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giovedì 19 agosto 2021
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cambia mestiere
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Ma sei tutto fuori fase !!!!
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stefano capasso
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mercoledì 9 settembre 2020
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sesso e sentimenti
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Un uomo e una donna, perfetti sconosciuti tra loro, si incontrano grazie a degli annunci online per dare vita ad una relazione esclusivamente sessuale. Col tempo le prime emozioni cominciano ad emergere e questo avrà inevitabili ripercussioni sulla loro relazione umana oltre che su quella sessuale. La difficolta di gestire le emozioni, convivere con dubbi ed incertezze rende preferibile la chiusura della storia.
Frédéric Fonteyne organizza una narrazione che miscela mockumentary e finzione. L’espediente è quello di far raccontare la storia ai due protagonisti sotto forma di intervista, e questo fa della coppia di narratori esterni il fulcro su cui poggia l’intera struttura: abbiamo la narrazione e le riflessioni postume.
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Un uomo e una donna, perfetti sconosciuti tra loro, si incontrano grazie a degli annunci online per dare vita ad una relazione esclusivamente sessuale. Col tempo le prime emozioni cominciano ad emergere e questo avrà inevitabili ripercussioni sulla loro relazione umana oltre che su quella sessuale. La difficolta di gestire le emozioni, convivere con dubbi ed incertezze rende preferibile la chiusura della storia.
Frédéric Fonteyne organizza una narrazione che miscela mockumentary e finzione. L’espediente è quello di far raccontare la storia ai due protagonisti sotto forma di intervista, e questo fa della coppia di narratori esterni il fulcro su cui poggia l’intera struttura: abbiamo la narrazione e le riflessioni postume. Il tema affrontato è quello delle relazioni, con la difficoltà di gestire emozioni e sentimenti che da queste derivano. La relazione sessuale, peraltro mai esplicitata, diviene solo il mcguffin dell’intera narrazione. Il quadro che emerge è quello di un estrema insicurezza dei protagonisti nel confronto con l’altro, una difficoltà di stare nei sentimenti che rende preferibile la sessualizzazione, per certi versi protettiva, o, in alternativa, l’abbandono.
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panzi
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sabato 3 maggio 2014
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un amore incompiuto, perduto e forse rimpianto
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Un film che può lasciare sconcertati perché mette di fronte alla possibilità, che abbiamo tutti noi in mano, di uccidere quello che è forse il rapporto più importante della propria vita per paura. Per paura di perdere una felicità che si teme duri troppo poco; paura che la quotidianità diventi l'ostacolo; paura di dire la verità, paura della paura dell'altro. I due scoprono che si innamorano proprio perché l'intenzione iniziale che li spinge ad incontri erotici non aveva nessuna intenzione di diventare amore. E allora, grazie a questa libertà, si aprono e cominciano ad amarsi. Poi però sembrano non avere i mezzi per gestire il sentimento che li lega, e che continuerà a legarli anche molto tempo dopo.
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Un film che può lasciare sconcertati perché mette di fronte alla possibilità, che abbiamo tutti noi in mano, di uccidere quello che è forse il rapporto più importante della propria vita per paura. Per paura di perdere una felicità che si teme duri troppo poco; paura che la quotidianità diventi l'ostacolo; paura di dire la verità, paura della paura dell'altro. I due scoprono che si innamorano proprio perché l'intenzione iniziale che li spinge ad incontri erotici non aveva nessuna intenzione di diventare amore. E allora, grazie a questa libertà, si aprono e cominciano ad amarsi. Poi però sembrano non avere i mezzi per gestire il sentimento che li lega, e che continuerà a legarli anche molto tempo dopo. Allora è un film che svela da un lato, sembra mostrare la chiarezza di certi sentimenti, dall'altro evidenzia il lato incontrollabile, imprevedibile dell'amore fra due persone, che obbliga ad una scommessa quotidiana che non tutti sanno affrontare. Emblematico l'episodio della morte accidentale dell'uomo che va a drogarsi nello stesso albergo e che dice "non chiamate mia moglie, non la sopporto più" e poi la moglie confessa che ha vissuto solo per lui, che senza la vita non ha senso, e infatti si uccide. Lo annuncia e lo fa. Né i protagonisti né il regista dissipano il dubbio che il più grande degli amori può essere frainteso, può essere mal vissuto, può fare paura. Al contempo è la cosa più bella che sembra essere accaduta ai due protagonisti, che parlano ad un intervistatore, che non sappiamo bene che ruolo svolga (o forse non lo ricordo io).
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c.v.b.
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martedì 12 aprile 2011
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eppure...
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Eppure questo film ci racconta qualcosa,come deve. Per esempio che una storia solo di sesso in realtà non lo è mai, che a un certo punto subentra alla voglia di trasgressione (realizzare una fantasia erotica che resta segreta) una voglia di normalità, di fare progetti, addirittura di dirsi "ti amo".E sarà pure francese, con la brasserie dove gli amanti si incontrano e la Tour Eiffel sullo sfondo, ma racconta una storia che potrebbe essere vera ovunque, con leggerezza di tocco, e pudore di sentimenti.
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paride86
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giovedì 19 novembre 2009
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interessante modo di raccontare il sesso
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Cominciata come una relazione erotica da consumare in un piccolo albergo per sfogare una precisa fantasia sessuale, la storia tra i due protagonisti comincia a trasformarsi in qualcos'altro.
Narrato da un giornalista che intervista separatamente l'uomo e la donna, "Una relazione privata" è un film al di sopra delle aspettative. L'impianto, però, nonostante scavi nel profondo delle due psicologia, sembra quello di un saggio a tema.
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myragi@hotmail.com
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martedì 20 gennaio 2009
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un commento di un'amante dei film d'atmosfera
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è uno dei migliori film francesi e nn credo sia molto
conosciuto dal pubblico italiano, se nn da appassionati
del cinema francese. Molta intensa la recitazione, ottimo
lo scenario e lo scarno dialogo.Un film di grande atmosfera e di grande sensualità, che lascia intendere
senza far vedere, con una grande maestria del regista
giovanissimo. Atmosfera tipica dei film francesi,molto
"charmant" e credo adatto ad un pubblico che apprezza
la delicatezza dei contenuti piuttosto della spettacolarità. Vale la pena di rivederlo anche a distanza di anni perchè ci si trovano sempre particolari
nuovi.degni di rilievo.
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anja
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mercoledì 26 novembre 2008
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quando non si sente più se stessi e l'altro
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I protagonisti sono due persone che hanno bisogno di sperimentare un eccesso perché è l’unico modo che rimane per sentirsi ancora vivi. Uccisi entrambi (soprattutto lei) dall'amarezza e dalla disillusione, si muovono alla ricerca di una scacchiera secondo cui solo il completo controllo della situazione può mettere a riparo dalle ferite per sentimenti imprevedibili che possono nascere. Lei ha calcolato tutto, tranne di trovarsi davanti una persona che la vede come persona. E’ da qui inizia la crisi, il dubbio, l’angoscia di perdere il controllo, l’angoscia di ricevere e di dare spontaneamente senza rispettare un rigido copione. L’impossibilità di un controllo completo di sé e dell’altro, l’impossibilità di essere semplicemente macchine programmate, spiazza i personaggi obbligandoli a trovarsi di fronte alla loro solitudine, fatta di ferite ormai talmente grandi che è impossibile trovare suture.
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I protagonisti sono due persone che hanno bisogno di sperimentare un eccesso perché è l’unico modo che rimane per sentirsi ancora vivi. Uccisi entrambi (soprattutto lei) dall'amarezza e dalla disillusione, si muovono alla ricerca di una scacchiera secondo cui solo il completo controllo della situazione può mettere a riparo dalle ferite per sentimenti imprevedibili che possono nascere. Lei ha calcolato tutto, tranne di trovarsi davanti una persona che la vede come persona. E’ da qui inizia la crisi, il dubbio, l’angoscia di perdere il controllo, l’angoscia di ricevere e di dare spontaneamente senza rispettare un rigido copione. L’impossibilità di un controllo completo di sé e dell’altro, l’impossibilità di essere semplicemente macchine programmate, spiazza i personaggi obbligandoli a trovarsi di fronte alla loro solitudine, fatta di ferite ormai talmente grandi che è impossibile trovare suture. Per pochi istanti lo schermo di vetro in cui si nascondono entrambi pare cadere di fronte alla possibilità di un sentimento che possa imparare a togliere le maschere. Ma le maschere sono troppo radicate sui loro volti, tanto da confonderli fino a credere che siano i loro stessi volti. Di fronte ad un tavolino di un bar, si esplicita la realtà: non c’era nessun rapporto, ognuno era solo specchio dell’altro, ognuno vedeva nell’altro l’impossibilità di essere se stesso. Ad un tavolino di un bar, quest’uomo e questa donna sono l’uno di fronte all’altro ma non si vedono, non capiscono che forse per prendersi una possibilità di vita c’è un’osare più grande d’incontrarsi in una camera d’albergo. Nell’apparente gentilezza e apparente rispetto si cela una violenza invisibile: quella di non riuscire a sentire l’altro, di non riuscire a sentire se stessi..di coprirsi di fronte ad un orgasmo perché c’è la percezione di un volto deformato invece che di un volto che nasce assieme all’altro. E allora si cancella tutto, tanto da permettere ad entrambi di proteggersi in un racconto fatuo e indifferente dell’esperienza, come se si fosse andati a giocare ad un video-games: le maschere sono salve, ognuno ha usato l’altro per far si che la propria corazza sia più salda che mai.
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blondiebiondet
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martedì 26 giugno 2007
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intenso
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Intenso e bellissimo film, con scene, dialoghi, atmosfere che piacciono anche agli italiani:-)
In più, un dolcissimo e pudico senso del mistero pervade tutta la pellicola.........
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barbara
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domenica 18 novembre 2001
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vero amore
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E'la storia di un uomo e una donna che da principio si frequentano solo per fare sesso, celato dalla porta di una camera d'albergo che si chiude, e mostraso ai nostri occhi solo quando non sarà più sesso ma AMORE.
SUPERBA STORIA RACCONTATA IN MODO DIVINO DA DUE SPLENDIDI ATTORI "LUI e LEI"
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kunta
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venerdì 9 febbraio 2001
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erotismo per palati fini
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E' un film bellissimo, fuori dai soliti schemi in cui si sviluppa una storia d'amore e di sesso. Qui si sviluppa prima il puro sesso, dopodichè, fatta tabula rasa di tutti i tabù, nasce una confidenza assoluta fra le persone. E il sesso diventa un grande amore. Erotismo per palati fini.
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