matilde perriera
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domenica 11 dicembre 2011
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sos ... sos di ariannna messana
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Sos ... Sos di Ariannna Messana - Il cammino, il disagio, le paure, il dolore, l’incapacità di trovare un modo per esternare tutto il cattivo che gli altri vedono in lei … E’ questo il nucleo di “Ragazze Interrotte”, il film in cui Winona Ryder e Angelina Jolie riescono a penetrare nell’universo della protagonista. Susanna Kaisen, con il suo diario, chiede semplicemente di essere ascoltata, amata, rispettata per quella che è veramente e non un esperimento da manicomio. Il confine tra follia e normalità, fra prigione e ospedale, fra amicizia e rivalità, tra fiducia e sicurezza è un continuo ritornello nella mente di Winona.
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Sos ... Sos di Ariannna Messana - Il cammino, il disagio, le paure, il dolore, l’incapacità di trovare un modo per esternare tutto il cattivo che gli altri vedono in lei … E’ questo il nucleo di “Ragazze Interrotte”, il film in cui Winona Ryder e Angelina Jolie riescono a penetrare nell’universo della protagonista. Susanna Kaisen, con il suo diario, chiede semplicemente di essere ascoltata, amata, rispettata per quella che è veramente e non un esperimento da manicomio. Il confine tra follia e normalità, fra prigione e ospedale, fra amicizia e rivalità, tra fiducia e sicurezza è un continuo ritornello nella mente di Winona. La ragazza, stanca di vivere il pessimo rapporto con i genitori, dominata dall’insicurezza, sempre alla ricerca della propria identità come tutti gli adolescenti, si crea un universo mentale e scivola in un universo parallelo. Dopo un tentato suicidio e il malore a una festa di famiglia, un medico sconosciuto le diagnostica la sindrome di Borderline e la fa ricoverare al McLean, catapultandola in un mondo in cui l’unico modo per rimanere sani è diventare un po’ pazzi. Susanna Kaisen sarà costretta a trascorrere diciannove mesi in clinica, in compagnia di altre pazienti fra cui Lisa, la fantastica Angelina Jolie, miglior attrice non protagonista nelle vesti di un’attraente sociopatica. In questa galleria di personaggi, spiccano l’isterica dipendente da lassativi, Daisy, la bugiarda patologica, Georgina, l’anoressica, Jane, Polly … e tutte si distinguono con note di colore che si imprimono nella mente dello spettatore. Commovente la figura di Valerie Owens, attenta infermiera sempre pronta ad aprire uno spiraglio di luce nel cuore delle ragazze e incoraggiarle a non morire tra quelle pareti. Una notte, Lisa e Susanna fuggono e raggiungono Daisy che era stata dimessa. Qui scoprono che Daisy è peggiorata, la psicopatica insulta l’amica e l’accusa di essere compiacente al genitore, ma, al mattino, come conseguenza, la trovano morta. Si era impiccata. Susanna sconvolta torna in ospedale, mentre Lisa prima fugge, poi viene riportata in clinica; scoprendo che l’amica sta per essere dimessa, ha violente reazioni. Susanna esce dal tunnel e, nel 1999, dà lo spunto a James Mangold per trasmettere un messaggio di grande valore; il libero arbitrio, infatti, può spingere nel buco della disperata follia, ma bisogna lanciare gli sos, nella speranza che chi sta attorno colga queste richieste e infonda fiducia e sicurezza.
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matilde perriera
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giovedì 24 novembre 2011
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“sos … sos”, di arianna messana
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“SOS … SOS”, di Arianna Messana. Il cammino, il disagio, le paure, il dolore, l’incapacità di trovare un modo per esternare tutto il cattivo che gli altri vedono in lei … E’ questo il nucleo di “Ragazze Interrotte”, il film in cui Winona Ryder e Angelina Jolie riescono a penetrare nell’universo della protagonista. Susanna Kaisen, con il suo diario, chiede semplicemente di essere ascoltata, amata, rispettata per quella che è veramente e non un esperimento da manicomio. Il confine tra follia e normalità, fra prigione e ospedale, fra amicizia e rivalità, tra fiducia e sicurezza è un continuo ritornello nella mente di Winona.
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“SOS … SOS”, di Arianna Messana. Il cammino, il disagio, le paure, il dolore, l’incapacità di trovare un modo per esternare tutto il cattivo che gli altri vedono in lei … E’ questo il nucleo di “Ragazze Interrotte”, il film in cui Winona Ryder e Angelina Jolie riescono a penetrare nell’universo della protagonista. Susanna Kaisen, con il suo diario, chiede semplicemente di essere ascoltata, amata, rispettata per quella che è veramente e non un esperimento da manicomio. Il confine tra follia e normalità, fra prigione e ospedale, fra amicizia e rivalità, tra fiducia e sicurezza è un continuo ritornello nella mente di Winona. La ragazza, stanca di vivere il pessimo rapporto con i genitori, dominata dall’insicurezza, sempre alla ricerca della propria identità come tutti gli adolescenti, si crea un universo mentale e scivola in un universo parallelo. Dopo un tentato suicidio e il malore a una festa di famiglia, un medico sconosciuto le diagnostica la sindrome di Borderline e la fa ricoverare al McLean, catapultandola in un mondo in cui l’unico modo per rimanere sani è diventare un po’ pazzi. Susanna Kaisen sarà costretta a trascorrere diciannove mesi in clinica, in compagnia di altre pazienti fra cui Lisa, la fantastica Angelina Jolie, miglior attrice non protagonista nelle vesti di un’attraente sociopatica. In questa galleria di personaggi, spiccano l’isterica dipendente da lassativi, Daisy, la bugiarda patologica, Georgina, l’anoressica, Jane, Polly … e tutte si distinguono con note di colore che si imprimono nella mente dello spettatore. Commovente la figura di Valerie Owens, attenta infermiera sempre pronta ad aprire uno spiraglio di luce nel cuore delle ragazze e incoraggiarle a non morire tra quelle pareti. Una notte, Lisa e Susanna fuggono e raggiungono Daisy che era stata dimessa. Qui scoprono che Daisy è peggiorata, la psicopatica insulta l’amica e l’accusa di essere compiacente al genitore, ma, al mattino, come conseguenza, la trovano morta. Si era impiccata. Susanna sconvolta torna in ospedale, mentre Lisa prima fugge, poi viene riportata in clinica; scoprendo che l’amica sta per essere dimessa, ha violente reazioni. Susanna esce dal tunnel e, nel 1999, dà lo spunto a James Mangold per trasmettere un messaggio di grande valore; il libero arbitrio, infatti, può spingere nel buco della disperata follia, ma bisogna lanciare gli sos, nella speranza che chi sta attorno colga queste richieste e infonda fiducia e sicurezza
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diskol88
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mercoledì 4 maggio 2011
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l'adolescenza non scherza
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Sembrerebbe mancare qualcosina qui, scommetterei che non
piacque a tutte le persone..., comunque, parla di una ragazza molto bella sensibile che studia, però ha un problemino, tende ad essere un pò triste con degli sbalzi d'umore... non si può dire se sia lesbica convinta anche perchè la sua storia non si evolve per lungo tempo, ho letto il libro, perchè mi piace leggere e sinceramente manca quel tocco d'allegria che avrebbe potuto salvare la pelliocola.
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matilde perriera
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giovedì 13 gennaio 2011
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fiducia e sicurezza,binomio vincente.matilde perri
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Fiducia e sicurezza,binomio vincente.Matilde Perriera. Coinvolgente la trasposizione filmografica di RAGAZZE INTERROTTE (1999) di James Mangold,occhio attento nel “rileggere” la cronaca retrospettiva di Susanna Kaysen,che,con il suo diario (1994),ha lanciato una carica di dinamite sul McLean,ospedale psichiatrico in cui,nel 1967,è stata internata per 19 mesi per il trattamento del disturbo borderline della personalità,contribuendo,di riflesso,alla censura dei manicomi,soppressi,nel 1996,dal governo Prodi.Borderline,Self Injurious Behavior (SIB),spinte autolesioniste,guida spericolata,sostanze psicotrope,impulsività,instabilità emotiva.Il film del regista e sceneggiatore statunitense è collocato nel biennio 1967-1969.
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Fiducia e sicurezza,binomio vincente.Matilde Perriera. Coinvolgente la trasposizione filmografica di RAGAZZE INTERROTTE (1999) di James Mangold,occhio attento nel “rileggere” la cronaca retrospettiva di Susanna Kaysen,che,con il suo diario (1994),ha lanciato una carica di dinamite sul McLean,ospedale psichiatrico in cui,nel 1967,è stata internata per 19 mesi per il trattamento del disturbo borderline della personalità,contribuendo,di riflesso,alla censura dei manicomi,soppressi,nel 1996,dal governo Prodi.Borderline,Self Injurious Behavior (SIB),spinte autolesioniste,guida spericolata,sostanze psicotrope,impulsività,instabilità emotiva.Il film del regista e sceneggiatore statunitense è collocato nel biennio 1967-1969.Susanna,Winona Ryder,è debole,confusa,insicura,seppur convinta che un giorno il sole spunterà pure per lei.Obbligata dalla madre a partecipare a una festa che si svolge in casa,assume alcolici,nonostante abbia ingerito varie pastiglie di aspirina per il mal di testa.Sta male.Sottoposta a visita medica,il dottore le dice che c’è un posto che fa al caso suo.La SIB,diagnosticatale di fronte a una madre inglobata nel mondo del puro apparire e disgustata da una figlia sessualmente promiscua,la catapulta al Claymore Hospital,lacerata da mille perché.Avete mai confuso un sogno con la realtà?Avete mai rubato qualcosa?Vi siete mai sentite tristi?Conosce le altre pazienti, fra cui la fragile e crudele Lisa,Angelina Jolie,migliore attrice non protagonista premiata con l'Oscar,il Golden Globe ,il Blockbuster Entertainment Award,la BFCA Award,nel 2000, e lo Screen Actors Guild Awards nel 1999.In quest’ambiente concentrazionario e claustrofobico,spicca Valerie Owens,infermiera attenta,comprensiva, che sa ascoltare e spingere le degenti a non morire tra quelle pareti asfittiche.Lisa,una notte,raggiunge la stanza di Susanna,insieme fuggono e raggiungono Daisy, che era stata dimessa.Qui scoprono che la ragazza è peggiorata,forse per il trauma di essere costretta a un rapporto incestuoso con il padre;Lisa,in un offensivo monologo,insinua che la ragazza sia compiacente al genitore e,come tragica conseguenza,al mattino,la trovano impiccata.Nell’epilogo le scene si velocizzano.Kaysen torna in ospedale mentre Angelina Jolie prima continua la fuga,poi,forse ancora incapace di trovare il suo posto al di fuori dell’istituto,viene riportata in ospedale e,sconvolta perchè l’amica sta per essere dimessa,ne lo legge il diario alle altre pazienti,scatenando la violenta reazione di Winona Ryder,la quale,ormai riappropriatasi di sé stessa,le rinfaccia con veemenza la sua nevrosi.Susanna,sulla strada verso casa,con la forza del soliloquio finale,dimostra di essere uscita dal tunnel;durante l’internamento,infatti,ha analizzato i confini tra l'essere libera e l'essere rinchiusa, tra follia e sanità mentale,ora ha capito.Il libero arbitrio è indispensabile,ma,quando le sfumature che sollecitano il cuore si aggrovigliano e ostacolano la vita,si deve lanciare un fermo SOS.Chi riceve l’appello,però,deve privilegiare la funzione curativa a discapito di quella detentiva,infondere fiducia e sicurezza,escludere l'elettroshock,il coma insulinico e,soprattutto,la cloropromazina che stordisce e annienta.Cercare adeguati centri di Salute Mentale,aiutare a prendere coscienza dei propri meccanismi mentali,dei comportamenti,degli stati affettivi e,innanzitutto, dimostrargli che chi ama gli altri non può far loro del male, ma chi non ama sé stesso diventa un vero pericolo.
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kelis a
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giovedì 11 febbraio 2010
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la follia fa vivere
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ragazze interrotte rappresenta un'po tutte le ragazze..nell'età dell'adolescenza, quando si sta crescendo, tutte le ragazze si interrompono..tutto dipende dopo da come decidono di riprende o semplicemente se decidono di farlo..quelle che non vogliono riprendere la propria vuol dire che hanno bisogno di sentirsi estraniate per essere vive..questo film è un magnifico manifesto di come si possa star bene vivendo la propria follia che si tramuta in vita..
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cicia
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giovedì 5 febbraio 2009
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intenso
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paride86
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martedì 20 gennaio 2009
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ambiguo
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Anni '60: una giovane ragazza che ha appena tentato il suicidio accetta di farsi ricoverare in una clinica psichiatrica per sottoporsi a delle cure.
Per tutto il primo tempo "Ragazze interrotte" prosegue come una versione al femminile di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", ovvero descrive la triste situazione dei manicomi in quel periodo, i metodi che venivano usati e la scarsa attenzione per le reali patologie del paziente. Dice allo spettatore che una depressione può essere scambiata per follia, o che si possa essere internati anche per motivi come "promiscuità" sessuale: mi spiego meglio, il film si schiera inizialmente (e giustamente, vista la condizione dell'epoca) contro la clinica psichiatrica, affrontando temi sociali che nel secondo tempo cederanno il passo a quelli personali delle ragazze ricoverate.
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Anni '60: una giovane ragazza che ha appena tentato il suicidio accetta di farsi ricoverare in una clinica psichiatrica per sottoporsi a delle cure.
Per tutto il primo tempo "Ragazze interrotte" prosegue come una versione al femminile di "Qualcuno volò sul nido del cuculo", ovvero descrive la triste situazione dei manicomi in quel periodo, i metodi che venivano usati e la scarsa attenzione per le reali patologie del paziente. Dice allo spettatore che una depressione può essere scambiata per follia, o che si possa essere internati anche per motivi come "promiscuità" sessuale: mi spiego meglio, il film si schiera inizialmente (e giustamente, vista la condizione dell'epoca) contro la clinica psichiatrica, affrontando temi sociali che nel secondo tempo cederanno il passo a quelli personali delle ragazze ricoverate.
Poi invece fa retromarcia, e gli infermieri "cattivi" diventano buoni, i metodi utilizzati non sono più iniqui, ma danno i loro frutti; insomma, tutto cambia al cambiare dell'atteggiamento della protagonista, come a dire che quello che prima era visto come "sbagliato" e poco consono ad una buona deontologia medica era solo frutto della malattia di Susanna e del suo atteggiamento riluttante verso psicologi e infermieri.
Ma tutto questo non è vero perché Susanna all'inizio è stata fiduciosa verso il personale della clinica e verso i metodi utilizzati, quindi il finale che riabilita i medici è straordinariamente contraddittorio, anche perché adesso sappiamo bene com'erano le condizioni dei manicomi a quel tempo!
Invece il finale tende a colpevolizzare i malati perché
Winona Ryder in una delle scene finali fa un atto d'accusa molto preciso alla Jolie, dicendole più o meno che è lei stessa a non voler guarire, a crogiolarsi nella sua condizione tanto da essere già morta dentro.
Tutto questo poteva essere credibile in un film che avesse affrontato escusivamente le storie personali delle ragazze (tutte interpretate da attrici convincenti, specialmente Angelina Jolie), ma ambientare la storia negli anni '60 significa fare una scelta sociale precisa da cui non si può più prescindere, vista la situazione degli ospedali psichiatrici dell'epoca.
Situazione che la pellicola affronta in maniera ambigua e poco definita.
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filippo
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lunedì 13 ottobre 2008
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ragazze in cerca di scoprirsi
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Eccellente film anche per chi non è interessato alla tematica, bella trama, intricata, e il solo pensare che fa riferimento ad una storia reale la rende ancora più coinvolgente. Finisce il film e ci si chiede subito come avrà vissuto Susanna, se sarà riuscita a vivere felice, ad adattarsi alla realtà, a rapportarvisi consapevole che può mantenere la sua libertà di pensiero e azione, cose di cui ha preso finalmente consapevolezza. Non la manca la denuncia, alla realtà conformista e incapace di accorgersi del disagio che provoca, alla limitatezza della famiglia nella comprensione fra i suoi membri,all'incapacità della psichiatria dell'epoca (forse anche di oggi, rappresentativa la scena dello psichiatra impotente e pietrificato di fronte alla tragica sorte di una paziente), dell'illusione che essa ha di curare con elettro-shock e pillole patologie che invece alimenta o mantiene, quando invece dovrebbe fare leva soprattutto sul dialogo e su una comunicazione che metta la "ragazza interotta" nella condizione di specchiarsi internamente e capire la propria incompiutezza.
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Eccellente film anche per chi non è interessato alla tematica, bella trama, intricata, e il solo pensare che fa riferimento ad una storia reale la rende ancora più coinvolgente. Finisce il film e ci si chiede subito come avrà vissuto Susanna, se sarà riuscita a vivere felice, ad adattarsi alla realtà, a rapportarvisi consapevole che può mantenere la sua libertà di pensiero e azione, cose di cui ha preso finalmente consapevolezza. Non la manca la denuncia, alla realtà conformista e incapace di accorgersi del disagio che provoca, alla limitatezza della famiglia nella comprensione fra i suoi membri,all'incapacità della psichiatria dell'epoca (forse anche di oggi, rappresentativa la scena dello psichiatra impotente e pietrificato di fronte alla tragica sorte di una paziente), dell'illusione che essa ha di curare con elettro-shock e pillole patologie che invece alimenta o mantiene, quando invece dovrebbe fare leva soprattutto sul dialogo e su una comunicazione che metta la "ragazza interotta" nella condizione di specchiarsi internamente e capire la propria incompiutezza. Quasi emblematica la scena del taxi, quasi a rappresentare la morale del film, che spesso ciò che ci porta verso le difficoltà, sta sempre ad aspettarci per poterci riportare indietro, perchè le difficoltà hanno sempre una possibilità di risolversi.
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tanya
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sabato 4 ottobre 2008
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ragazze interrotte
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Non posso essere obbiettiva su queto film, ma lo trovo favoloso. A me è stata dignosticata la sindrome di personalità borderline, la stessa di Susy, la protagonista, e sono in cura da psichiatra e psicologa, ho anche passato qualche periodo in reparti psichiatri. Ed è così vero come in quei posti in pochissimo tempo si stringano amicizie e legami molto forti, che fuori dimentichi, perchè torni alla tua vita e vuoi dimenticare, ma finchè sei li, ci si aiuta di più tra pazienti che tra mille colloqui e test e tra analisti, psichiatri e psicologi Sarà per questo che ho semre creduto nella terapia di gruppo, in accompagnamento ad una terapia con una dott. in singolo, ma nella terapia di terapia io parlo e racconto i miei casini i personche hanno perfettamente idea di quello di cui sto parlando, perchè ci passano anche loro, o ci sono passate, studiarlo sui libri non è abbastanza.
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Non posso essere obbiettiva su queto film, ma lo trovo favoloso. A me è stata dignosticata la sindrome di personalità borderline, la stessa di Susy, la protagonista, e sono in cura da psichiatra e psicologa, ho anche passato qualche periodo in reparti psichiatri. Ed è così vero come in quei posti in pochissimo tempo si stringano amicizie e legami molto forti, che fuori dimentichi, perchè torni alla tua vita e vuoi dimenticare, ma finchè sei li, ci si aiuta di più tra pazienti che tra mille colloqui e test e tra analisti, psichiatri e psicologi Sarà per questo che ho semre creduto nella terapia di gruppo, in accompagnamento ad una terapia con una dott. in singolo, ma nella terapia di terapia io parlo e racconto i miei casini i personche hanno perfettamente idea di quello di cui sto parlando, perchè ci passano anche loro, o ci sono passate, studiarlo sui libri non è abbastanza.. poi questa paura che hanno i medici del transfert.... e se anche ti capita un transfert con una o un paziente che male fa?. Un grande premio nobel della matematica, John Forbes Nash (anche se nel film della sua biografia romanzano in modo che lui sposi una sua studentessa), si è sposato con la sua psichiatra. Tornando a questo film lo consiglio, anche se bisogna guardarlo in profondità, come quando viene chiesto di leggere una parte di un libro 'leggendo tra le righe'. Non è facile da capire, anche se è fatto molto bene.
E consiglio anche di vederlo, pensarlo e metabolizzarlo un po' e di rivederlo dopo qualche tempo, è il classico film per il quale non è sufficiente una sola visione.
Buona visione per chi lo vorrà.
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mary
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lunedì 29 settembre 2008
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estrapolando...buono
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Si apre senza enfasi ma neanche senza profondità di visione su un certo mondo.
Salvo la parte del gatto; della commovente figura suicida; di certe frasi quà e là e dell'accenno a certi comportamenti.Ma la Ryder è una pessima attrice..e non si capisce di cosa sia affetta davvero.La Jolie è stata ottima e meritevole dell'Oscar..anche se il suo personaggio è troppo costruito e anch'esso indecifrabile. Insomma se si vuole prendere qualcosa da questo film si può pure prendere..distinguendo dalla realta: chi si taglia e si suicida lo fa molto in silenzio e passando inosservato..per chi vuole e sa capire...
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