g. romagna
|
lunedì 5 aprile 2010
|
truman show
|
|
|
|
Truman Burbank, normale impiegato, vive la sua normale vita. In realtà non sa che da ormai trent’anni, sin dal giorno della sua nascita, è stato filmato e proiettato in diretta televisiva ventiquattro ore al giorno. La sua vita è una fiction, egli sta inconsapevolmente agendo su un grande set preparato inconsapevolmente per lui e tutte le persone che gravitano intorno a lui sono comparse che stanno recitando una parte. Basta però che una sola di queste non accetti più di interpretare questo ruolo e tutto l’ingranaggio si spezza, con esiti potenzialmente nefasti… Premonitore, lungimirante e commovente, The Truman Show anticipa l’epoca dei reality rappresentandone una versione portata al parossismo, ma non per questo così fantascientifica.
[+]
Truman Burbank, normale impiegato, vive la sua normale vita. In realtà non sa che da ormai trent’anni, sin dal giorno della sua nascita, è stato filmato e proiettato in diretta televisiva ventiquattro ore al giorno. La sua vita è una fiction, egli sta inconsapevolmente agendo su un grande set preparato inconsapevolmente per lui e tutte le persone che gravitano intorno a lui sono comparse che stanno recitando una parte. Basta però che una sola di queste non accetti più di interpretare questo ruolo e tutto l’ingranaggio si spezza, con esiti potenzialmente nefasti… Premonitore, lungimirante e commovente, The Truman Show anticipa l’epoca dei reality rappresentandone una versione portata al parossismo, ma non per questo così fantascientifica. La sceneggiatura è accurata anche se, per ragioni di carattere narrativo, sorvola volutamente su alcuni particolari (possibile che in trent’anni il protagonista non abbia mai deciso di farsi un viaggio all’estero?). Il procedimento di crescita della tensione è mirabile, e coinvolge pienamente dall’inizio al toccante finale. La focalizzazione sugli aspetti di perdita di qualsiasi senso di ragionevolezza od umanità (o, perlomeno, di una sua completa distorsione) nell’ambito del circus mediatico coglie pienamente nel segno, tanto nel dipingere coloro che ne sono artefici quanto coloro che ne sono spettatori. Jim Carrey è bravissimo e dimostra un’eccellente duttilità nel calarsi sia in parti drammatiche che comiche.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a g. romagna »
[ - ] lascia un commento a g. romagna »
|
|
d'accordo? |
|
el fabuloso
|
mercoledì 13 agosto 2008
|
il mondo di jim
|
|
|
|
Jim Carrey, uno dei comici più straordinari di Hollywood, interpreta favolosamente il ruolo di Truman Burbank, un uomo che è stato spiato fin dalla nascita, senza la sua consapevolezza, e che comincia a sospettare del fatto, soprattutto quando decide di partire in vacanza per le Fiji ma non trova più un biglietto per il viaggio e quando una giovane donna gli rivela che la sua vita compare in uno spettacolo (anche se lui non capisce essendo un tipo, oltre che molto esilarante, un pò confuso e probabilmente crederà la ragazza una falsaria. Le cose che rendono questo film un capolavoro sono una trama diversa dalle solite commedie, cioé la storia non realmente accaduta di un uomo che viene "usato" fin dalla nascita senza la sua consapevolezza per un canale televisivo creato dal creatore dello show (che vuole dare al suo pubblico un senso di realtà nel mondo dello spettacolo) in cui comparirà praticamenteche tutta la sua vita in diretta senza interruzioni dello spettacolo (neanche quando dorme!).
[+]
Jim Carrey, uno dei comici più straordinari di Hollywood, interpreta favolosamente il ruolo di Truman Burbank, un uomo che è stato spiato fin dalla nascita, senza la sua consapevolezza, e che comincia a sospettare del fatto, soprattutto quando decide di partire in vacanza per le Fiji ma non trova più un biglietto per il viaggio e quando una giovane donna gli rivela che la sua vita compare in uno spettacolo (anche se lui non capisce essendo un tipo, oltre che molto esilarante, un pò confuso e probabilmente crederà la ragazza una falsaria. Le cose che rendono questo film un capolavoro sono una trama diversa dalle solite commedie, cioé la storia non realmente accaduta di un uomo che viene "usato" fin dalla nascita senza la sua consapevolezza per un canale televisivo creato dal creatore dello show (che vuole dare al suo pubblico un senso di realtà nel mondo dello spettacolo) in cui comparirà praticamenteche tutta la sua vita in diretta senza interruzioni dello spettacolo (neanche quando dorme!). Un altro punto forte e incancellabile di questo film è l' interpretazione di Jim Carrey, impiegato perfettamente come protagonista nel suo miglior film e in uno dei migliori del regista Peter Weir, che ha anche diretto L' attimo fuggente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a el fabuloso »
[ - ] lascia un commento a el fabuloso »
|
|
d'accordo? |
|
albi
|
giovedì 1 febbraio 2007
|
film geniale
|
|
|
|
Immaginiamo che un giorno come qualsiasi altro ci svegliamo e ci accorgiamo che ciò che ci circonda è un mondo fittizio: la nostra compagna non ci ama, il nostro migiore amico non è altro che un ottimo attore, nessuno è mai stato sincero con te in tutta la sua vita; come reagiremmo? Ecco sempre il mio primo pensiero dopo aver visto questo film. Burbank interpretato da un (lasciatemelo dire) straordinario Jim Carrey non è altro che un personaggio in grado di far arricchire un emittente televisiva a sua insaputa: seguito ogni giorno 24 ore su 24 da migliaia di telecameere fin dalla sua nascita tutti sanno tutto di lui e lui non sa nulla degli altri. Finchè un giorno ha il coraggio di aprire gli occhi (anche grazie a dei "aiuti" come la radio che commenta tutto quello che sta facendo) e scopre che quello che ha vissuto fino adesso non era la vita che poteva avere.
[+]
Immaginiamo che un giorno come qualsiasi altro ci svegliamo e ci accorgiamo che ciò che ci circonda è un mondo fittizio: la nostra compagna non ci ama, il nostro migiore amico non è altro che un ottimo attore, nessuno è mai stato sincero con te in tutta la sua vita; come reagiremmo? Ecco sempre il mio primo pensiero dopo aver visto questo film. Burbank interpretato da un (lasciatemelo dire) straordinario Jim Carrey non è altro che un personaggio in grado di far arricchire un emittente televisiva a sua insaputa: seguito ogni giorno 24 ore su 24 da migliaia di telecameere fin dalla sua nascita tutti sanno tutto di lui e lui non sa nulla degli altri. Finchè un giorno ha il coraggio di aprire gli occhi (anche grazie a dei "aiuti" come la radio che commenta tutto quello che sta facendo) e scopre che quello che ha vissuto fino adesso non era la vita che poteva avere. Questo film ti regala molteolici spunti per molte riflessioni, ad esempio: vengono mostrate moltissime persone che guardano il Truman Show tutto il giorno a dimostrare l'importanza sempre più importante della televisione nei nostri giorni; la scena finale quando i due uomini visto che il truman show è finito girano subito su un altro canale quasi a dire che ormai la società di oggi è una società che va di fretta: fatta una cosa bisogna farne subito un altra, non esistono più leggende. Da guardare
[-]
|
|
[+] lascia un commento a albi »
[ - ] lascia un commento a albi »
|
|
d'accordo? |
|
kobayashi
|
mercoledì 2 luglio 2008
|
può essere tutto una lucida macchinazione?
|
|
|
|
Chi è Truman Burbak? L'insieme di abitudini e di oggetti posseduti e guadagnati con una vita di lavoro? Truman Burbank è la sua casa, la sua auto, il suo lavoro, la scenografia perfetta della sua vita? No, Truman Burbank (un drammatico Jim Carrey) non è questo. Semplicemente perchè tutta la sua vita è un immenso falso ricostruito in "modellino" e messo di fronte agli occhi di miliardi di telespettatori di tutti i giorni. Truman ama la sua vita perfetta, la sua moglie infermiera bionda ed elegante, ma scopre che è falsa. Chi lo ama il realtà è pagato da una produzione per inscenare il ruolo della moglie; le gentilezze dei vicini di casa recite precotte e scritte su copione: la sua vita è pilotata! non se ne esce! Non può abbandonare la sua città perchè tutte quelle cose fasulle che popolano la sua vita lo trattengono forzosamente sul set della sua esistenza, quello che vedono attraverso milioni di telecamere miliardi di persone.
[+]
Chi è Truman Burbak? L'insieme di abitudini e di oggetti posseduti e guadagnati con una vita di lavoro? Truman Burbank è la sua casa, la sua auto, il suo lavoro, la scenografia perfetta della sua vita? No, Truman Burbank (un drammatico Jim Carrey) non è questo. Semplicemente perchè tutta la sua vita è un immenso falso ricostruito in "modellino" e messo di fronte agli occhi di miliardi di telespettatori di tutti i giorni. Truman ama la sua vita perfetta, la sua moglie infermiera bionda ed elegante, ma scopre che è falsa. Chi lo ama il realtà è pagato da una produzione per inscenare il ruolo della moglie; le gentilezze dei vicini di casa recite precotte e scritte su copione: la sua vita è pilotata! non se ne esce! Non può abbandonare la sua città perchè tutte quelle cose fasulle che popolano la sua vita lo trattengono forzosamente sul set della sua esistenza, quello che vedono attraverso milioni di telecamere miliardi di persone. La sua esistenza è finita, come la nostra, senza via d'uscita, inghiottita da lavoro, moglie, impegni, fatiche. Impossibile andarsene. Ogni tanto qualche anomalia ci ricorda di essere vivi. Nel film a svegliare Truman dal sonno impostogli dalla megaproduzione che sorveglia ogni suo istante dalla nascita alla morte è l'amore, per una donna che lo ama veramente e che crede ingiusto tutto il marchingegno costruito attorno alla vita del personaggio. Vorrebbe tirarlo fuori ma è espulsa dalla scena non appena tenta la comunicazione con il nostro personaggio. Pensate di svegliarvi un giorno e di scoprire che gli amici, la moglie, la casa, il lavoro, l'auto e perfino il padre e la madre recitano solo una parte, per questo fasulla, nei vostri confronti: avrete un'idea di cos'è The Truman Show. Un film agghiacciante per lucidità e contenuti, una bordata sparata alla vita della ricca società dei consumi, della quale emergono tutte le contraddizioni. Lo sfruttamento della persona. L'alienazione. La crisi esistenziale e di identità regnano sovrane in tutta la pellicola: lo spaesamento, la fatica dall'uscire dalla routine. Può una vita normale diventare tutto ad un tratto una tragica farsa? Possono diventare tutti gli elementi stabili della nostra identità dei piccoli brandelli di esistenza da ricomporre in funzione di una nuova verità? In questo film succede. Truman scopre l'inganno della sua vita e prova ad uscire di scena. La sua scena è quella che calchiamo anche noi, ogni giorno, vivendo nel presente, osservati, scrutati, intrappolati dagli impegni e dai rapporti in crinoline con vicini e colleghi. Io ho avuto più paura a guardare questo film che , per esempio, 28 giorni dopo o il primo nightmare alle medie. Di pari livello di angoscia può essere The Terminal, poche sere fa in televisione. Se volete vedere questo film dovete avere urgenza di rispondere a una domanda: può essere tutto quello che vedo una lucida macchinazione? Con questo approccio ne resterete soddisfatti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kobayashi »
[ - ] lascia un commento a kobayashi »
|
|
d'accordo? |
|
gabriele
|
mercoledì 25 giugno 2014
|
viva la libertà
|
|
|
|
È meglio una vita piatta e senza senso, finta e in qualche modo tranquilla come quella di Truman Burbank o è preferibile una vita vera ma incerta e piena di dubbi e ostacoli decisa autonomamente, vita che rincorrono coloro che anelano alla libertà, costi quel che costi? Il senso del film è soprattutto in questo interrogativo. Finora, come dimostra il regista Peter Weir, gran parte dell’umanità ha fatto la prima scelta.
Dalle prime immagini del film si ha una sensazione di affettazione, di estraneazione e di angoscia fobica per Truman Burbank e per il mondoapparentemente perfetto e sereno in cui egli vive.
[+]
È meglio una vita piatta e senza senso, finta e in qualche modo tranquilla come quella di Truman Burbank o è preferibile una vita vera ma incerta e piena di dubbi e ostacoli decisa autonomamente, vita che rincorrono coloro che anelano alla libertà, costi quel che costi? Il senso del film è soprattutto in questo interrogativo. Finora, come dimostra il regista Peter Weir, gran parte dell’umanità ha fatto la prima scelta.
Dalle prime immagini del film si ha una sensazione di affettazione, di estraneazione e di angoscia fobica per Truman Burbank e per il mondoapparentemente perfetto e sereno in cui egli vive. Tale mondo (Seahaven e cioèrifugio di mare, porto tranquillo) è angosciante perché è sempre simile a se stesso. Persone e cose sembrano imbalsamate e quindi immutabili. Man mano che la trama del film si dispiega, il senso d’irrealtà diventa sempre più concreto per essere infine svelato, con tutte le riflessioni sociologiche e innanzitutto psicologiche ed esistenziali che la visione del film suscita.
Truman, a sua insaputa, ha vissuto fin dalla nascita e per trenta lunghi anni della sua vita su un’isola e dentro una cupola (un doppio utero), trasformati in un immenso set, una specie di Disneyland. Ci sono stati diversi registi che, senza saperlo, con il loro intuito di artisti, hanno affrontato il tema della vita prenatale. Alcuni l’hanno proposto in modo drammatico (Tornatore con La leggenda del pianista sull’oceano), altri in modo leggero (S. Spielberg con The Terminal), e altri ancora in modo originale e creativo (Tim Burton con Alice in Wonderland).
Il film The Truman Show si sofferma su tale periodo della vita, così complesso e delicato, inserendolo nel mondo contemporaneo. Ne viene fuori uno straordinario affresco dell’uomo e della società odierna. E sì, perché Truman è ognuno di noi, fintantoché, come lui, non usciamo dall’utero. Truman solo secondariamente è schiavo della televisione e della società, perché all’origine è succube della madre. Siamo Truman e siamo il pubblico che assiste divertito e coinvolto sulle sue vicende. Siamo dentro l’utero (Truman) e fuori dall’utero. Siamo l’osservato e l’osservatore. Così come avviene per Truman, in un primo tempo vissuti del genere risalenti alla vita prenatale sono inconsci e inaccessibili. La madre primordiale che dirige la nostra vita e ci possiede è invisibile, così come Christof è invisibile a Truman fino all’ultimo. Appare solo quando lui ha deciso di stanarla.
Questo film è un’acuta e profonda riflessione sul potere, meglio ancora, sullo strapotere che ha la madre fin dalle origini della vita nel suo seno nel manipolare e usare la vita del figlio per i suoi bisogni, tornaconti e progetti. Oggigiorno sono tante le madri che, come Christof, ambiscono a fare dei loro figli delle star, dei campioni e quant’altro, infischiandosene se i loro desideri contrastano con le peculiarità e i progetti dei figli. Ma il film ci mostra anche quanto potere ha il figlio, se lo assume, per affrancarsi dalle manipolazioni e dai condizionamenti della madre stabilitisi già durante la vita prenatale. Se si escludono delle situazioni rare ed estreme, nessuno può essere completamente soggiogato e vittima di nessuno. Pensarlo è un modo per non assumersi la responsabilità della propria vita.
La particolarità di questo film rispetto agli altri che hanno trattato la vita prenatale, è, appunto, osservare lo strapotere che ha la madre nel dirigere e condizionare la vita del figlio fin dall’inizio della vita e dappertutto. Infatti, il rapporto di coppia di Truman è condizionato dal legame in essere con la madre, tanto è vero che Truman è sposato con una donna che non ama e che fa l’infermiera (un surrogato della madre). Il lavoro e il posto di lavoro Truman non li ha scelti lui e quindi non li ama, dal momento che il suo sogno è di andare alle isole Figi con Lauren, la donna che lui ha scelto e che ama.
Questo film pone il problema della libertà, del libero arbitrio, cioè della capacità di decisione e di scelta che l’essere umano ha dinanzi agli eventi della vita e cioè subirli o darsi da fare per cambiarli, rischiando, laddove è necessario, anche la vita, così come fa Truman.
Ci sono una infinità di indizi, interni ed esterni, che ci indicano qual è la nostra realtà esistenziale più profonda in ogni momento della nostra vita. Possiamo coglierli, come fa ad un certo punto della sua vita Truman (la caduta del riflettore, l’irruzione di Lauren sul set, le interferenze della radio), e darci da fare per uscire dall’utero ed evolvere, oppure possiamo ignorarli con tutti i rischi che l’estraniazione da noi stessi e la stasi della vita comportano.
La libertà non ha prezzo, è il bene più prezioso. Senza libertà c’è preclusa ogni cosa. Ecco perché bisogna lottare per conquistarla e non arrendersi mai. Non bisogna mai barattare o rinunciare alla nostra libertà neanche per tutte le comodità e per tutto l’oro del mondo.
L’uomo non nasce né libero né tantomeno felice, come ingenuamente abbiamo immaginato per secoli. L’una e l’altra possibilità vanno conquistate giorno per giorno.
Christof (la madre) che s’illude di poter soggiogare in eterno la vita del figlio contro la sua volontà, dovrebbe far riflettere, nel senso che nessuno può dominare completamente qualcuno se non ne è complice, tanto è vero che Truman, nonostante tutto quello che ha patito, decide di distaccarsene.
Christof è il dio nascosto (la madre) che non vuole lasciare libero il figlio.
È la madre che rende il figlio pavido e pieno di paure per dominarlo meglio.
È la madre che precocemente inculca nel figlio il timore che il mondo è cattivo e pieno di pericoli per tenerlo legato a sé per sempre.
È la madre che castra il figlio, laddove lui osa contrapporsi al suo potere fallico.
È la madre che addirittura tenta di ucciderlo se lui osa separarsene e lasciarla.
È la madre che, in un ultimo vano tentativo, per tenerlo legato a sé, gli crea confusione e cerca di convincerlo dicendogli che il suo mondo è migliore di quello che c’è là fuori del suo.
È vero che il mondo ordinario non è perfetto, non lo è mai stato e mai lo sarà, ma è il mondo che è necessario attraversare, il passaggio obbligato per chi decide di nascere ed evolvere per poi proiettarsi al di là dello stesso. Viceversa rimanere nell’utero per sempre significa nascere e morire senza essere mai nati.
Per liberarsi della madre primordiale che alberga dentro ognuno di noi, qualunque sia il suo travestimento con la quale ci irretisce e ci attrae a sé (minacce, lusinghe e seduzioni: Christof le prova tutte), è necessario stanarla e rinunciare alla nostra complicità di voler restare attaccati a lei perennemente per le nostre paure, principalmente la paura dell’ignoto e la paura di soffrire ciò che è necessario patire per affrancarsene.
Ogni separazione, qualsiasi separazione, comporta sempre e comunque un dolore da attraversare. Dietro ogni separazione e dolore, quando sono sani, c’è la Vita che si rinnova.
Poi di supporre di non poter vivere senza di lei per una presunta sicurezza che ci può dare. La simbiosi fetale, l’attaccamento a lei in generale, in qualche modo è vero che dà una certa sicurezza, ma il prezzo da pagare è tremendo ed è quello di rinunciare a vivere la nostra vita. Finché stiamo nell’utero, ci illudiamo di essere liberi. Di conseguenza, l’attraversamento della vita prenatale è il passaggio obbligato per diventare persone libere e mature.
Truman ha deciso di varcare la porta che gli permette di uscire dall’utero per andare verso l’ignoto (porta che invece non ha varcato Novecento nel film di Tornatore, perché ha deciso di distruggersi (la scena della passerella, quando sta per sbarcare in America e a metà della stessa torna indietro per saltare in aria insieme alla nave). Al di là di essa non c’è più la vita prestabilita dalla madre e quella preconfezionata da chicchessia, ma c’è la Vita vera, quella degna di essere vissuta. Non solo ma il mondo sotterraneo, quello che esplora Alice nel film sopracitato, se, come lei, lo attraversiamo con coraggio e con saggezza, ci può proiettare in spazi infiniti!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gabriele »
[ - ] lascia un commento a gabriele »
|
|
d'accordo? |
|
francesco zennaro
|
martedì 23 ottobre 2007
|
un film che entra nella storia del cinema
|
|
|
|
A quanti di Noi è capitato di vivere una certa vita e poi - tutto d'un tratto - accorgerci che si è circondati dal cinismo, dalla finzione, dal falso reale, come nel set di The Truman Show?
Si scopre quindi (diverse recensioni di questo film lo affermano) che il cinismo e l'artificialità di un set non sono più finti di quanto lo sia la realtà di tutti i giorni. La porticina in fondo al mare che il protagonista del film sta per varcare, prospetta due possibilità. La prima, che aldilà della porticina ci sia una realtà in tutto e per tutto simile a quella vissuta da Truman durante i suoi 30 anni di vita. Che quindi (come dicevo sopra) l'amara realtà coincida con il triste cinismo della finzione mediatica.
[+]
A quanti di Noi è capitato di vivere una certa vita e poi - tutto d'un tratto - accorgerci che si è circondati dal cinismo, dalla finzione, dal falso reale, come nel set di The Truman Show?
Si scopre quindi (diverse recensioni di questo film lo affermano) che il cinismo e l'artificialità di un set non sono più finti di quanto lo sia la realtà di tutti i giorni. La porticina in fondo al mare che il protagonista del film sta per varcare, prospetta due possibilità. La prima, che aldilà della porticina ci sia una realtà in tutto e per tutto simile a quella vissuta da Truman durante i suoi 30 anni di vita. Che quindi (come dicevo sopra) l'amara realtà coincida con il triste cinismo della finzione mediatica. La seconda, che aldilà della porticina ci sia il Nulla; ovvero, esistiamo e possiamo esistere solamente nel cinismo della finzione quotidiana. Ed è questa l'unica (finta) realtà che ci è concesso di vivere.
Se poi aggiungiamo (ma questo è un capitolo a parte, un ulteriore piano di lettura del film) che l'Universo stesso potrebbe essere in tutto (o in parte) una finzione - come nel caso del solipsismo, tanto per fare l'esempio più semplice -, allora la complessità di "The Truman Show" diventa di inaudita portata.
Una teoria tra le tante, sostiene che noi esseri viventi siamo l'artificio di un software (gli omini di una sorta di videogioco) di una civiltà evoluta.
Eccetera, eccetera, eccetera: ovvero, Multiverso, Universi paralleli, Materia priva di materialità, ........
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco zennaro »
[ - ] lascia un commento a francesco zennaro »
|
|
d'accordo? |
|
fedeleto
|
venerdì 13 aprile 2012
|
sorridi truman,e' in onda la tua vita..
|
|
|
|
Chi di noi non ha mai avuto l'impressione che la nostra vita a volte sembri una farsa?oppure che il nostro mondo non sembri poi cosi chiaro e limpido come il resto della gente lo vede?Se siete di questa opinione allora andrete sicuramente d'accordo con Truman Burbank,un uomo che da quando e' nato viene ripreso e controllato continuamente,inconsapevole di cio' pero' non tardera' a capire che tutto questo non possa essere reale.La storia appunto si incentra sul personaggio di Truman,un impiegato che vive la sua vita tranquillamente e pacatamente con sua moglie e il suo amico Marlon.Pertanto non riesce a staccarsi dai ricordi della morte del padre in barca e da una ragazza di cui si e' innamorato.
[+]
Chi di noi non ha mai avuto l'impressione che la nostra vita a volte sembri una farsa?oppure che il nostro mondo non sembri poi cosi chiaro e limpido come il resto della gente lo vede?Se siete di questa opinione allora andrete sicuramente d'accordo con Truman Burbank,un uomo che da quando e' nato viene ripreso e controllato continuamente,inconsapevole di cio' pero' non tardera' a capire che tutto questo non possa essere reale.La storia appunto si incentra sul personaggio di Truman,un impiegato che vive la sua vita tranquillamente e pacatamente con sua moglie e il suo amico Marlon.Pertanto non riesce a staccarsi dai ricordi della morte del padre in barca e da una ragazza di cui si e' innamorato.Capira' gradualmente che la sua vita oltre ad essere completamente falsa e recitata da comparse a amici attori, e' un reality dove milioni di persone in tutto il mondo lo seguono fin da quando e' nato,e il tutto e' opera di un regista probabilmente folle e sadico.Peter Weir(l'attimo fuggente,Mosquito Coast,Witness) firma uno dei film piu' interessanti e geniali della sua carriera.La sceneggiatura di Andrew Niccol(gia' regista e sceneggiatore in Gattaca) e' ottima,ma l'abilita' tecnica di Weir non e' da sottovalutare.Ci sono oltre che ottime inquadrature zommate(la scena in cui Truman dice nel caso non vi rivedessi buongiorno buonasera e buonanotte),il tutto ripreso come fosse realmente un reality Show.Lo show infatti e' interamente dedicato a Truman,personaggio a cui e' stata data la vita per entrare nel reality,con il prezzo da pagare dando la sua per il reality.il tutto accade macchinalmente,e progressivamente in maniera imperscrutabile,ma Truman in un certo senso si salva non seguendo le regole(ad esempio la prima volta che si pone dubbi e' quando conosce Lauren che e' in realta' una comparsa ,ma diventera' per lui la donna della sua vita) tutto cio' dunque che esce fuori dal copione e' la vera realta',la vera vita,quella verita' dettata dal nostro animo che reagisce senza ragione.il regista che oramai diventa come un dio(non a caso il suo nome e' Cristof simile dunque a quello di Cristo),prende la vita di Truman per i suoi interessi mercificarla ai suoi interessi,un cinismo allucinante,dove l'inconsapevolezza dell'uomo e' il pane del business.Jim Carrey e' sempre stato definito come attore comico per eccellenza,ma in questa pellicola tragicomica,da' il meglio di se' e riesce ad entrare nel drammatico senza troppa fatica,meriterebbe senza dubbio un oscar,ma come sempre i talenti non vengono mai riconosciuti per quello che sono.Weir firma un altri capolavoro e stavolta con un occhio al futuro.Da vedere.E nel caso non ci vedessimo Buongiorno ,buonasera e buonanotte.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fedeleto »
[ - ] lascia un commento a fedeleto »
|
|
d'accordo? |
|
alex41
|
mercoledì 4 luglio 2012
|
the jim carrey show
|
|
|
|
Non sprecherò troppe parole su questo film: un Capolavoro, uno dei film più belli e emozionanti che abbia mai visto. La storia è molto originale, e i momenti di suspence sono uniti da un ottimo ritmo, specialmente le tantissime scene clou sono girate e interpretate alla perfezione. Stupende le riprese sulla barca durante la tempesta, meravigliosi i monologhi di Christof, Ed Harris, molto molto bravo nella sua parte, emozionante tutta la scena finale. Si alternano inoltre molti momenti di semplice comicità, che si fonde con geniali elementi di ironia (per esempio il poster degli incidenti d'aereo). Il tutto è tenuto su da un Jim Carrey mai visto prima, che a quei tempi aveva già mostrato talento in ruoli comici in film come "The Mask" o "Ace Ventura", ma in questo film raggiunge veramente il massimo in una delle sue interpretazioni più riuscite.
[+]
Non sprecherò troppe parole su questo film: un Capolavoro, uno dei film più belli e emozionanti che abbia mai visto. La storia è molto originale, e i momenti di suspence sono uniti da un ottimo ritmo, specialmente le tantissime scene clou sono girate e interpretate alla perfezione. Stupende le riprese sulla barca durante la tempesta, meravigliosi i monologhi di Christof, Ed Harris, molto molto bravo nella sua parte, emozionante tutta la scena finale. Si alternano inoltre molti momenti di semplice comicità, che si fonde con geniali elementi di ironia (per esempio il poster degli incidenti d'aereo). Il tutto è tenuto su da un Jim Carrey mai visto prima, che a quei tempi aveva già mostrato talento in ruoli comici in film come "The Mask" o "Ace Ventura", ma in questo film raggiunge veramente il massimo in una delle sue interpretazioni più riuscite. Perfetta anche la scelta delle musiche, che ne fanno un film quasi magico; altra caratteristica: tutto il film sembra ruotare intorno a varie metafore (la vita è comandata da una grande mente che ci offre l'occasione di vivere i nostri giorni a seconda delle nostre opportunità) ma anche a elementi legati alla scienza e alla storia (il grande progresso della tecnologia; la moda dei reality show che da qualche anno avevano influenzato la gente). Inoltre è anche un film che fa pensare: pensate veramente se tutto ciò che fosse intorno a voi, a cominciare dalla vostra famiglia o dai vostri amici o anche, dalla vostra fidanzata o fidanzato, fosse tutto solo.....finto. Essendo un film poi, questa cosa non viene molto specificata e viene un po' trascurata da un finale, anche se un po' prevedibile, che rappresenta pura genialità da parte del regista Peter Weir. Non ci sono altre parole, ora tocca a voi giudicare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex41 »
[ - ] lascia un commento a alex41 »
|
|
d'accordo? |
|
piernelweb
|
giovedì 27 marzo 2008
|
un agghiaciante grande fratello
|
|
|
|
Acuta riflessione sul devastante potere dei media, che ipotizza, in un futuro non troppo lontano, scenari nei quali la tv si conferisce il potere di governare completamente il destino di un'individuo nel nome dell'audience e dell'assolutezza del reality show. Brillante nella sua concezione e inedito sotto molti aspetti, il film di Weir riesce però soltanto a somigliare ad un capolavoro senza divenirlo concretamente. Il personaggio di Truman, interpretato da un Carrey ben trattenuto nei ranghi, è infatti ben raffigurato dall'esterno, dagli sguardi del mondo artificiale in cui vive, ma è lacunoso nella definizione più intima del suo desolante dolore. Anche tutti gli altri personaggi sono abbozzati, a cominciare dal regista Christof (che per esigenze di sceneggiatura compare solo nella seconda parte), improbabile star del tubo catodico.
[+]
Acuta riflessione sul devastante potere dei media, che ipotizza, in un futuro non troppo lontano, scenari nei quali la tv si conferisce il potere di governare completamente il destino di un'individuo nel nome dell'audience e dell'assolutezza del reality show. Brillante nella sua concezione e inedito sotto molti aspetti, il film di Weir riesce però soltanto a somigliare ad un capolavoro senza divenirlo concretamente. Il personaggio di Truman, interpretato da un Carrey ben trattenuto nei ranghi, è infatti ben raffigurato dall'esterno, dagli sguardi del mondo artificiale in cui vive, ma è lacunoso nella definizione più intima del suo desolante dolore. Anche tutti gli altri personaggi sono abbozzati, a cominciare dal regista Christof (che per esigenze di sceneggiatura compare solo nella seconda parte), improbabile star del tubo catodico. Nonostante ciò il film funziona bene, perché le idee sono tante e perché la regia del regista australiano crea sequenze dal forte impatto emotivo (su tutte va ricordata lo schianto dell'imbarcazione di Truman sull'orizzonte dipinto su di una parete di cemento). In ogni caso meritevole di un'attenta visione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a piernelweb »
[ - ] lascia un commento a piernelweb »
|
|
d'accordo? |
|
paolo ciarpaglini
|
venerdì 27 marzo 2009
|
the truman show
|
|
|
|
Non è facile recensire, o dare un giudizio su un lavoro del genere. L'idea di per se è geniale, le interpretazioni, soprattutto quella di Hed Harris gigantesca, ciclopica. Ciò che colpisce e fa riflettere infine, è ben più di una semplice domanda; 'forse è la domanda per antonomasia': "meglio una buona finzione o una mediocre realtà?". La risposta forse è scontata poichè la libertà non ha prezzo, ma quanto di ciò è rimasto nella società reale. E non si è trasformato in pura utopia?. Bellissimi gli ultimi minuti, quando la voce del creatore e ideatore, ad un primo e superficiale giudizio facilmente giudicabile come cinico, riecheggia come quella di 'un' Dio. Impagabile Harris, ripeto, attore di caratura e talento immensi.
[+]
Non è facile recensire, o dare un giudizio su un lavoro del genere. L'idea di per se è geniale, le interpretazioni, soprattutto quella di Hed Harris gigantesca, ciclopica. Ciò che colpisce e fa riflettere infine, è ben più di una semplice domanda; 'forse è la domanda per antonomasia': "meglio una buona finzione o una mediocre realtà?". La risposta forse è scontata poichè la libertà non ha prezzo, ma quanto di ciò è rimasto nella società reale. E non si è trasformato in pura utopia?. Bellissimi gli ultimi minuti, quando la voce del creatore e ideatore, ad un primo e superficiale giudizio facilmente giudicabile come cinico, riecheggia come quella di 'un' Dio. Impagabile Harris, ripeto, attore di caratura e talento immensi. Carrey molto bravo, sa far ridere ma anche commuovere. Un gande cast, dove figurano anche gli ottimi Paul Giamatti e Laura Linney. Una delle migliori interpreti dell'ultimo decennio. Da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolo ciarpaglini »
[ - ] lascia un commento a paolo ciarpaglini »
|
|
d'accordo? |
|
|