fabal
|
mercoledì 9 gennaio 2013
|
verdone e il gusto amarissimo della commedia.
|
|
|
|
Non pochi, tra il pubblico, si erano accorti della sintonia tra Ivano e la Jessica in Viaggi di nozze: se ne accorge lo stesso Verdone che, solo un anno dopo, punta nuovamente sulla commedia in agrodolce scegliendo la Gerini come spalla. "Nuovamente" perché gli snodi srutturali e dialogici riprendono lavori come Perdiamoci di vista e Maledetto il giorno che t'ho incontrato, in cui l'affiatamento del duo è essenziale: negli anni Verdone ha potuto contare sui sodalizi artistici con l'ottima Margherita Buy, Asia Argento e Ornella Muti.
Ma con la Gerini è comunque un'altra musica, e basta davvero pochissimo per capire quanto funzioni l'intesa tra i due.
[+]
Non pochi, tra il pubblico, si erano accorti della sintonia tra Ivano e la Jessica in Viaggi di nozze: se ne accorge lo stesso Verdone che, solo un anno dopo, punta nuovamente sulla commedia in agrodolce scegliendo la Gerini come spalla. "Nuovamente" perché gli snodi srutturali e dialogici riprendono lavori come Perdiamoci di vista e Maledetto il giorno che t'ho incontrato, in cui l'affiatamento del duo è essenziale: negli anni Verdone ha potuto contare sui sodalizi artistici con l'ottima Margherita Buy, Asia Argento e Ornella Muti.
Ma con la Gerini è comunque un'altra musica, e basta davvero pochissimo per capire quanto funzioni l'intesa tra i due. Funziona a tal punto che Sono pazzo di Iris Blond può anche concedersi il lusso di giocare sul sottinteso, sui sentimenti inespressi o frustrati: quelli di un musicista in declino che vede nella giovane Iris un'opportunità di rilancio non solo professionale. Dall'altra parte, però, i sentimenti sono ripagati solo da qualche cinico accenno: l'alchimia di speranza e manipolazione tiene legati i due finché i secondi fini non brutalizzano definitivamente la vicenda.
Il gusto amarissimo rimane in bocca allo spettatore nonché allo stesso Verdone: la consapevolezza che le glorie del passato non tornano, che le differenze generazionali pesano come macigni. E non basta il genio artistico di un Romeo Spera per pareggiarle.
La commedia di Verdone è fatta di sorrisi amari, di nevrosi e luoghi comuni, mentre i personaggi che li incarnano sono a volte caricature, a volte persone in carne ed ossa. Sono pazzo di Iris Blond non pecca certo di realismo, e l'unica concessione alla caricatura è il personaggio di Marguerite, volutamente démodé e contrapposto all'attualissima Iris. Romeo, invece, è smarrito in questa contrapposizione, disegnando un nuovo modello di Ulisse che cerca di ignorare la nostalgia di casa.
La colonna sonora di Lele Marchitelli svolge indubbiamente un ruolo importante. I brani musicali, cantati dalla stessa Gerini, sono curati, e potrebbero avanzare la pretesa di inaugurare un sottogenere. In ogni caso, a rimanere impressi saranno più i pezzi ambient che accompagnano alcune sequenze. In particolare Black Hole, che scandisce un importante momento verso il finale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabal »
[ - ] lascia un commento a fabal »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
martedì 5 giugno 2012
|
l'occhio felino di jacqueline!
|
|
|
|
E' uno dei migliori film del Verdone regista, molto pacato, sempre nei limiti di una comicità con le briglie, in cui a trionfare sono la Gerini e la musica (terza protagonista del film), più dell'attore romano. Si tratta di una commedia amara, che si stacca dai più recenti e commerciali prodotti del regista, dagli ottimi propositi e col personaggio classico del perdente carico di malinconia che viene amplificato in maniera forte tanto da ridursi ad essere una macchietta e la spalla della strabordante Gerini. Va detto che Verdone è senza ombra di dubbio padrone dei mezzi e della situazione, il tono che ha raggiunto è agro come non mai, bellissime le atmosfere e la cornice belga è di quelle che si ricordano (un pò come Praga per "Perdiamoci di vista").
[+]
E' uno dei migliori film del Verdone regista, molto pacato, sempre nei limiti di una comicità con le briglie, in cui a trionfare sono la Gerini e la musica (terza protagonista del film), più dell'attore romano. Si tratta di una commedia amara, che si stacca dai più recenti e commerciali prodotti del regista, dagli ottimi propositi e col personaggio classico del perdente carico di malinconia che viene amplificato in maniera forte tanto da ridursi ad essere una macchietta e la spalla della strabordante Gerini. Va detto che Verdone è senza ombra di dubbio padrone dei mezzi e della situazione, il tono che ha raggiunto è agro come non mai, bellissime le atmosfere e la cornice belga è di quelle che si ricordano (un pò come Praga per "Perdiamoci di vista"). Il lato sentimentale è quello più forte, la storia è intrigante ma le gag appaiono ripetitive e stanche, non brillano per originalità, con una prima parte spigliata e sicura di se, più simpatica di una seconda in cui amarezza, cinismo e un pizzico di banalità prendono piede. La coppia di protagonisti funziona meravigliosamente bene, così diversi tra loro ma altrettanto combinabili. Niente di trascendentale quindi, resta la faccia di Verdone che imita la cameriera Jacqueline (fantastica!) e una buonissima fluidità che rende il film godibilissimo, piacevole, divertente e sciolto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
lucascialo
|
venerdì 9 novembre 2018
|
commedia lenta e poco frizzante
|
|
|
|
Romeo (Carlo Verdone) è il pianista di una band, ma la sua fidanzata lo tradisce con il chitarrista. Preso dallo sconforto, si rivolge ad una santona napoletana che gli rivela che conoscerà una donna col nome di un fiore, amante della poesia. Durante una serata su una nave da crociera, conosce una cantante francese: Margharet, e crede che la donna sia lei. Così ne diventa accompagnatore e compagno di vita. Ma quando poi conosce Iris (Claudia Gerini), una ragazza che lavora in un fast food, capisce che in realtà la vera donna è lei. I due creeranno anche un sodalizio artistico, ma qualcosa interrompe la loro carriera e vita insieme.
Dopo Perdiamoci di vista, Verdone propone di nuovo un'altra commedia dall'andamento lento e controllato, con i soliti intermezzi fatti di battute e sequenze simpatiche.
[+]
Romeo (Carlo Verdone) è il pianista di una band, ma la sua fidanzata lo tradisce con il chitarrista. Preso dallo sconforto, si rivolge ad una santona napoletana che gli rivela che conoscerà una donna col nome di un fiore, amante della poesia. Durante una serata su una nave da crociera, conosce una cantante francese: Margharet, e crede che la donna sia lei. Così ne diventa accompagnatore e compagno di vita. Ma quando poi conosce Iris (Claudia Gerini), una ragazza che lavora in un fast food, capisce che in realtà la vera donna è lei. I due creeranno anche un sodalizio artistico, ma qualcosa interrompe la loro carriera e vita insieme.
Dopo Perdiamoci di vista, Verdone propone di nuovo un'altra commedia dall'andamento lento e controllato, con i soliti intermezzi fatti di battute e sequenze simpatiche. Nonché il duetto con Claudia Gerini, che smette i panni della coatta per vestire quelli della femme fatale. Il risultato però non convince. Verdone rende di più nei panni del Woody Allen italiano, con commedie divertenti dove gli imprevisti e le gag divertenti spezzano il ritmo di fondo lento.
Tuttavia, da questa pellicola arriva anche una ulteriore conferma: i film di Verdone si chiudono sempre con ottimi finali. Il che nel Cinema è tutt'altro che scontato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lucascialo »
[ - ] lascia un commento a lucascialo »
|
|
d'accordo? |
|
|