«Black House», anche il terrore inciampa
di Gian Luigi Rondi Il Tempo
Cinema dalla Corea. In linea con la moda asiatica dei film dell'orrore. Si comincia in modo tranquillo. Per il protagonista, Juno (lo pronunciano Junò alla francese) è il primo giorno di lavoro in una società di assicurazioni e subito si trova alle prese con falsi infermi e dubbi infortunati di cui deve scoprire le intenzioni truffaldine. In quella riceve una telefonata in cui una voce di donna gli chiede se l'assicurazione vien pagata anche in caso di suicidio, riagganciando senza attendere risposta. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2622 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 28 luglio 2008