viola96
|
lunedì 29 agosto 2011
|
il ritorno di john landis
|
|
|
|
Appena cominciata,la seconda stagione di Masters of Horror,spara già le sue cartuccie migliori.Dopo una prima interessante puntata,c'è un regista di primo grido,stavolta,a dirigere.Parliamo del grande John Landis,maestro della commedia nera e dell'horror fatto in casa.E "Family" di questo è fatto.Lontano dalle brughiere londinesi e dalle lune piene,Landis dirige un magistrale thriller/horror,in cui l'orrore scorre in casa propria.Sembra un ritratto il mediometraggio di Landis:Una famiglia di medio-borghesi;un vicino come tanti e un dolore nascosto che può riaffiorare da un momento all'altro.Dopo tante prove deludenti(compresa la precedente puntata diretta da Landis del Masters of Horror),qui,l'ironico maestro torna a livelli esaltanti,congiungendo al suo solito homour sfrenato,buone dosi di mistero e tensione.
[+]
Appena cominciata,la seconda stagione di Masters of Horror,spara già le sue cartuccie migliori.Dopo una prima interessante puntata,c'è un regista di primo grido,stavolta,a dirigere.Parliamo del grande John Landis,maestro della commedia nera e dell'horror fatto in casa.E "Family" di questo è fatto.Lontano dalle brughiere londinesi e dalle lune piene,Landis dirige un magistrale thriller/horror,in cui l'orrore scorre in casa propria.Sembra un ritratto il mediometraggio di Landis:Una famiglia di medio-borghesi;un vicino come tanti e un dolore nascosto che può riaffiorare da un momento all'altro.Dopo tante prove deludenti(compresa la precedente puntata diretta da Landis del Masters of Horror),qui,l'ironico maestro torna a livelli esaltanti,congiungendo al suo solito homour sfrenato,buone dosi di mistero e tensione.La trama non è delle più innovative,ma Landis si autocita e si rende partecipe della realizzazione di un qualcosa di magistralmente evoluto rispetto alla solita manfrina del programma.Landis non è piatto,come era diventato ultimamente,nè autolesionista,ma molto provocatorio ed estremamente anticonformista,che riemerge dalle macerie del suo cinema,per protrarsi ad un livello superiore.Nel raccontare la famiglia Fuller,Landis dà sfogo al sogno americano riuscendo,ineluttabilmente,ad andare oltre.Dietro le apparenze,c'è un velo di orrore molto vasto.Da antologia la prima sequenza,in cui su un canto gospel che recita "Jesus give me water",il vicino sovrappeso scarnifica il cadavere di un uomo anziano e lo porta con il "resto" della famiglia.Landis si riconferma cinico,soprattutto verso i suoi coetanei:Non ha il tocco a sè stante e autocitazionista di Woody Allen,ma si prende gioco di una non curanza psichica,espressa nelle scene scaturite dalla fantasia elevata(o malattia?) del vicino sovrappeso.Siamo in un territorio di conflitto,siamo in "Un lupo mannaro americano a Londra" e allo stesso tempo siamo in "The Blues Brothers",e contemporaneamente siamo da tutt'altra parte.Questo è il bello di Landis,coadiuvato stavolta da una solidissima sceneggiatura di Brent Hanley,che in questo caso esce dalla sua crisi creativa,realizzando uno dei migliori episodi del Masters of Horror in generale.Per i primi 40 minuti facciamo conoscenza con i personaggi,le loro manie,le loro piccole follie,poi scatta la scintilla.Il marito della signora Fuller scompare nel nulla e il vicino sovrappeso,Harold,innamorato della donna(nonostante i ferventi consigli dello scheletro della moglie),la invita a cena.Harold vorrebbe che entrasse a fare parte della sua famiglia e che fosse relegata insieme agli altri scheletri,ma non tutto va per il verso giusto,e i Fuller non si dimostreranno esattamente le persone adorabili che sembravano.La vendetta è un piatto che va servito freddo,naturalmente.Questo mediometraggio,tra battute fulminanti e momenti di pura tensione,prova a rimettere le carte in gioco per Landis,che da anni gioca sull'equazione horror uguale divertimento,e ne ha fatto il suo credo.E qui,si è divertito un mondo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a viola96 »
[ - ] lascia un commento a viola96 »
|
|
d'accordo? |
|
mamo62
|
sabato 14 marzo 2009
|
mai fidarsi dei ciccioni....
|
|
|
|
Che dei vicini di casa troppo corpulenti non ci si potesse fidare, già ce lo avevano spiegato i fratelli Coen con Barton Fink, dove J. Goodman, vicino di stanza di J. Turturro aveva lasciato intuire qualche sua stranezza ma non fino al punto di nascondere teste mozzate dentro l'armadio. E anche Landis, qui con il colossale George Wend, si avvale della innata simpatia che ispirano i "ciccioni" per tendere una trappola alla docile coppietta di sposini che si ritrovano come vicino di casa un mastodontico scapolo tutto intento a crearsi una sua "famiglia" fatta di immaginazione quanto di ossa scarnificate a suon di lavande acide. Il film è molto divertente, Landis ci sa proprio fare con questo tipo di ironia.
[+]
Che dei vicini di casa troppo corpulenti non ci si potesse fidare, già ce lo avevano spiegato i fratelli Coen con Barton Fink, dove J. Goodman, vicino di stanza di J. Turturro aveva lasciato intuire qualche sua stranezza ma non fino al punto di nascondere teste mozzate dentro l'armadio. E anche Landis, qui con il colossale George Wend, si avvale della innata simpatia che ispirano i "ciccioni" per tendere una trappola alla docile coppietta di sposini che si ritrovano come vicino di casa un mastodontico scapolo tutto intento a crearsi una sua "famiglia" fatta di immaginazione quanto di ossa scarnificate a suon di lavande acide. Il film è molto divertente, Landis ci sa proprio fare con questo tipo di ironia. La sequenza iniziale a suon di gospel che ispeziona tutta la casa di Harold/ Wend prima di giungere al macabro laboratorio è una sequenza che qualcuno potrebbe trovare didascalica, ma che sarebbe ottima in ogni scuola di cinema. E il massimo del climax viene raggiunto nella scena in cui Harold "uccide" a martellate la sua moglie immaginaria, una scelta geniale di Landis, capace di raggiungere il massimo del parossismo, salvo poi salire ulteriormente di livello col colpo di scena finale, invertendo il ruolo vittima/carnefice, preludiio di una sigla finale, anch'essa tutta "Jesus & everlasting water", sul primo piano degli occhioni spalancati del simpatico, sanguinante ciccione. Unica pecca della versione italiana del film: la voce data al protagonista, ma questa è una croce tutta nostra che dobbiamo purtroppo portare....
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mamo62 »
[ - ] lascia un commento a mamo62 »
|
|
d'accordo? |
|
|