panzi
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sabato 3 maggio 2014
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un amore incompiuto, perduto e forse rimpianto
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Un film che può lasciare sconcertati perché mette di fronte alla possibilità, che abbiamo tutti noi in mano, di uccidere quello che è forse il rapporto più importante della propria vita per paura. Per paura di perdere una felicità che si teme duri troppo poco; paura che la quotidianità diventi l'ostacolo; paura di dire la verità, paura della paura dell'altro. I due scoprono che si innamorano proprio perché l'intenzione iniziale che li spinge ad incontri erotici non aveva nessuna intenzione di diventare amore. E allora, grazie a questa libertà, si aprono e cominciano ad amarsi. Poi però sembrano non avere i mezzi per gestire il sentimento che li lega, e che continuerà a legarli anche molto tempo dopo.
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Un film che può lasciare sconcertati perché mette di fronte alla possibilità, che abbiamo tutti noi in mano, di uccidere quello che è forse il rapporto più importante della propria vita per paura. Per paura di perdere una felicità che si teme duri troppo poco; paura che la quotidianità diventi l'ostacolo; paura di dire la verità, paura della paura dell'altro. I due scoprono che si innamorano proprio perché l'intenzione iniziale che li spinge ad incontri erotici non aveva nessuna intenzione di diventare amore. E allora, grazie a questa libertà, si aprono e cominciano ad amarsi. Poi però sembrano non avere i mezzi per gestire il sentimento che li lega, e che continuerà a legarli anche molto tempo dopo. Allora è un film che svela da un lato, sembra mostrare la chiarezza di certi sentimenti, dall'altro evidenzia il lato incontrollabile, imprevedibile dell'amore fra due persone, che obbliga ad una scommessa quotidiana che non tutti sanno affrontare. Emblematico l'episodio della morte accidentale dell'uomo che va a drogarsi nello stesso albergo e che dice "non chiamate mia moglie, non la sopporto più" e poi la moglie confessa che ha vissuto solo per lui, che senza la vita non ha senso, e infatti si uccide. Lo annuncia e lo fa. Né i protagonisti né il regista dissipano il dubbio che il più grande degli amori può essere frainteso, può essere mal vissuto, può fare paura. Al contempo è la cosa più bella che sembra essere accaduta ai due protagonisti, che parlano ad un intervistatore, che non sappiamo bene che ruolo svolga (o forse non lo ricordo io).
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stefano capasso
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mercoledì 9 settembre 2020
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sesso e sentimenti
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Un uomo e una donna, perfetti sconosciuti tra loro, si incontrano grazie a degli annunci online per dare vita ad una relazione esclusivamente sessuale. Col tempo le prime emozioni cominciano ad emergere e questo avrà inevitabili ripercussioni sulla loro relazione umana oltre che su quella sessuale. La difficolta di gestire le emozioni, convivere con dubbi ed incertezze rende preferibile la chiusura della storia.
Frédéric Fonteyne organizza una narrazione che miscela mockumentary e finzione. L’espediente è quello di far raccontare la storia ai due protagonisti sotto forma di intervista, e questo fa della coppia di narratori esterni il fulcro su cui poggia l’intera struttura: abbiamo la narrazione e le riflessioni postume.
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Un uomo e una donna, perfetti sconosciuti tra loro, si incontrano grazie a degli annunci online per dare vita ad una relazione esclusivamente sessuale. Col tempo le prime emozioni cominciano ad emergere e questo avrà inevitabili ripercussioni sulla loro relazione umana oltre che su quella sessuale. La difficolta di gestire le emozioni, convivere con dubbi ed incertezze rende preferibile la chiusura della storia.
Frédéric Fonteyne organizza una narrazione che miscela mockumentary e finzione. L’espediente è quello di far raccontare la storia ai due protagonisti sotto forma di intervista, e questo fa della coppia di narratori esterni il fulcro su cui poggia l’intera struttura: abbiamo la narrazione e le riflessioni postume. Il tema affrontato è quello delle relazioni, con la difficoltà di gestire emozioni e sentimenti che da queste derivano. La relazione sessuale, peraltro mai esplicitata, diviene solo il mcguffin dell’intera narrazione. Il quadro che emerge è quello di un estrema insicurezza dei protagonisti nel confronto con l’altro, una difficoltà di stare nei sentimenti che rende preferibile la sessualizzazione, per certi versi protettiva, o, in alternativa, l’abbandono.
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