L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford

C'e' chi ha parlato di malick e chi di peckinpah.in verità l'assassinio di jesse james è lontano dai due maestri. E' un film che si adagia nella propria lentezza trasformandola in epica, e mostra un west dove la ricerca di celebrità e potere è pericolosamente simile ai giorni nostri. Straordinario l'uso degli spazi che trasforma il west in un mondo avverso e nemico da cui i protagonisti cercano di difendersi.Semplicemente impressionanti Pitt e Affleck.

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Film indubbiamente diverso dalla norma, per molti noioso, per altri interessante tratta comunque una bella storia, condita dalle grandi interpretazioni degli attori.... La maledizione di Jesse James....tutti intorno a lui muoiono.... Si puo' uccidere un mito?? Da vedere....

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bel film, bel cast, bella sceneggiatura, buon successo in USA, e poi il divo Brad Pitt. Distribuzione italiana? molto timida. Ma che accidenti fanno i nostri addetti ai lavori? e andarsene fuori dai piedi? guardatevi il DVD, ne vale senz'altro la pena

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vedere questo film è come fare un lungo (forse anche troppo, data la durata)viaggio psicologico nei personaggi, nei quali si mescolano paura e codardia. bravissimo pitt nel suo ruolo sicuramente più riuscito, anche se affleck lo supera di gran lunga

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Mi aspettavo abbastanza da questo film, invece devo dire che mi ha deluso e addormentato. In alternativa a questo film si potrebbe vedere un documentario su di un bradipo che sale una scala.

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Il film inizia lento, piano, dai ritmi su cui è fatica rimanere concentrati ma a poco a poco ti avvolge e non ti lascia più coi suoi personaggi e i paesaggi descritti magnificamente. Viene da pensare ad una ballata malinconica di caratteri tormentati: il vigliacco, il bandito coraggioso e leale, i complici che non sanno da che parte stare. Bellissima anche la voce fuori campo che tesse sull'intero racconto una seta calda e delicata e malinconica allo stesso tempo, come nostalgica di quei tempi e di quei personaggi passati. Assolutamente da vedere

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Casey Affleck è forse l'unica ragione per cui questo non è del tutto un brutto film..Troppo lungo, a tratti insopportabilmente noioso e piatto,con un Brad Pitt che mostra in maniera sconfortante tutti i suoi "enormi" limiti recitativi,tatteggiando un Jesse James con una sola faccia del tutto priva di carisma ,la pellicola è come illuminata dalla monumentale interpretazione di Casey Affleck.Veramente indimenticabile il suo dolente,giovane,Robert Ford..codardo? forse o forse solo tragicamente deluso e ferito dall'idolo della sua infanzia.Peccato gli sia sfuggito l'Oscar ma si sà, raramente l'Accademy premia l'attore giusto nel momento giusto.

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STENDIAMO UN VELO PIETOSO SU CHI, NON AVENDO CAPACITA' INTELLETTIVE , O IN CODESTO CASO...CINEMATOGRAFICHE...LENTO? FORSE SEI ABITUATO AI FILMETTI DI JACKIE CHAN O ROBA SIMILE....2001 ODISSEA NELLO SPAZIO TU LO DEFINIRESTI UN FILM LENTO, OVVIAMENTE, NONOSTANTE SIA UN MASTERPIECE ASSOLUTO, SUPERATO SOLO DA "CITIZEN KANE" DI WELLES....RITIRATI....SE NON SEI IN GRADO DI CAPIRE QUANDO UN FILM E' VOLUTAMENTE LENTO...IL MONTAGGIO E' UN'ARTE. PAOLO.

[+] ma vergognati tu! (di micetta67) [ - ] ma vergognati tu! [+] in busta, in filtro prendila come vuoi ma... (di chiodo) [ - ] in busta, in filtro prendila come vuoi ma... [+] noioso e lento (di milomar) [ - ] noioso e lento [+] mah.... (di frackj) [ - ] mah....

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Apogeo di un mito. Distruzione di un mito. Rimpianto di un mito. Vendetta del mito. Queste quattro frasi potrebbero cosituire a mio avviso una sintetica e veritiera presentazione dell'ultimo (in realtà secondo) film di Dominik. Roberto Ford è l'aspirante bandito, preda del mito-Jesse James: ne legge i fumetti, ne imita i gesti, lo adora quasi che la sua figura emanasse un'aurea di saggezza e caparbietà. Non è un caso, poi, che l'ebbrezza di trovarsiu di fronte al mito della propia infanzia si trramuti presto in quella di poterne prendere il posto. CAtturato dalle forze dell'ordine, Robert Ford e suo fratello Charlie pagheranno la propria salvezza offrendo in cambio il corpo di Jesse James. Uccidendo quel corpo, in realtà, Ford spezza uno dei tanti miti della frontiera e, insieme ad esso, tanti anni di selvaggio west, parendo riportare (o forse portare per la prima volta) l'ordine nelle terre selvagge. [+]

Apogeo di un mito. Distruzione di un mito. Rimpianto di un mito. Vendetta del mito. Queste quattro frasi potrebbero cosituire a mio avviso una sintetica e veritiera presentazione dell'ultimo (in realtà secondo) film di Dominik. Roberto Ford è l'aspirante bandito, preda del mito-Jesse James: ne legge i fumetti, ne imita i gesti, lo adora quasi che la sua figura emanasse un'aurea di saggezza e caparbietà. Non è un caso, poi, che l'ebbrezza di trovarsiu di fronte al mito della propia infanzia si trramuti presto in quella di poterne prendere il posto. CAtturato dalle forze dell'ordine, Robert Ford e suo fratello Charlie pagheranno la propria salvezza offrendo in cambio il corpo di Jesse James. Uccidendo quel corpo, in realtà, Ford spezza uno dei tanti miti della frontiera e, insieme ad esso, tanti anni di selvaggio west, parendo riportare (o forse portare per la prima volta) l'ordine nelle terre selvagge. Ucciso il bandito, Robert vivrà di quell'impresa, aprirà un saloon e sarà sempre ricordato come "colui che uccise Jesse James" (ecco che allora la lezione di John Ford-"L'uomo che uccise Liberty Valance" si fa viva in tutta la sua concretezza). La ruota del mito girà però inesorabile e presto il ricordo si tramuta in rimpianto e quest'ultimo in vendetta. Jesse James non rappresenta solo il banditismo del West, ma tutta un'epoca oramai destinata alla debacle: morto il bandito per eccellenza, non rimane altro da fare che arrendersi all'ordine, alla legge, riponendo il fucile sopra al camino, per prenderlo in mano solo nei giorni di caccia. Ecco allora che un vecchio, simile a un fantasma e simbolo di quel periodo e di quella storia che Jesse ha portato con sè nella tomba, imbraccia il fucile ancora una volta e spara in faccia a Robert Ford, vendicando il proprio mito e gli ingranaggi aspri e inesorabili del tempo. [-]

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Da quando i cow boys parlano come degli annoiati Dandy da salotti culturali inglesi? La sottigliezza dell'evoluzione di un eroe nel vissuto di un suo ammiratore adolescente si perde in tempi che vanno oltre l'umana sopportazione, in vuoti dialoghi ed in futili informazioni. Bocciato in pieno per quanto mi riguarda. Fotografia e costumi invece meritano ma non lo salvano

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