Lost Junction

Jimmy McGee si ritrova con l'auto in panne nei pressi della cittadina di Lost Junction. Gli offre un passaggio una giovane donna, Missy la quale lo accompagna dal meccanico e, visto che la riparazione non sarà immediata, lo invita a casa. Di lì a poco si farà anche accompagnare in banca dove, dinanzi allo sconcertato direttore, chiederà di prelevare l'intera somma presente sul conto. Doc, suo marito, è andato a trovare dei lontani cugini afferma Missy. In realtà il suo cadavere si trova nel bagagliaio dell'auto.
Inizia così un film che sembra scritto da una staffetta di sceneggiatori invece che dal solo accreditato Jeff Cole. Perché i percorsi che si innestano uno sull'altro sono così diversi da far perdere interesse nelle vicende della coppia. Inizialmente ci si attende un noir con tanto di dark lady pronta a condurre alla perdizione lo sventurato che ha incrociato il suo percorso. Si passa poi a una sorta di casto menage a due (con morto al seguito) punteggiato da dialoghi così surreali da risultare ridicoli alternati a rivelazioni sugli abusi subiti da Missy. Si entra poi nel dramma quando la donna, dopo aver sepolto in una scena tanto paradossale quanto grottesca il marito, finisce sotto le percosse di un suo ex tornato per impadronirsi del malloppo. E così via fino a un improbabile happy end con tanto di rivelazione sul 'chi è stato ad uccidere'.
Neve Campbell offre il suo faccino da signora perbene (che non sopporta le allusioni sessuali) a un personaggio così svaporato da risultare non credibile e Bill Burke, qui costretto in un ruolo passivo, avrebbe avuto quasi subito modo di rifarsi con 24 nel ruolo di Gary Matheson. 