alberto godio
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sabato 29 dicembre 2012
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please sir, i want some more
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E’ da questa frase, citata nella sua controparte inglese, che iniziano le peripezie di Oliver Twist, ed è da questa frase che voglio iniziare la mia recensione.
Polanski ci dona una nuova pellicola tratta dal libro “Le avventure di Oliver Twist”, una scelta non priva di logica, in quanto la storia è indissolubilmente legata al passato e al presente, e lo stesso Polanski, o meglio, la sua giovinezza può, ad analisi attenta, ricordare quella del piccolo Oliver Twist. Lo stesso Dickens nell’incipit della narrazione faceva velatamente notare ai suoi lettori come la storia non avesse né un luogo né un epoca precisa, ponendo quindi la loro attenzione unicamente sulla vicenda.
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E’ da questa frase, citata nella sua controparte inglese, che iniziano le peripezie di Oliver Twist, ed è da questa frase che voglio iniziare la mia recensione.
Polanski ci dona una nuova pellicola tratta dal libro “Le avventure di Oliver Twist”, una scelta non priva di logica, in quanto la storia è indissolubilmente legata al passato e al presente, e lo stesso Polanski, o meglio, la sua giovinezza può, ad analisi attenta, ricordare quella del piccolo Oliver Twist. Lo stesso Dickens nell’incipit della narrazione faceva velatamente notare ai suoi lettori come la storia non avesse né un luogo né un epoca precisa, ponendo quindi la loro attenzione unicamente sulla vicenda.
Lo fa con innovazione, cercando di attribuire al proprio lavoro due diversi significati, uno per ogni singolo e diverso destinatario. Infatti, vuole rendere la narrazione più apprezzabile anche dal pubblico giovane, e ci riesce appieno snellendola e tenendo taciuti molti particolari, per concentrarsi molto di più sulle vicende del protagonista, adottando quindi, anche se in maniera diversa, la tecnica di Dickens. Invece per il pubblico adulto si limita a riproporre una storia ben conosciuta, arricchita però dai progressi della cinematografia.
Appurato quindi il fatto che il regista non abbia incentrato la pellicola sugli spunti di riflessione che la narrazione dovrebbe suscitare, è curioso notare come in diversi punti ci siano comunque dei chiari riferimenti a ciò; prendiamo il carattere di Oliver Twist per esempio, il personaggio di per sé è comune, sono le vicende a caratterizzarlo, ma più di tutto il carattere, che appare decisamente maturo per un ragazzo della sua età, è quindi lampante il fatto che il giovane ragazzo cerchi sempre una figura a cui affidare la sua lealtà, ma è proprio all’inizio che questa lealtà viene infranta, quando “osa” chiedere un’altra porzione di cibo. Un altro punto che a mio parer personale è ritenuto fondamentale è l’amicizia, nella fattispecie quella tra Dawkins e Twist; il regista riesce ad inserire dei chiari riferimenti anche a questa, seppur non facendolo esplicitamente, lasciando e stuzzicando così lo spettatore a trovare da sé quanto la narrazione custodisce.
In ogni caso tutte queste scelte del regista sono ottimamente supportate da una fantastica ambientazione, che ci riporta coi pensieri alla Londra dell’ ‘800 così come abbiamo imparato a conoscerla ed immaginarcela, tra ville lussureggianti e soleggiate ad angusti ed ombrosi bassifondi. Un’ulteriore ottima figura proviene dalla colonna sonora, composta dalla già premio oscar Portman.
In sostanza, un altro ottimo lavoro che sa arrivare dritto ai cuori di molte persone, questa volta anche a quelli dei più piccoli, rappresentando loro una dura realtà, alleggerita però da una narrazione coinvolgente e toccante, che non perde tuttavia di significato. “Oliver Twist” è, e rimarrà per sempre, nel mio cuore.
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fedeleto
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mercoledì 2 novembre 2011
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polanski o dickens?
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Sono trascorsi tre anni da quando Roman Polanski ha trionfato con il capolavoro del Pianista.Ora torna al lavoro con una pellicola tratta dal celebre romanzo di dickens,ovvero OLIVER TWIST.Sicuramente la storia e' trasposta in maniera notevolmente fedele al romanzo e polanski non si prende piu' di tante liberta',inoltre nella storia scelta da polanski,si sente molto la presenza delle sue tematiche,ovvero l'ambiguita'ed il destino.Oliver e'un orfano che viene affidato inizialmente ad un collegio dove la vita non e' facile ,ed inseguito si prenderanno cura di lui delle persone estremamente severe,dalle quali fuggira' per andare in una londra dove abili ladri lo prendono con se'.
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Sono trascorsi tre anni da quando Roman Polanski ha trionfato con il capolavoro del Pianista.Ora torna al lavoro con una pellicola tratta dal celebre romanzo di dickens,ovvero OLIVER TWIST.Sicuramente la storia e' trasposta in maniera notevolmente fedele al romanzo e polanski non si prende piu' di tante liberta',inoltre nella storia scelta da polanski,si sente molto la presenza delle sue tematiche,ovvero l'ambiguita'ed il destino.Oliver e'un orfano che viene affidato inizialmente ad un collegio dove la vita non e' facile ,ed inseguito si prenderanno cura di lui delle persone estremamente severe,dalle quali fuggira' per andare in una londra dove abili ladri lo prendono con se'.Cambiare vita non e' facile,ed anzi verra' messo sotto processo,dove un nobile si prendera' cura di lui,anche se il passato ritornera' ferocemente.Un buon film dove la londra vittoriana e' ricostruita bene,e il personaggio di oliver twist incarna per polanski la crudelta' di un destino dove gli uomini vivono e sopravvivono con la loro dote e con la propria fotruna e sfortuna.Polanski ha fatto pellicole migliori,ma questa trasposizione e' degna di visione poiche' e' una delle migliori versioni di oliver twist.
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alias98
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sabato 9 luglio 2011
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un mitico regista e un film che non passera mai ;)
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secondo me il film di polanski è veramente bello, mi ha colpito veramante al cuore, è ben fatto ma è molto triste! Ho visto su internet molte recensioni di critici cinematografici e molti di loro hanno sritto:< eh polanski poteva fare molto di meglio ecc.> e poi hanno criticato anke gli attori per esempio barney clark :< è inappropriato e irritante> ma scs secondo me barney è stato bravissimo e molto credibile nella parte di oliver twist ed era molto teneroooooo!!!!!! poi anke harry eden nella parte di dodger è stato bravo e concordo cn te pier anke a dodger la sua parte va beh nn è molto spiritoso cm nel libro ma ha un suo stile e a me piace molto cm lo interpreta.
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secondo me il film di polanski è veramente bello, mi ha colpito veramante al cuore, è ben fatto ma è molto triste! Ho visto su internet molte recensioni di critici cinematografici e molti di loro hanno sritto:< eh polanski poteva fare molto di meglio ecc.> e poi hanno criticato anke gli attori per esempio barney clark :< è inappropriato e irritante> ma scs secondo me barney è stato bravissimo e molto credibile nella parte di oliver twist ed era molto teneroooooo!!!!!! poi anke harry eden nella parte di dodger è stato bravo e concordo cn te pier anke a dodger la sua parte va beh nn è molto spiritoso cm nel libro ma ha un suo stile e a me piace molto cm lo interpreta. Ma il piu fenomenale secondo me è Ben Kingsley ahahahahahh è stato bravissimo lui rendeva fagin piu patetico ke odioso e aveva un modo di fare tutto suo k mi è piaciuto tantissimo. Io continuerò a sostenere polanski perchè lui è un grande regista, ha fatto un film ke secondo me è un capolavoro e quindi si merita tutto l appoggio POSSIBILE!!!!!
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weach
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domenica 27 febbraio 2011
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un oliver twist introspettivo ed aricolato
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Il film è trasposizione cinematografica del romanzo di Charles Dichens.Al su esordio il film fu osannato subito dalla critica d’oltre oceano mentre fu snobbati dai “ pensatori Inglesi” che preferirono piuttosto continuare “a gustare il loro the”.
Una delle recensioni più condivisibili è quella di Mick Lastella del San Francisco Chorincle che pedissequamente riportiamo .”Roman Polanski che si ritrovò da solo a Parigi senza i genitori durante la seconda guerra mondiale chiaramente capisce lo smarrimento provato da Oliver .
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Il film è trasposizione cinematografica del romanzo di Charles Dichens.Al su esordio il film fu osannato subito dalla critica d’oltre oceano mentre fu snobbati dai “ pensatori Inglesi” che preferirono piuttosto continuare “a gustare il loro the”.
Una delle recensioni più condivisibili è quella di Mick Lastella del San Francisco Chorincle che pedissequamente riportiamo .”Roman Polanski che si ritrovò da solo a Parigi senza i genitori durante la seconda guerra mondiale chiaramente capisce lo smarrimento provato da Oliver ..L’esperienza personale del regista,però non gli fa enfatizzare i parallelismi biografici , e nemmeno lo fa precipitare nel sentimentalismo più melenso. Al contrario, il fatto che Polanski sappia che cose di questo genere possano succedere realmente ad un ragazzo, lo hanno portato a trattare il romanzo in una maniera maggiormente adulta ”.
Aggiungiamo per completezza che esistono dei chiari parallelismi di sofferenza fra quelli sopportati dal romanziere Charles Dichens e quelli di Roman Polanski ;che comunque questi analogie di vita vissuta non hanno obbligato Polanski a dare una lettura del romanzo Oliver Twist tradizionle e scontata ne tantomeno sbiadita ;anzi direi che Polanski ha avuto la forza di rivisitare il romanzo con piglio personale dando un nuovo peso ai personaggi chiave : ad esempio il crudele gobbo ebreo Fagin , impersonato mirabilmente da un irriconoscibile Ben Kingsley, assume connotazioni psicanalitiche dove sembra trasparire un uomo crudele si ma che soffre nella consapevolezza di essere intimamente crudele ma anche per il suo inconscio desiderio di essere padre mancato; Polanski trasforma insomma il truce Fagin in qualcosa di più articolato dove il male ed il bene lottano fra loro per individua un percorso di vita comunque sofferto ed ondivago . Anche il “profilo” di Oliver cambia e gli slanci verso i sentimentalismi si fanno più contenuti esplicitando la sofferenza accumulata ed una ‘anima in affanno e circospetta con il “resto “.
Mirabile il lavoro del grande Pawel Edlman nel ricostruire una Londra Vittoriana interamente girando per le vie Praga.
Molto bravo è il piccolo Barney Clark nella parte di Oliver Twist .
Per conclude un film eccellente da quattro stelle d’oro .
Garantisce
Weach illuminati
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lady libro
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sabato 26 febbraio 2011
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molto bello.
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A me è piaciuto moltissimo questo film. Gli attori sono tutti bravi e la storia è bellissima e fedele al romanzo di Dickens.
Non ci ho trovato nessun difetto.
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nerazzurro
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martedì 18 gennaio 2011
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romanzo a parte
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Non ho avuto l'occasione di leggere il grande romanzo ma questo film lo considero davvero brillante e toccante specie nel finale. Un cast con personaggi unici che rimarranno impressi come il grande Ben Kingsley (accidenti che personaggio!), e Oliver...Che grande! Da vedere!
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luca scialò
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giovedì 25 febbraio 2010
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trasposizione riuscita del romanzo omonimo
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Con questo film Roman Polanski traspone il romanzo omonimo di Charles Dickens, volendo (riuscendoci pure), sottolineare l'aspetto più cupo e ingiusto dell'Inghilterra d'inizio 1800, dove la vita dei più poveri ed emarginati valeva quasi nulla. Il piccolo Oliver conosce lo sfruttamento minorile molto presto, essendo la sua famiglia d'origine caduta in disgrazia per problemi fiscali; vive sulla propria pelle tante ingiustizie e dolori, sia psicologici che fisici.
Anche il finale è amaro, con Oliver che si commuove, nonostante tutto, per la sorte che spetta a uno dei suoi sfruttatori; non regalando allo spettatore una di quelle conclusioni pienamente a lieto fine.
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Con questo film Roman Polanski traspone il romanzo omonimo di Charles Dickens, volendo (riuscendoci pure), sottolineare l'aspetto più cupo e ingiusto dell'Inghilterra d'inizio 1800, dove la vita dei più poveri ed emarginati valeva quasi nulla. Il piccolo Oliver conosce lo sfruttamento minorile molto presto, essendo la sua famiglia d'origine caduta in disgrazia per problemi fiscali; vive sulla propria pelle tante ingiustizie e dolori, sia psicologici che fisici.
Anche il finale è amaro, con Oliver che si commuove, nonostante tutto, per la sorte che spetta a uno dei suoi sfruttatori; non regalando allo spettatore una di quelle conclusioni pienamente a lieto fine.
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matteo
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sabato 7 marzo 2009
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questa volta polanski "cicca" gravemente
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Il film in sè per sè non è da buttare. Parlo come potrebbe parlare lo spettatore che non ha letto il romanzo di Charles Dickens. Ma dopo averlo letto, cambio drasticamente opinione. Infatti il film appare schifoso, deprimente rispetto al libro. La cosa che mi ha stupito maggiormente è stata l'eliminazione di un personaggio come Mr. Bumble che è fondamentale all'interno della storia. Per non parlare di sua moglie. E' stato quindi tolto un personaggio primario che ha cambiato notevolmente la storia, dando una svolta alla fine. Non si parla di Harry Maile, dell'anziana signora che infine prende in custodia Oliver e di sua zia. E questo fatto non doveva accadere per un regista grande come Polanski.
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luke
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giovedì 15 maggio 2008
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è un film bellissimo
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Oliver Twist è un film in cui il grande regista Polansky è riuscito a far rivivere con crudezza e sottile ironia i problemi sociali della Londra dell' '800 .
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zelig
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mercoledì 23 aprile 2008
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il grande registra
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Vorrei complimentarmi con Roman Polanski perchè questo è uno dei primi film drammatici indimenticabili. E' uno dei primi dove durante le scene di violenza, il sangue non fa paura. E gli attori...stupendi nel recitare.
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