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barson
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venerdì 4 agosto 2006
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sì è in ritardissimo ma prima non avevo internet!
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Per me l'incubo rappresentato da Romero rimane insuperato.
Però questo remake qualche emozione me l'ha data.
Snyder, al contrario di Romero, dà inizio al suo incubo in una mattinata limpida in un bella zona residenziale, e vedere con gli occhi della protagonista la scena che gli si para d'avanti mi ha infuso ansia.
Snyder decide di far correre i suoi zombi; Beh non si inventa nulla, già molto prima di "28 giorni dopo" citato da Alessiodt in "Il ritorno dei morti viventi" gli zombi correvano ed erano addirittura senzienti.
Comunque questa scelta rende il film molto adrenalinico, e volando con la fantasia resta difficile credere di potersela cavare in una situazione del genere (molto meglio avere a che fare con i Romerozombi).
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Per me l'incubo rappresentato da Romero rimane insuperato.
Però questo remake qualche emozione me l'ha data.
Snyder, al contrario di Romero, dà inizio al suo incubo in una mattinata limpida in un bella zona residenziale, e vedere con gli occhi della protagonista la scena che gli si para d'avanti mi ha infuso ansia.
Snyder decide di far correre i suoi zombi; Beh non si inventa nulla, già molto prima di "28 giorni dopo" citato da Alessiodt in "Il ritorno dei morti viventi" gli zombi correvano ed erano addirittura senzienti.
Comunque questa scelta rende il film molto adrenalinico, e volando con la fantasia resta difficile credere di potersela cavare in una situazione del genere (molto meglio avere a che fare con i Romerozombi).
Guardando la trilogia di Romero è come se vedessi un bambino denutrito dell'Africa con i suoi occhioni vitrei e tutte le vittime come lui del cosiddetto mondo civile trasformarsi in una malattia per punire chi si è dimenticato di loro.
Snyder mi sembra raddrizzi il tiro sulla violenza, come già aveva fatto "28 giorni dopo".
Sì il virus della violenza; anche i suoi zombi deambulano lenti
e goffi ma quando si accorgono di un vivo paradossalmente riacquistano vita, e allora corrono saltano e si salvi chi può (giusto un personaggio di un film).
Pensare a gente che trova ragione di vita nelle violenze da dopo stadio è fin troppo facile.
Verso la fine i protagonisti diventano un pò tutti dei Rambo, pazienza, il film mi sembra un pò un sunto della vecchia trilogia anche se quì l'isola deserta non è poi così deserta e il finale ci lascia immaginare il peggio.
Tutto sommato non mi è dispiaciuto.
Ciao a tutti.
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luca
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mercoledì 26 aprile 2006
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piccolo capolavoro
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è un piccolo cult meglio dell'utlimo romero
[+] eh si
(di yokanan)
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brownb
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martedì 18 aprile 2006
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la solita americanata
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L'idea di rendere gli zombie "veloci" è ottima, ma oltre a questo si trovano solo le solite sequenze ultra-action che non lasciano mai il tempo di "spaventarsi" davvero. La psicologia dello spettatore (europeo?) non viene coinvolta a sufficienza, e inoltre i protagonisti hanno uno spessore da personaggi dei videogiochi: non si evolvono mai, e sono troppo semplici, dalle caratteristiche troppo marcate e stereotipate.
Gli zombie, poi, non appaiono mai come una vera minaccia, basta barricarsi in un centro commerciale o in un negozio di armi e stare a guardare quegli esseri affollare il pargheggio..e aspettare che finisca il film.
Infine manca il senso di "tragedia planetaria", che nel film tenta pateticamente di essere trasmesso dall' uso della TV del centro commerciale.
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L'idea di rendere gli zombie "veloci" è ottima, ma oltre a questo si trovano solo le solite sequenze ultra-action che non lasciano mai il tempo di "spaventarsi" davvero. La psicologia dello spettatore (europeo?) non viene coinvolta a sufficienza, e inoltre i protagonisti hanno uno spessore da personaggi dei videogiochi: non si evolvono mai, e sono troppo semplici, dalle caratteristiche troppo marcate e stereotipate.
Gli zombie, poi, non appaiono mai come una vera minaccia, basta barricarsi in un centro commerciale o in un negozio di armi e stare a guardare quegli esseri affollare il pargheggio..e aspettare che finisca il film.
Infine manca il senso di "tragedia planetaria", che nel film tenta pateticamente di essere trasmesso dall' uso della TV del centro commerciale.
Darei due stelle per tutto questo, ma ancora peggio del film in sé è la menzogna con cui si propone: promette tanto,ma è solo un'illusione e ci si rimane male durante durante la proiezione a vedere che si tratta solo di un prodotto commerciale,che non ha mai la pretesa di mantenere quelle promesse.
Credo il vero omaggio a Romero sia "28 giorni dopo" che davvero merita di essere riconosciuto.
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jules
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martedì 11 ottobre 2005
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impossibile essere d'accordo
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Chiariamo subito: mi sono divertito tantissimo vedendo "L'alba dei morti viventi", ma questo che c'entra? Voglio dire, quali sono le strizzate d'occhio, le citazioni dotte che fanno di questo film un degno remake del sommo Romero? Io penso che se lo guardiamo come uno di quei moderno splatter-movies da guardare distrattamente più per sghignazzare che per gustarsi un horror vero e proprio allora tutto ok. Ma se insistiamo a metterlo a confronto con i giganti del passato, allora è giusto definirlo semi-spazzatura.
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alessiodt
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martedì 28 giugno 2005
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il tramonto dei morti viventi
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Il capolavoro di romero non è neanche da avvicinare a questo filmetto con buchi di sceneggiatura tanto grandi da sembrare i fori dei proiettili sulla testa degli zombie...
Far correre gli zombie era un'idea strampalata che boyle in "28 giorni dopo" aveva trasformato in un film apprezzabile. Qui invece abbiamo un film che spera che le capacità odierne del make-up coprano con il cerone anche le gravi carenze in tutti gli altri campi. A voglia a rispolverare attori o fare citazioni dai film originali...
L'avanzare lento e incessante degli zombie era una cosa che metteva una tale angoscia da sognartelo la notte. Essere chiusi dentro un centro commerciale e poter prendere quello che si vuole è un sogno di molti di noi che vivevamo insieme ai protagonisti di "Zombie" ma rimanevamo, come loro, consapevoli che i problemi veri erano solo momentaneamente dimenticati.
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Il capolavoro di romero non è neanche da avvicinare a questo filmetto con buchi di sceneggiatura tanto grandi da sembrare i fori dei proiettili sulla testa degli zombie...
Far correre gli zombie era un'idea strampalata che boyle in "28 giorni dopo" aveva trasformato in un film apprezzabile. Qui invece abbiamo un film che spera che le capacità odierne del make-up coprano con il cerone anche le gravi carenze in tutti gli altri campi. A voglia a rispolverare attori o fare citazioni dai film originali...
L'avanzare lento e incessante degli zombie era una cosa che metteva una tale angoscia da sognartelo la notte. Essere chiusi dentro un centro commerciale e poter prendere quello che si vuole è un sogno di molti di noi che vivevamo insieme ai protagonisti di "Zombie" ma rimanevamo, come loro, consapevoli che i problemi veri erano solo momentaneamente dimenticati.
Questi e altri motivi portanti dei film di Romero sono qui completamente accantonati per un festival di zombie ultra-realistici e forzature narrative.
Un film decisamente da evitare.
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(di daniele)
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anonimo
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martedì 18 maggio 2004
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francesco alò
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Francesco Alò l'ho sentito tutte le volte che viene invitato a Coming Soon Live e in lui vi ho trovato un critico come tanti, che ha visto troppi film e li ha filtrati con irritante luogocomunismo, visibile nella presunzione nelle sue affermazioni, sia in termini di nostalgia del cinema del passato che di critica. Critici come lui non vanno temuti ma presi a pesci in faccia, sia quando parlano di contenuti sia quando fanno un'altra cosa abominevole come parlare male dei doppiaggi dei film in base alla nostalgia per Ferruccio Amendola & co.
Datti una svegliata, questo è il 2000, non siamo più negli anni '30.
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