La masseria delle allodole

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Un film di Paolo Taviani, Vittorio Taviani. Con Paz Vega, Moritz Bleibtreu, Alessandro Preziosi, Angela Molina, Mohammad Bakri.
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Drammatico, durata 122 min. - Italia, Bulgaria, Francia, Spagna 2007. - 01 Distribution uscita venerdì 23 marzo 2007. MYMONETRO La masseria delle allodole * * * - - valutazione media: 3,00 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
karl lunedì 28 maggio 2007
per sani e nadia Valutazione 1 stelle su cinque
33%
No
67%

se penso che tutto è nato da....."nemmeno le telenovelas di rete 4".... Rimane comunque un mediocre film (purtroppo)

[+] i taviani non fanno film mediocri (di freddie)
[+] dipende dai punti di vista (di teresa)
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martina giovedì 17 maggio 2007
soap opera Valutazione 2 stelle su cinque
33%
No
67%

Davvero sembra cooprodotto da Mediaset per la TV in prima serata!! Piuttosto scadente per essere un argomento come quello.... Da non vedere

[+] ma per favore (di maura)
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laura sabato 12 maggio 2007
è un sogno! Valutazione 5 stelle su cinque
56%
No
44%

Non capisco proprio le critiche negative. Questo film è l'ennesimo gioiello dei fratelli Taviani. Bellissimi i movimenti di camera, ottimo casting, direzione della fotografia superlativa. Per alcuni non è abbastanza epico, ma i Taviani, secondo me, hanno voluto offrirci una parte del dolorosissimo genocidio e non avrebbero nemmeno potuto insistere troppo sulle violenze reali, perché troppo crude. La poesia sta nel mostrare una felicità solida, fra belle cose, tradizioni e speranze nel futuro e la perdita progressiva di questa realtà a causa dell'odio razziale. Personaggi indimenticabili. Specialmente la Modugno: superlativa!

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riccardo martedì 8 maggio 2007
da vedere Valutazione 3 stelle su cinque
80%
No
20%

I fratelli Taviani riaccendono il ricordo del cosiddetto "olocausto degli armeni", in un film attuale e dal gusto amaro, che rimanda subito alla situazione politica contemporanea: il rifiuto della Turchia di riconoscere la strage della minoranza cristiana, definendola una "menzogna internazionale" e la conseguente difficoltà di entrare nell'Unione Europea. La pellicola è scorrevole, ben recitata e con suggestive ambientanzioni. A volte,e soprattutto nella prima parte, sembrà assumere, tuttavia, le sembianze di una "fiction"televisiva, con la narrazione di un'amore impossibile che però addolcisce il tutto, e dai festeggiamenti che rallegrano l'atmosfera. Ma c'è qualcosa che turba gli animi, la certezza e consapevolezza di un futuro molto prossimo venato d'odio e di crudeltà, e nella seconda parte del film, lo spettatore partecipa alle strazianti torture dei capostipiti e i discendenti maschi delle famiglie armene e all'interminabile deportazione delle donne verso i deserti della Mesopotamia e della Siria: qui si alternano momenti di violenza(le torture su coloro che tentano di scappare) e di amicizia(e in seguito di amore stesso) tra la protagonista armena e il soldato turco, che non avrà di certo un bell' epilogo. [+]

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federico martedì 24 aprile 2007
ridicolo Valutazione 1 stelle su cinque
32%
No
68%

Il film è superficiale, lo stile da fiction è veramente inadeguato a narrare la tragedia del popolo armeno, gli attori contribuiscono a rendere la pellicola una ridicola parodia di un grave fatto storico.

[+] strumenti narrativi adeguati al racconto (di anselmo)
[+] occhio superficiale (di nadia)
[+] risposta (di federico)
[+] quoto (di samuele siani)
[+] w il teatro (di barry)
[+] per nadia (di ann-onima)
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lucre lunedì 23 aprile 2007
pura fiction e non delle più riuscite Valutazione 1 stelle su cinque
50%
No
50%

un argomento drammatico trattato come una fiction, attori come cani sciolti, e nessun pathos, si parte con un romanzetto di amore contrastato tra il bel tenente turco e la fanciulla armena scalpitante, e si finisce nell'assurdità, come quando la ragazza deportata avvisa la guardia con la quale ha una storia che lo lascia e sta per fuggire, roba che dici "ma questa è cretina" e vorresti avere il telecomando per cambiare canale. questa non è una tragedia ritratta con sobrietà, è proprio un'accozzaglia di generi, è un'occasione persa.

[+] miopia (di nadia)
[+] beh ci vedi bene tu (di samuele siani)
[+] non sono proprio daccordo (di parry)
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lory r. domenica 15 aprile 2007
un dramma antico ma attuale Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

La Masseria delle Allodole” è un film che non si dimentica. Non si può dimenticare. La storia ha una valenza che và al di là del fatto storico in sé . Mi è sembrato che i Taviani abbiano voluto poeticamente ricordare tutti gli innocenti perseguitati ed uccisi per motivi inesistenti, l’assurdità’ di qualsiasi persecuzione razziale, dove persone che intrattenevano rapporti amichevoli e cordiali nel giro di poche settimane si trasformano in orribili persecutori ed in straziati perseguitati. Le donne armene sono figure eccezionali,grandissime, veramente eroiche, vedono morire i loro uomini, i loro bambini e loro debbono subire un destino ancora più duro…sono uccise lentamente ma inesorabilmente nella loro anima, nella loro dignità. [+]

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magister mercoledì 11 aprile 2007
errata corrige... Valutazione 5 stelle su cinque
63%
No
38%

Chiedo scusa, ma la scarsa dimestichezza con i commenti online, ha "tagliato" la prima frase del nostro commento. Ecco, il testo integrale: "Dopo lo studio sull’argomento e l’accurata lettura del libro di Atonia Arslan, i ragazzi degli ultimi anni delle superiori hanno visto e discusso il film dei Taviani con gli insegnanti di storia e di italiano. La visione è stata preceduta dalla visione in cineforum dell’opera dei Taviani e dalla lettura delle recensioni dei principali critici cinematografici. Da tempo il cinema italiano non offriva la possibilità di approfondire temi che affondano le radici nella storia della convivenza dei popoli oltre all’opportunità di far ripensare (con grande delicatezza) alle condizioni dell’ingresso della Turchia. [+]

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magister mercoledì 11 aprile 2007
grande film per i giovani Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
67%

Taviani e dalla lettura delle recensioni dei principali critici cinematografici. Da tempo il cinema italiano non offriva la possibilità di approfondire temi che affondano le radici nella storia della convivenza dei popoli oltre all’opportunità di far ripensare (con grande delicatezza) alle condizioni dell’ingresso della Turchia. Apprezzo il commento di Assadour: la tragedia al femminile (dalle Troiane di Euripide a Madre coraggio di Brecht fino alla Masseria dei Taviani) è stata posta al centro dai giovani del gruppo di ascolto, trovando spunti di analisi ed approfondimento. Un film che non intrattiene ma suggerisce e forma attraverso la semplicità e la ricchezza delle situazioni, evocate dalla Arslan e fatte rivivere dai tanti bravi attori, sotto la guida dei Maestri Taviani. [+]

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m&l mercoledì 11 aprile 2007
f.lli taviani: non regalateci il seguito Valutazione 0 stelle su cinque
31%
No
69%

Bisogna avere il cervello lavato dalle fictions televisive per dare una minima dignità cinematografica a questo "lavoro". Per trattare una tragedia di tale respiro si può partire dall'assoluta ignoranza sul tema e dopo un anno sfornare un film di due ore? Ricordiamo solo che registi come Malle, Polanski e perchè no, anche Spielberg prima di mettersi a confronto con la tragedia dell'olocausto hanno aspettato che il tema maturasse dentro di loro per lungo tempo e sopratutto la loro documentazione è durata anni, non pochi mesi... Nella Masseria, inoltre si confonde la tragedia con l'orrore: è troppo facile far rabbrividire il pubblico con scene di sangue "gratuite", se non si sa renderlo partecipe con suggestioni più profonde e che agiscono più sul cuore che sullo stomaco! La recitazione non merita la minima considerazione, nemmeno in TV è così scialba. [+]

[+] per fortuna c'è 1 minoranza senza cervello lavato (di antonio)
[+] ma per favore (di emily)
[+] d'accordo con te, m&l (di samuele siani)
[+] che delusione (di david)
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