Mariarosa Mancuso
Il Foglio
Il giovane Moličre condivide lo strazio che da sempre rovina la vita ai comici. Pensa che far ridere sia un lavoro di serie B, e che il vero teatro vada ricercato nella piů nobile arte della tragedia. (Per questo, Paolo Villaggio e Woody Allen, assieme a tanti altri, hanno cercato di scavalcare la linea di metŕ campo, con risultati mediocri, quando non rovinosi). Poi Moličre cambiň idea, tant'č che morě in scena nel 1673 recitando "Il malato immaginario", ritratto di ipocondriaco che fa ridere anche oggi, senza bisogno di modificare una virgola o un medicinale o un salasso o un placebo o un attacco d'ansia (gli altri continuano a tormentarsi, sperando in una parte drammatica e in una riga di elogio da parte dei critici no comedy). [...]
di Mariarosa Mancuso, articolo completo (2459 caratteri spazi inclusi) su Il Foglio 7 aprile 2007