La leggenda del pianista sull'oceano |
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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Tim Roth, Pruitt Taylor Vince, Bill Nunn, Clarence Williams III, Peter Vaughan.
continua»
Fantastico,
Ratings: Kids+16,
durata 165 min.
- Italia 1998.
- Medusa
uscita mercoledì 28 ottobre 1998.
MYMONETRO
La leggenda del pianista sull'oceano
valutazione media:
3,58
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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“Il pianista sull’oceano” non è Novecentodi IIS MAXWELLFeedback: 0 |
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martedì 3 marzo 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“E in culo anche il Jazz”. Questa frase viene pronunciata sia dal protagonista dell’atto unico “Novecento” di Alessandro Baricco che dal pur bravo Tim Roth nei panni del pianista del film di Giuseppe Tornatore: ma non ha il medesimo impatto…Gli attori recitano in gran parte usando le battute del testo, ma il film non riesce ad avere la stessa forza evocativa della parola scritta. Era molto difficile convertire il monologo teatrale di Baricco in un film, pretendendo di mantenere costanti le emozioni e i sentimenti che il testo comunica al lettore pagina dopo pagina, sempre più. Molto appetibile dal punto di vista ideativo e argomentativo, l’opera di Baricco consente di poter immaginare, nel modo preferito, ogni singolo personaggio viaggiando tra un capoverso e l’altro con un solo pensiero nella testa…”Come andrà a finire?!?”. Nella pellicola di Tornatore questa magia e questa tensione un po’ si perdono… Ad esempio, un episodio molto coinvolgente del monologo è la sfida tra Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento e l’uomo che sostiene di aver inventato il Jazz , Jelly Roll Morton: inizialmente il protagonista suona motivi elementari ricordandosi delle canzoni per bambini sentite in 3° classe, ma poi decide di dimostrare il suo valore vincendo la sfida nell’ultimo round con un motivo che lascia a bocca aperta sia il pubblico che il suo sfidante. Ciò che nel libro colpisce di più sono le parole con cui Baricco descrive l’incredibile melodia che Novecento riesce a tirar fuori dagli 88 tasti che gli si presentano dinanzi. Per il film è stata composta una musica che doveva risultare unica e irraggiungibile: purtroppo non trasmette quell’idea di perfezione venutasi a creare nell’opera teatrale. Un'altra delle più grandi e sottolineate diversità fra libro e film, è la presenza sullo schermo di una donna per la quale Novecento penserebbe addirittura di scendere dalla nave e del tutto assente nel monologo. Tale figura è stata inserita in modo talmente leggero da non essere in fondo rilevante, ma - come ha ammesso lo stesso Baricco in un’intervista – non è possibile realizzare un film senza una figura femminile. In questo si riconosce la superiorità dell’opera scritta che non deve sottostare a certe leggi di mercato. “Certo…sai che musica però…con quelle mani, due, destre…se solo c’è un pianoforte lassù…”E’ dinamite quella che hai sotto il culo, fratello. Alzati da lì e vattene. E’ finita. Questa volta è finita davvero!” Con queste parole ha termine la strana vita del protagonista, nato e vissuto su quella nave, e conosciuto solo dalle persone che vi sono salite: un amico incontrato attraverso la pagina scritta, dalla quale ci si stacca con maggiore rincrescimento che dalle immagini di Tornatore. Data 3/03/09 A cura della 2°A liceo – Istituto “J.C. Maxwell” Nichelino (TO) (Rifinitura e scrittura finale di G. De Virgilio, S. Zanfino)
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