bo
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martedì 4 settembre 2007
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5 stelle
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piernelweb
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domenica 3 giugno 2007
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tutti quanti a belleville
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Sorprendente film di animazione, praticamente privo di dialoghi, che con un suggestivo appeal retrò ci porta indietro nel tempo fra la periferia francese e la New York (alias Belleville) anni 20-30. Nelle sue deformazioni geometriche, nei grotteschi personaggi filiformi e/o rotondeggianti l'esordiente Chomet trova un'inaspettato linguaggio cinematografico capace di notevoli squarci di poetico romanticismo e di humor raffinato e malinconico. Ottima la caratterizzazione dei personaggi, dalla nonna di ferro Souza, al triste nipote Champion (lampante omaggio a Fausto Coppi), all'obeso e fido cane Bruno, alle tre singolari ex vocalist del vaudeville, les triplettes di Belleville. Lo stile ricorda abbastanza quello di Bruno Bozzetto.
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Sorprendente film di animazione, praticamente privo di dialoghi, che con un suggestivo appeal retrò ci porta indietro nel tempo fra la periferia francese e la New York (alias Belleville) anni 20-30. Nelle sue deformazioni geometriche, nei grotteschi personaggi filiformi e/o rotondeggianti l'esordiente Chomet trova un'inaspettato linguaggio cinematografico capace di notevoli squarci di poetico romanticismo e di humor raffinato e malinconico. Ottima la caratterizzazione dei personaggi, dalla nonna di ferro Souza, al triste nipote Champion (lampante omaggio a Fausto Coppi), all'obeso e fido cane Bruno, alle tre singolari ex vocalist del vaudeville, les triplettes di Belleville. Lo stile ricorda abbastanza quello di Bruno Bozzetto. Decisamente convincente anche se il finale è un pò troppo veloce e confuso.
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see
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lunedì 2 aprile 2007
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da vedere
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laranasuperstite
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venerdì 30 marzo 2007
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a prova di sonno..
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Cominciato alle 23e30 pensavo di non finirlo ed invece sono rimasta inchiodata alla scarpa ferrosa della nonnetta, al suo occhio sbirulo e talvolta anarchico, al panzuto Bruno, al fantasioso inseguimento in pattino(!), allo stomp delle triplette dinamitarde, alle rane sopravvisute alle bombe alla zuppa, ma non ai passaggi dei treni...
Insomma come non restare sveglia con un simile di susseguirsi di genialità? Però una stella va tolta: non è un film per bambini. Se trovate un bambino a cui piaccia, o ha barato sulla sua età o è un piccolo genio pure lui!
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martina bady
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lunedì 19 febbraio 2007
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un film soporifero
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Immaginate una lunga e snervante pellicola cinematografica a colori.
Immaginatela provvida di suoni gutturali,rumori di sottofondo,contorsioni e gesti,musiche jazz ripetitive,e tanto,troppo muta per deliziare lo spettatore.
Immaginate che i suoni gutturali non siano emessi da Mowgli,ma da ogni singolo personaggio del film,dalla vecchia nonnetta,al nipote-cicilista immusonito,fino al trio di squinternate ed improbabili cantanti da piano bar che cercano di collaborare al ritrovamento dello scomparso.
Un film insonorizzato di agghiacciante brutezza:perciò,mi sono armata di pazienza,per porgervi la mia utile esperienza personale.E ho raggiunto una conclusione...
Si salvi chi può!!!!!!!!
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martina bady
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martedì 21 novembre 2006
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particella di sodio
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Constatare che le voci dei personaggi erano intrappolate nel diaframma come suoni gutturali disperati mi ha afflitto,angosciato,insolentito.
Si stava meglio quando si era particelle di sodio....
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ross&ste
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giovedì 20 aprile 2006
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stupendo
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a nostro avviso è un film strepitoso. i disegni, le musiche, il miglior film d'animazione di tutti i tempi.
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pink apple
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giovedì 29 dicembre 2005
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da vedere, ma non per tutti
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L'ho rivisto l'altro giorno in tv. Ne avevo parlato in famiglia e finalmente ho potuto farglielo vedere; avevo premesso che è un film per pochi, lento ma originale, insomma da vedere, se non altro per il fatto insolito di scegliere come protagonista una vecchietta tappa, miope e zoppa, ma con una grinta ed un carattere invidiabili. Il nipote non è il protagonista, è solo l'oggetto da recuperare, infatti fin dall'inizio viene presentato come senza carattere, completamente passivo e con lo sguardo spento. Il cane è divertente, molto realistico nel suo abbaiare ai treni, che diventano l'ossessione dei suoi sogni (si potrebbe dire: meno male che la nonna ha sbagliato regalo dando al nipote il cucciolo, prima di capire che voleva il triciclo!).
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L'ho rivisto l'altro giorno in tv. Ne avevo parlato in famiglia e finalmente ho potuto farglielo vedere; avevo premesso che è un film per pochi, lento ma originale, insomma da vedere, se non altro per il fatto insolito di scegliere come protagonista una vecchietta tappa, miope e zoppa, ma con una grinta ed un carattere invidiabili. Il nipote non è il protagonista, è solo l'oggetto da recuperare, infatti fin dall'inizio viene presentato come senza carattere, completamente passivo e con lo sguardo spento. Il cane è divertente, molto realistico nel suo abbaiare ai treni, che diventano l'ossessione dei suoi sogni (si potrebbe dire: meno male che la nonna ha sbagliato regalo dando al nipote il cucciolo, prima di capire che voleva il triciclo!). Tutto è reso in modo grottesco, a cominciare dall'urbanizzazione del posto in cui vivono, seguendo con il cambiamento fisico di cane e ragazzino. Quando lo vidi al cinema, persi l'inizio fatto sul genere "vecchio cartone in bianco e nero dal tratto tondeggiante stile anni '20" quindi non capii chi fossero le vecchiette chiamate Triplettes, infatti ho potuto capirlo solo dopo, vedendo l'inizio del film nello spettacolo successivo, e questo ha un po' penalizzato l'effetto che doveva avere. La prima volta che lo vidi, mi sembrò molto lento, forse troppo, ma apprezzai l'ironia, il disegno, i personaggi. Perché anche l'essere passivo e spento del nipote per me è azzeccatissimo, perché la nonnina è una vera potenza, il cane è realisticamente ingenuo, i malviventi nel loro essere quasi degli automi dimostrano una forte ironia, le Triplettes sono instancabili ed imperturbabili, il meccanico che squittisce è divertente. Secondo me è tutto ottimamente bilanciato così com'è, ed estremamente funzionale alla resa del film. La seconda volta che l'ho visto, in tv, non mi è sembrato affatto lento e pesante, anzi scorreva normalissimo, e ci siamo divertiti molto a guardarlo insieme, soprattutto l'inseguimento finale con i malviventi, che nel suo essere assurdo è divertentissimo, oppure l'attraversamento dell'oceano in pedalò per seguire la nave. E così deve essere, tutto assurdo, tutto com'è. La seconda volta però mi è sembrato di notare qualche animazione in cg (ma potrei sbagliare), che comunque non stonava, rispettando il disegno, anche se io preferisco il "tutto fatto a mano". Per disegni e colori nulla da aggiungere a quanto già detto. Il finale forse poteva essere più completo, ma l'uomo dei pedalò, che aspetta ancora, lo riscatta.
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[+] giustissimo
(di animasapien)
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