poco per far passare la figuretta del senatore carrierista di turno (che pero' viene recensito dalla sempre stupendamente brava Meryl Streep come *Kennediano....* si era sbagliata?)e lui, il potentissimo senatore (sorvolo dalla banalissima trovata del *non mi candidero' mai*), chiama poprio lei per far passare un comunicato stampa ad hoc. Lei, la signora della carta stampata di turno, non vuole, il messaggio non e' veritiero, e' sporco, ma l'editorone tutto portafiglio e nulla cuore, ovviamente pubblica l'inpubblicabile.
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...inesistente, sciocco, inutile film. Basterebbero queste tre parole. Unica cosa da salvare "l'idea". Tre situazioni che s'incuneano nella stessa direzione ma per culminare poi....? In cosa?....Bah.
Tom Cruise ormai e' l'ombra di se stesso tutto gengive e
completo (mini) di Armani. Troppo poco per far passare la figuretta del senatore carrierista di turno (che pero' viene recensito dalla sempre stupendamente brava Meryl Streep come *Kennediano....* si era sbagliata?)e lui, il potentissimo senatore (sorvolo dalla banalissima trovata del *non mi candidero' mai*), chiama poprio lei per far passare un comunicato stampa ad hoc. Lei, la signora della carta stampata di turno, non vuole, il messaggio non e' veritiero, e' sporco, ma l'editorone tutto portafiglio e nulla cuore, ovviamente pubblica l'inpubblicabile. Quindi, balza chiaramente all'occhio (per dirla alla Pozzetto...quello si' che e' un grande:-)
che c'e' qualcosa che non torna: se il senatorone e' cosi' potente come vuol far sembrare, come mai rischia di sbagliare persona chiamando la Streep? Perche' cribbio non mi vuoi far sapere la decisione del preppy di turno che se ne sta un'ora a farsi sciorinare logiche (o illogiche )socio politico economiche da un coccordilliano Redford, me la sono sorbita la lezione con tanto di foto del Vietnam dietro la spalla e che caspita? No, il filmastro finisce e non sapremo mai se faccia di lince scegliera' di tornare sui suoi passi o di iniziare il percorso ahime' inevitabile della vita ossia CRESCERE! Ma va'...!
Lasciamo stare i poveretti lui negro (si, negro perche' a quasto punto il politically correct va davvero a farsi friggere) ed il sud americano (che caso eh?) sono bravi, ce la mettono tutta, brillanti...certo devono studiare dieci volte in piu' di faccia di lince, ma e' scritto, ce la faranno....ehnnnnno'! Ma dai, sai che c'e'? Quasi quasi mi faccio catapultare in Afghanistan, dai, andiamo!! E soprattutto, se capita che l'antiaerea ci crivella e noi cadiamo giu' (il negro ed il sudamericano sempre loro poveretti), mica aspettiamo i rinforsi, caspita....e' o non e' l'esercito piu' potente del mondo? Mafari diamogli il beneficio del dubbio se ritarda un pochino....no. ENNNNOO'!! Ci facciamo sparare dagli abdul di turno e che morte della madonna!
Scusate. Amo il cinema.Ma certe cose a volte, avrei voluto non vederle.
Silvia
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zockisan
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domenica 30 dicembre 2007
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dialoghi esaltanti
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NON è assolutamente un film antiamericano!! Ogni tanto bisognerebbe andare un pò oltre i classici schemi mentali tipici degli esaltati di dx e sx...E' un bel film, con dialoghi coinvolgenti e molto intelligenti. Utile per un'autocritica anche e soprattutto della nostra società e classe politica che, DOPO ESSERSI FATTA ELEGGERE, PRENDE DECISIONI DI IMPORTANZA GLOBALE SENZA FARCI CAPIRE E VEDERE LA REALTA', RIBADISCO LA REALTA' concetto che a noi minuscoli umani non ci è più dato diritto conoscere, E CON LA COMPLICITA' DEI MEDIA SEMPRE PIU' A SERVIZIO DELLA POLITICA (emblematica la scena verso la fine con Meryl Streep che si "piega" alle richieste del suo direttore). E in tutto questo chi ci va di mezzo? I poveri EROI militari (e uso la parola eroi con il doveroso significato che ad essa spetta!) che per decisioni spesso insensate prese da un elegante ufficio di qualche ministro in città ci lasciano la vita.
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NON è assolutamente un film antiamericano!! Ogni tanto bisognerebbe andare un pò oltre i classici schemi mentali tipici degli esaltati di dx e sx...E' un bel film, con dialoghi coinvolgenti e molto intelligenti. Utile per un'autocritica anche e soprattutto della nostra società e classe politica che, DOPO ESSERSI FATTA ELEGGERE, PRENDE DECISIONI DI IMPORTANZA GLOBALE SENZA FARCI CAPIRE E VEDERE LA REALTA', RIBADISCO LA REALTA' concetto che a noi minuscoli umani non ci è più dato diritto conoscere, E CON LA COMPLICITA' DEI MEDIA SEMPRE PIU' A SERVIZIO DELLA POLITICA (emblematica la scena verso la fine con Meryl Streep che si "piega" alle richieste del suo direttore). E in tutto questo chi ci va di mezzo? I poveri EROI militari (e uso la parola eroi con il doveroso significato che ad essa spetta!) che per decisioni spesso insensate prese da un elegante ufficio di qualche ministro in città ci lasciano la vita. Ed inoltre noi stessi idealisti (rappresentati nel film dallo studente di Redford) sempre pronti a criticare ma che poi non facciamo un cazzo per cambiare la realtà che ci circonda e quando ci mettiamo davanti la TV (SCENA FINALE) ecco che ci "ciucciamo" le presunte verità dei media e le miriade di cazzate atte solo ed esclusivamente a "rincoglionire" l'elettore "medio".....
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