flo
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martedì 27 marzo 2007
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la disumanità umana
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Bordertown è risultato essere un film molto intenso , profondo che in molti tratti scuote il pubblico ,in particolar modo quello femminile .A mio parere è un film che deve essere visto in quanto denuncia la brutalità di cui può macchiarsi l'uomo , nonchè della colpevole incuranza dei governi . Le donne( messicane in questo caso, ma potrebbe essere il ritratto di molte altre zone ) sono indifese e succubi : schiavizzate al lavoro ( guadagnano 5 dollari al giorno che spesso vengono direttamente confiscati dallo stato x pagare debiti insoluti )e molestate appena fuori dalla fabbrica . La storia infatti , basata su fatti veri , racconta della città massicana di Juarez ,confinante con gli Usa , dove circa 5000 donne sono state stuprate e poi sotterrate in una cava della città .
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Bordertown è risultato essere un film molto intenso , profondo che in molti tratti scuote il pubblico ,in particolar modo quello femminile .A mio parere è un film che deve essere visto in quanto denuncia la brutalità di cui può macchiarsi l'uomo , nonchè della colpevole incuranza dei governi . Le donne( messicane in questo caso, ma potrebbe essere il ritratto di molte altre zone ) sono indifese e succubi : schiavizzate al lavoro ( guadagnano 5 dollari al giorno che spesso vengono direttamente confiscati dallo stato x pagare debiti insoluti )e molestate appena fuori dalla fabbrica . La storia infatti , basata su fatti veri , racconta della città massicana di Juarez ,confinante con gli Usa , dove circa 5000 donne sono state stuprate e poi sotterrate in una cava della città . Le autorità locali invece di denunciare il fatto e di indagare , fanno di tutto per infangare e tacere la cosa . La protagonista è una ragazza di 15 anni che lavora in una delle tante maquilladoras della città ( fabbriche di tv , pc che vengono esportati negli States ) e che miracolosamente riesce a sopravvivere dopo aver subito uno stupro ed essere stata picchiata e sepolta viva. La giornalista americana ,interpretata in maniera magistrale dalla Lopez , si interessa del caso e prende tanto a cuore la causa della ragazza da mettere a rischio la propria vita per denunciare e pubblicare la sua storia e trovare i colpevoli di questi efferati e cruenti omocidi . Non vi svelo il finale , ad ogni modo spero che questa recensione possa spronarvi ad andare a vedere questo film di denuncia sociale .Vi verrà poi naturale riflettere sul grado di violenza, di brutalità, di cattiveria , di squallore che l'uomo è in grado di raggiungere e pensate a tutte quelle donne che subiscono tutto questo . Un film per riflettere , emozionarsi e indignarsi .
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dian71cinema
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venerdì 25 settembre 2009
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un film che tocca i sentimenti umani
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UNA STORIA TRATTA DA UNA REALTA' QUELLA DELLO SFRUTTAMENTO FEMMINILE (IN PARTICOLARE) IN UN GOVERNO DOVE SOLO IL PROFITTO HA VALORE E LA CORRUZIONE E' DIETRO L'ANGOLO. BEN COSTRUITO, BEN INTERPRETATO LE DUE PROTAGONISTE SONO DAVVERO BRAVE UNA LOPEZ CHE FORTUNATAMENTE HA COMPRESO CHE IL CINEMA ERA LA SUA STRADA. CERTAMENTE E' UN RACCONTO E LA PROTAGONISTA SI COINVOLGE TALMENTE TANTO (DI SANGUE MESSICANA OCCORRE COMUNQUE PRECISARLO) DA STRAVOLGERE TOTALMENTE L'INTERA SUA VITA.
UN FILM CHE SCAVA NEI SENTIMENTI UMANI, CHE CREDE FORSE NEL BENE E NELLA GIUSTIZIA E VUOLE RACCONTARE UNA REALTA' POLITICA DI QUEI LUOGHI (SUGGESTIVE LE IMMAGINI PAESAGGISTICHE LO STATO IGIENICO PRECARIO E LA POVERTA' DI QUEI TERRITORI)MANDANDO UN MESSAGGIO POSITIVO NEL QUALE CHI CREDE ANCORA NELLA VERITA' E LOTTANDO PUO' OTTENERE QUALCOSA.
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UNA STORIA TRATTA DA UNA REALTA' QUELLA DELLO SFRUTTAMENTO FEMMINILE (IN PARTICOLARE) IN UN GOVERNO DOVE SOLO IL PROFITTO HA VALORE E LA CORRUZIONE E' DIETRO L'ANGOLO. BEN COSTRUITO, BEN INTERPRETATO LE DUE PROTAGONISTE SONO DAVVERO BRAVE UNA LOPEZ CHE FORTUNATAMENTE HA COMPRESO CHE IL CINEMA ERA LA SUA STRADA. CERTAMENTE E' UN RACCONTO E LA PROTAGONISTA SI COINVOLGE TALMENTE TANTO (DI SANGUE MESSICANA OCCORRE COMUNQUE PRECISARLO) DA STRAVOLGERE TOTALMENTE L'INTERA SUA VITA.
UN FILM CHE SCAVA NEI SENTIMENTI UMANI, CHE CREDE FORSE NEL BENE E NELLA GIUSTIZIA E VUOLE RACCONTARE UNA REALTA' POLITICA DI QUEI LUOGHI (SUGGESTIVE LE IMMAGINI PAESAGGISTICHE LO STATO IGIENICO PRECARIO E LA POVERTA' DI QUEI TERRITORI)MANDANDO UN MESSAGGIO POSITIVO NEL QUALE CHI CREDE ANCORA NELLA VERITA' E LOTTANDO PUO' OTTENERE QUALCOSA. QUALCHE PECCA VERSO IL FINALE E NELL'IMMAGINE QUASI SPIRITICA DEL CATTIVO IN QUESTIONE MA IL FILM PROCEDE TRANQUILLAMENTE VERSO UNA BUONA VALUTAZIONE 7.5
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samanta
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martedì 23 giugno 2020
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la schiavitù globalizzata ...
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Il film uscito nel 2007, ha la regia di Gregory Nava (anche soggettista e produttore) al suo ultimo film e in precedenza con un modesto curriculum di regia.
Il film è ambientato in Messico a Juarez città di confine con gli USA, dove grazie al NAFTA (Zona di libero scambio con USA e Canada) sono impiantate centinaia di fabbriche che fabbricano televisori e computer, impiegando migliaia di giovani donne costrette a turni massacranti (le fabbriche lavorano 24h tutti i giorni) per una misera paga: 5 $ al giorno!. Eva (Maya Zapata) una giovane operaia alla fine del turno, sale sull'autobus che porta le operaie casa, scendono tutte meno Maya che deve scendere al capolinea, ma l'autista devia il percorso, la porta in un posto deserto l'assale e la violenta, poi interviene un complice che la stupra brutalizzandola e la strozza, convinto della morte la sotterra sotto un sottile strato di ghiaia, ma Eva è viva, riesce a dissotterarsi e fugge.
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Il film uscito nel 2007, ha la regia di Gregory Nava (anche soggettista e produttore) al suo ultimo film e in precedenza con un modesto curriculum di regia.
Il film è ambientato in Messico a Juarez città di confine con gli USA, dove grazie al NAFTA (Zona di libero scambio con USA e Canada) sono impiantate centinaia di fabbriche che fabbricano televisori e computer, impiegando migliaia di giovani donne costrette a turni massacranti (le fabbriche lavorano 24h tutti i giorni) per una misera paga: 5 $ al giorno!. Eva (Maya Zapata) una giovane operaia alla fine del turno, sale sull'autobus che porta le operaie casa, scendono tutte meno Maya che deve scendere al capolinea, ma l'autista devia il percorso, la porta in un posto deserto l'assale e la violenta, poi interviene un complice che la stupra brutalizzandola e la strozza, convinto della morte la sotterra sotto un sottile strato di ghiaia, ma Eva è viva, riesce a dissotterarsi e fugge.
Lauren (Jennifer Lopez) è una giornalista in carriera a Chicago, il suo direttore George (Martin Sheen) la vuole inviare per un reportage a Juarez dove sono scomparse migliaia di donne e sono stati trovati centinaia di cadaveri, Lauren va malvolentieri e accetta sotto la condizione che verrà promossa. La giornalista arrriva a Juarez e chiede aiuto ad Alfonso (Antonio Banderas) ex amante ormai sposato da 10 anni e con 2 figli, direttore del giornale locale oppositore dei politici locali, il quale rifiuta perché conosce la sudditanza della polizia agli uomini potenti, però quando Lauren rintraccia Eva che è disposta a colllaborare e a deporrre contro i suoi aguzzini, collabora alle indagini. Eva riconosce l'autista, che viene arrestato grazie a Lauren che con grave rischio, gli ha teso una trappola ma non individua l'altro killer che Eva chama Diablo. Eva viene ospitata da una ricca amica di Alfonso Teresa (Sonia Braga) e insieme a Lauren riconosce Diablo e la giornalista tramite Marco, un industriale con cui ha una breve relazione con inevitabile scena di sesso del tutto evitabile, apprende l'identità del killer: un ricco imprenditore colluso con la politica anche USA. Il suo articolo non viene pubblicato perchè il Diretttore ha ricevute pressioni e Lauren disgustata ritorna aJuarez , la situazione precipita: Alfonso viene ucciso e Eva scappa di casa, Lauren che ha rintracciato il Diablo viene da lui aggredita, la salva Eva ritornata che lo uccide, Eva deporrà in Tribunale e Lauren decide di rimanere a Juarez e dirigere il giornale di Alfonso.
E' un film complesso nel senso che affronta molti temi: Il NAFTA e le sue tremende conseguenze sociali, il discorso generale sulle conseguenze malefiche della globalizzazione (Corvin19 docet), viene infilato il rapporto affettivo ancora esistente tra Alfonso e la una breve relazione della giornalista con l'imprenditore Marco con inevitabile scena di sesso (del tutto evitabile), che in seguito affrontato dalla giornalista che gli rimprova la sua ambiguità esclama "Questo è il libero scambio, la globalizzazione , la mondializzazione". Il film ha anche venature di thriller con la ricerca dei colpevoli dello stupro, i temi sono quindi molti e malamente assemblati, il film avrebbe avuto bisogno di più agilità nello sviluppo dele scene e una scelta più sobria di quale tema affrontare, il finale appare grottesco. La recitazione di Jennifer è discreta, Antonio Banderas non è un attore eccelso ma fa decorosamente la sua parte, Martin Sheen come al solito si rivela un grande attore.
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elgatoloco
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mercoledì 26 giugno 2019
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tutto considerato, bene...
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Se pensiamo che"Bordertown"(2007, Gregory nava) è film USA e che riflette sulle violenze verso ragazze messicane(minorenni)violentate e sfregiate, uccise in aziende di proprietà "gringa"in cui vengono sfruttate, era comunque un bel colpo contro il conservatorsimo USA(allora era presidente Bush junior), ma anche quello mexicano, sempre aggregato(come la Colombia e occasionalmente altri stati)al carro del vincitore USA-ora meglio, con Amlo(Andrés Manuel Lopez Labrador, il cui orientamento anti-imperialista è stato chiaro fin dalla sua elezione. ). Molto bene, questo impasto(o meglio sintesi)filmico tra cronaca(quella che non c'è nei giornali e TG USA e neppure c'era in quelli messicani dell'epoca)e narrazione filmica, con la love story intterrotta poi ripresa tra la giornalista"americana"ma in relatà messicana di origine(Jennifer Lopez)e il fotoreporter(Antonio Banderas, spagnolo nella vita ma mexiano nel film)ed è bello in partciolare il finale nel quale la giornalista , che si era sempre creduta-proclamata gringa, ha un"i remember"delle sue(tragiche)origini mexicane.
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Se pensiamo che"Bordertown"(2007, Gregory nava) è film USA e che riflette sulle violenze verso ragazze messicane(minorenni)violentate e sfregiate, uccise in aziende di proprietà "gringa"in cui vengono sfruttate, era comunque un bel colpo contro il conservatorsimo USA(allora era presidente Bush junior), ma anche quello mexicano, sempre aggregato(come la Colombia e occasionalmente altri stati)al carro del vincitore USA-ora meglio, con Amlo(Andrés Manuel Lopez Labrador, il cui orientamento anti-imperialista è stato chiaro fin dalla sua elezione. ). Molto bene, questo impasto(o meglio sintesi)filmico tra cronaca(quella che non c'è nei giornali e TG USA e neppure c'era in quelli messicani dell'epoca)e narrazione filmica, con la love story intterrotta poi ripresa tra la giornalista"americana"ma in relatà messicana di origine(Jennifer Lopez)e il fotoreporter(Antonio Banderas, spagnolo nella vita ma mexiano nel film)ed è bello in partciolare il finale nel quale la giornalista , che si era sempre creduta-proclamata gringa, ha un"i remember"delle sue(tragiche)origini mexicane... Da non trascurare, a parte la bella e dolente prova di Kate del Castillo(la ragazza violentata e gravemente3e ferita), la partecipazione di Martin Sheeen quale caporedattore-direttore del giornale. Ora, forse molti non lo sanno, ma Sheen, in realtà, è meexicano di origine, dove Sheen è lo pseduonimo. El Gato
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elgatoloco
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giovedì 18 giugno 2020
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in parte "scompensato"ma...
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"Bordertown"(2006, Gregory Nava, anche autore di soggetto e sceneggiatura)può essere consideraro un film.inchiesta , anche se certo si rifà a casi reali di violenze ma anche segnatamente uccisioni subite da ragazze messicane sottopagate che lavoravano come operaie nella"maquiladoras", ossia fabbriche che lavorano a ritmo di nanosecondi, a Ciudad Juarez, al confine tra Mexiico e States. zona"Implementata"nel senso del più terribile"turbocapitalismo/neo liberismo )per "merito"del NAFTA(North American Free Trade Agreement)concluso tra Mexico, USA e Canada per favorie ciò che"diplomaticamente"quanto iporcritcamente si chiama"libero scambio".
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"Bordertown"(2006, Gregory Nava, anche autore di soggetto e sceneggiatura)può essere consideraro un film.inchiesta , anche se certo si rifà a casi reali di violenze ma anche segnatamente uccisioni subite da ragazze messicane sottopagate che lavoravano come operaie nella"maquiladoras", ossia fabbriche che lavorano a ritmo di nanosecondi, a Ciudad Juarez, al confine tra Mexiico e States. zona"Implementata"nel senso del più terribile"turbocapitalismo/neo liberismo )per "merito"del NAFTA(North American Free Trade Agreement)concluso tra Mexico, USA e Canada per favorie ciò che"diplomaticamente"quanto iporcritcamente si chiama"libero scambio"... per cui si massimizzano i profitti riducendo, ovviamente, al minimo i salari e favorendo modalità lavorative per cui le operaie(giovanissime)terminano il turno di lavoro molto tardi, di notte, tornando a casa in autobus poco sicuri... Certo poi Nava contamina l'inchiesta, il reportage con il thriller, o quasi-thriller, in modo che non vi sia soluzione di continuità tra i due generi, ma il risultato, complessivamente non ne sffore più di tanto. Benissimo, nel ruolo della reporter, di origini mexicane celate, Jennifer Lopez, mentre Maya Zapata è Eva, la prima vittima che riesce a snidare il terribile complotto, Martin Sheen(pealtro mexicano di origine e dunque coinvolto anche emotivamente nella vicenda)è il redattore USA, Banderas(la cui fine sarà tragica)è il redattoe del giornale locale, ex-collega e amico intimo della giornalista americana-mexicana, Sonia Braga ricopre un ruolo anche lei nella vicenda. Dunque, tra interpreti di grande classe, indubbie "promesse"non sempre mantenute allo spettatore di sverlargli l'"arcano", il film , che si serve di molte sequenze notturnne quanto velate(per non far scoprire in dettaglio l'assassino e le modalità del suo crimine), "Bordertown"vira comunque decisamente verso il film"di denuncia"(come thriller sir Alfred Hitchock non l'avrebbe considerato neppure in parte come tale, ho ragione di credere, ma il discorso vale anche per altri), mosttrando come in certi Stati(non solo quello in questione, dato che Mexico, con il presidente attualmente in carica la situazione è sicuramente migliorata)vi siano crimini non solo irrisolti ma potenzialmente irrisolubili, anche proprio per la totale assenza di volontà di far luce su cause, moventi, realtà effettuale... Film, dunque, comunque da tenere presente, in un momento nel quale, soprattutto ma non solo negli USA il film"politico-sociale"non è praticamente più "in voga"e si tende a ripiegare su temi "altr". Raro esempiuo, non smpere filmicamente"perfetto"di film di denuncia, non ha nulla a che vedere con la serie TV di produzione nordeuropea. El Gato
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vittorio
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venerdì 17 agosto 2007
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bello ma troppo falso
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La storia c'è...il film a mio parere doveva essere più duro e meno "americanizzato""...intendo se si vuole denunciare qualcosa bisogna farlo in modo decisamente più duro!!
Questo è un thriller che nonostante l'argomento lascia un segno troppo piccolo...
Comunque da vedere!!
[+] film realta'
(di dony 64)
[ - ] film realta'
[+] e' superfluo lasciare un msg..
(di jacop)
[ - ] e' superfluo lasciare un msg..
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lucio
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domenica 25 marzo 2007
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poca incisività
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In un caso eclatante come questo , a mio avviso , ci voleva la " cattiveria " di Ken Loach . L'umanità sembra non affrancarsi mai dalle ingiustizie . Il lavoro , in ogni parte del mondo , è sempre più difficile trovarlo . E , quando ci si riesce , per mantenerlo , occorre spesso chinare la testa al padrone di turno . Se uno protesta sono guai seri . Scatta il licenziamento senza poterci fare nulla . Questa vergognosa ingiustizia accade in Occidente e in Oriente . Tutti stanno zitti . Nessuno , a parte Naomi Klein , ha mai mosso un dito per dire " basta , è ora di finirla " . Il film racconta ciò che è accaduto , e sta ancora accadendo , in una piccola città di frontiera messicana , ove si trova una " maquilladoras " , ovvero una fabbrica di assemblaggio di prodotti che servono per tv , computer o altro .
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In un caso eclatante come questo , a mio avviso , ci voleva la " cattiveria " di Ken Loach . L'umanità sembra non affrancarsi mai dalle ingiustizie . Il lavoro , in ogni parte del mondo , è sempre più difficile trovarlo . E , quando ci si riesce , per mantenerlo , occorre spesso chinare la testa al padrone di turno . Se uno protesta sono guai seri . Scatta il licenziamento senza poterci fare nulla . Questa vergognosa ingiustizia accade in Occidente e in Oriente . Tutti stanno zitti . Nessuno , a parte Naomi Klein , ha mai mosso un dito per dire " basta , è ora di finirla " . Il film racconta ciò che è accaduto , e sta ancora accadendo , in una piccola città di frontiera messicana , ove si trova una " maquilladoras " , ovvero una fabbrica di assemblaggio di prodotti che servono per tv , computer o altro . All'interno di codesti opifici lavorano donne giovani e meno giovani che vengono sfruttate per un misero pezzo di pane quotidiano . Non solo , ma molte di loro , subiscono anche violenze di ogni tipo . Dal 1994 , nella città dormitorio di Juarez , ne sono state uccise 263 . Tali delitti sono avvolti dal mistero . Questa vergogna mondiale , poco conosciuta o tenuta nascosta , è stata ripresa dal regista Gregory Nava per farci un film . Poteva essere una buona opportunità per denunciare i misfatti commmessi , invece ne è venuta fuori una storia sgangherata di vecchi amori fra due giornalisti che si ritrovano insieme per combinazione . Un pò di luoghi comuni sparsi qua e là ed una miscela di azione e di buoni sentimenti hanno reso piatta una vicenda che , in altre mani , poteva essere un manifesto delle ingiustizie sociali che si subiscono in certi luoghi di lavoro .
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[+] storia d' amore? sgangherata?
(di ele)
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[+] uhm..forse ti sei addormentato durante il film?
(di luciana)
[ - ] uhm..forse ti sei addormentato durante il film?
[+] storia d'amore de che???
(di flo)
[ - ] storia d'amore de che???
[+] storia d'amore de che???
(di flo)
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[+] poco incisivo de che???
(di ancora io..flo)
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[+] stupidaggini
(di lucca)
[ - ] stupidaggini
[+] è l'uomo che fa schifo
(di monica)
[ - ] è l'uomo che fa schifo
[+] per fortuna che le mani non erano le tue
(di caterina)
[ - ] per fortuna che le mani non erano le tue
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