lt_ghost_rain
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lunedì 6 dicembre 2010
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capolavoro di riflessione.
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Un film che scandaglia gli animi dei sensi di colpa e della vendetta, ottimi tutti gli attori, con particolare attenzione a un Brad Pitt magistrale nella parte dell'apparente traditore, ma porrei molta più attenzione alla figura di Don Robert Deniro che nella parte dll'uomo di chiesa deve decidere se mentire a fin di bene e tradire il suo credo, oppure lasciare le cose come stanno al loro destino.
Un film profondo, forse anche troppo cattivo vista la violenza e il soppruso che hanno avuti i ragazzi, da notare che le violenze subite si sono ripercosse almeno su due dei giovani, finiti a fare i criminali e poi i giustizieri.
Alla fine il film si rivela una mezza verità, visto che la trama non è fantascientifica ma è reale perchè le violenze sui ragazzini al mondo sono tante e nei carceri ne succedono di tutti i colori.
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Un film che scandaglia gli animi dei sensi di colpa e della vendetta, ottimi tutti gli attori, con particolare attenzione a un Brad Pitt magistrale nella parte dell'apparente traditore, ma porrei molta più attenzione alla figura di Don Robert Deniro che nella parte dll'uomo di chiesa deve decidere se mentire a fin di bene e tradire il suo credo, oppure lasciare le cose come stanno al loro destino.
Un film profondo, forse anche troppo cattivo vista la violenza e il soppruso che hanno avuti i ragazzi, da notare che le violenze subite si sono ripercosse almeno su due dei giovani, finiti a fare i criminali e poi i giustizieri.
Alla fine il film si rivela una mezza verità, visto che la trama non è fantascientifica ma è reale perchè le violenze sui ragazzini al mondo sono tante e nei carceri ne succedono di tutti i colori.
Sleepers tiene col fiato sopeso per tutta la sua durata, non certo per le sue scene d'azione ma per le decisioni e le intezioni che prenderanno i personaggi.....e in questo caso sono meglio di una sparatoria o di un inseguimento.
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seancobb
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mercoledì 9 dicembre 2015
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il dolce sapore della vendetta
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drammatico prison movie condanna le violenze e gli abusi sui minori detenuti, storia della vendetta turbolenta di 4 amici dal romanzo autobiografico di uno di loro "Shakes", una vendetta simile all’omonima di Edmond Dantes[ilcontedimontecristo] sulle ali di una colonna sonora del sempre memorabile john williams, con un paterno e commovente DeNiro che difende i suoi ragazzi perfino con lo spergiuro, ricorda un po il padre premuroso in bronx, un Hofman capace nei panni di un avvocato in declino e un sempreverde Pitt avvocato d’accusa e ideatore della vendetta. Trama ricca di spunti di riflessioni mai banali. Il finale giusto, probabilmente prevedibile, premia l’umanità sulla legalità.
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drammatico prison movie condanna le violenze e gli abusi sui minori detenuti, storia della vendetta turbolenta di 4 amici dal romanzo autobiografico di uno di loro "Shakes", una vendetta simile all’omonima di Edmond Dantes[ilcontedimontecristo] sulle ali di una colonna sonora del sempre memorabile john williams, con un paterno e commovente DeNiro che difende i suoi ragazzi perfino con lo spergiuro, ricorda un po il padre premuroso in bronx, un Hofman capace nei panni di un avvocato in declino e un sempreverde Pitt avvocato d’accusa e ideatore della vendetta. Trama ricca di spunti di riflessioni mai banali. Il finale giusto, probabilmente prevedibile, premia l’umanità sulla legalità.
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sandy walsh
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giovedì 5 settembre 2013
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come un colpo allo stomaco
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Tutti i registi raccontano storie, molti sanno farlo con umanità e realismo, pochi riescono a coinvolgerci nella storia insieme ai protagonisti, come se fossimo anche noi parte del racconto. Barry Levinson è uno di questi. Questa volta ci presenta quattro ragazzi e ce li fa conoscere in momenti diversi delle loro vite, quasi come se il film fosse diviso in tre episodi. La storia scorre lenta, ma serve a farci conoscere ogni personaggio a fondo, anche quelli secondari, descritti dalla sapiente sceneggiatura e dal susseguirsi degli eventi. Dopo la parte centrale della storia, cioè il periodo del riformatorio, tutti i protagonisti, principali e non, si ricollegano, per portarci verso la svolta e l'epilogo finale.
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Tutti i registi raccontano storie, molti sanno farlo con umanità e realismo, pochi riescono a coinvolgerci nella storia insieme ai protagonisti, come se fossimo anche noi parte del racconto. Barry Levinson è uno di questi. Questa volta ci presenta quattro ragazzi e ce li fa conoscere in momenti diversi delle loro vite, quasi come se il film fosse diviso in tre episodi. La storia scorre lenta, ma serve a farci conoscere ogni personaggio a fondo, anche quelli secondari, descritti dalla sapiente sceneggiatura e dal susseguirsi degli eventi. Dopo la parte centrale della storia, cioè il periodo del riformatorio, tutti i protagonisti, principali e non, si ricollegano, per portarci verso la svolta e l'epilogo finale. Nel continuo susseguirsi di flashback, che collegano il presente e il passato dei quattro ragazzi, si nota la freddezza con cui la storia è raccontata, pur senza scene di violenza estrema. Inoltre è da apprezzare la delineatura di ogni personaggio sia nei pregi che nei difetti, senza soffermarsi all'apparenza, cosicché possiamo vedere che il boss malavitoso è anche buon consigliere dall'affetto paterno, mentre il sacerdote giusto e benevolo è capace di fare qualcosa che non avrebbe mai voluto fare. Fondamentale è il ruolo del sacerdote, alias De Niro in ottima forma (come sempre). La sua testimonianza finale è sconvolgente quasi come gli episodi del riformatorio. Eppure è giusta. Questo ci insegna che non sempre quello che appare è, e non sempre le persone agiscono come ci si aspetta, ma a volte sono guidate da un istinto più forte, quello della giustizia, anche se solo personale.
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cattaluca
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giovedì 21 novembre 2013
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consigliato
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Film consigliato apertamente dal sottoscritto, una storia di amicizia che lega i quattro protagonisti. La vendetta è il motivo principale del fil su cui gira il film stesso.
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tarantinofan96
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venerdì 5 giugno 2015
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non buono
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Buona la prima parte, con un'ottima caratterizzazione dei personaggi e una drammaticità abbastanza intensa tale da raggiungere l'empatia dello spettatore. Il film però si perde nella seconda parte, quando ritroviamo i nostri protagonisti adulti, trasformandosi in dramma giudiziario poco interessante e poco incisivo, con una retorica di fondo fastidiosa.
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Buona la prima parte, con un'ottima caratterizzazione dei personaggi e una drammaticità abbastanza intensa tale da raggiungere l'empatia dello spettatore. Il film però si perde nella seconda parte, quando ritroviamo i nostri protagonisti adulti, trasformandosi in dramma giudiziario poco interessante e poco incisivo, con una retorica di fondo fastidiosa.
Se nella prima parte si poteva assistere ad un ottimo dramma di formazione apparentemente senza troppe pretese, con la seconda parte il messaggio del film diventa poco chiaro, appoggiandosi a fatti che nella storia non tornano, ad un senso della giustizia che si pone tra il reazionario e l'ingenuo giocando anche sulla figura del prete, che è davvero poco convenzionale.
Un film che poteva essere, ma non è.
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francesco marziani
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mercoledì 24 agosto 2016
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" quattro amici inseparabili"
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Lorenzo, John, Tommy e Michael sono quattro inseparabili amici che vivono negli anni sessanta, nel quartiere di Hell's Kitchen a Manhattan.
I quattro vivono in una realtà abbastanza difficile, per le vicende famigliari: il loro punto di riferimento di maggior rilievo, e' padre Bobby( Robert de niro), che consiglia i ragazzi nei momenti difficili: li aiuta e li comprende; e nel tempo libero, i quattro vanno a prestare servizio in chiesa, e giocano al basketball.
Un giorno però, commettono una bravata, rubando un carretto degli hot-dog al venditore, e finiscono per ferire gravemente un uomo.
A questo punto, vengono condannati ad un anno di riformatorio, dove subiscono violenze e abusi sessuali da Sean Nokes( Kevin Bacon), una delle guardie del riformatorio, ovviamente anche altri.
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Lorenzo, John, Tommy e Michael sono quattro inseparabili amici che vivono negli anni sessanta, nel quartiere di Hell's Kitchen a Manhattan.
I quattro vivono in una realtà abbastanza difficile, per le vicende famigliari: il loro punto di riferimento di maggior rilievo, e' padre Bobby( Robert de niro), che consiglia i ragazzi nei momenti difficili: li aiuta e li comprende; e nel tempo libero, i quattro vanno a prestare servizio in chiesa, e giocano al basketball.
Un giorno però, commettono una bravata, rubando un carretto degli hot-dog al venditore, e finiscono per ferire gravemente un uomo.
A questo punto, vengono condannati ad un anno di riformatorio, dove subiscono violenze e abusi sessuali da Sean Nokes( Kevin Bacon), una delle guardie del riformatorio, ovviamente anche altri.
Passano 14 anni, John e Tommy sono diventati due serial-killer, mentre Lorenzo Carcaterra e Michael, procuratore ed avvocato.
Allora quest'ultimo due, decidono di organizzare insieme agli altri loro due amici, che avevano riconosciuto Nokes di sera in un locale, finendolo a colpi di pistola, un processo per quello che subirono al riformatorio 14 anni prima.
Allora chiedono consiglio a padre Bobby e a King Benny( Vittorio Gassman), di aiutarli per il processo: allora quest'ultimo gli procura Danny Snyder(Dustin Hoffman), come avvocato per vincere il processo.
Alla fine i quattro amici festeggiano in un ristorante ricordando i bei tempi passati ad Hell's Kitchen da ragazzi.
Pero' purtroppo John e Tommy perdono la vita nella loro carriera da gangster non arrivando ai trent'anni.
Molto ricco il cast che vede: Kevin Bacon, Dustin Hoffman, Brad Pitt, Jason Patric e il grande Vittorio Gassman.
Fa riflettere molto sul fatto dell'amicizia e della fedeltà.
Robert de niro presta una recitazione straordinaria nei panni di padre Bobby, uomo che ama i più deboli, e che non perde mai il senno
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marcobrenni
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domenica 4 aprile 2021
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film mal combinato, prolisso ma con ottimi attori
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Nonostante il cast d'eccezione, dove c'è perfino un anziano Gassman anche se non troppo convincente nel suo ruolo, il film "Sleepers" punta sul torbido sensazionalismo, anche se appare giustificato denunciare gravi crimini, soprattutto se commessi contro giovani in carcere per minorenni. Però denunce così gravi dovrebbero perlomeno fondarsi su fatti concreti, su cronache giudiziarie e non su un semplice romanzo di fantasia. È ovvio che discredita gravemente New York e le sue istituzioni, in inspecie il carcere minorile pieno di guardie pervertite. Non solo, ma denuncia pure il sistema giudiziario con un procuratore corrotto e un prete cattolico spergiurante, sebbene per motivi a suo modo giustificanti.
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Nonostante il cast d'eccezione, dove c'è perfino un anziano Gassman anche se non troppo convincente nel suo ruolo, il film "Sleepers" punta sul torbido sensazionalismo, anche se appare giustificato denunciare gravi crimini, soprattutto se commessi contro giovani in carcere per minorenni. Però denunce così gravi dovrebbero perlomeno fondarsi su fatti concreti, su cronache giudiziarie e non su un semplice romanzo di fantasia. È ovvio che discredita gravemente New York e le sue istituzioni, in inspecie il carcere minorile pieno di guardie pervertite. Non solo, ma denuncia pure il sistema giudiziario con un procuratore corrotto e un prete cattolico spergiurante, sebbene per motivi a suo modo giustificanti. Il racconto di Lorenzo Carcaterra è mera fantasy (!) anche se lui afferma il contrario, ma senza fornire uno straccio di prova, tanto che lo Stato di New York alla fine del film, ci tiene a precisare che nulla di tutto ciò sia mai stato registrato nelle proprie carceri minorili, né nelle cronache giudiziarie! Trattandosi di accuse gravissime, il regista avrebbe dovuto essere più prudente, ma è ovvio che volle fare un film di facile presa e grande cassa! Lo dice già il cast d'eccezione impiegato però solo marginalmente, salvo De Niro e un quasi esordiente Brad Pitt. Il montaggio è poco convincente, farragginoso, prolisso, ridondante. Si capisce subito che il regista qui mirava più al facile guadagno che all'arte cinematografica.
Pubblico di My Movies a parte, fu giudicato come uno dei peggiori film di Barry Levinson: condivido in pieno la severa critca di Lietta Tornabuoni.
Marco Brenni
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taniamarina
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martedì 7 dicembre 2010
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quel primo piano vale tutto il film
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In questa pellicola c'è del buono, ma il problema è che quel buono è troppo poco. Sin dall'inizio si percepisce l'odore di un mescolio di citazioni, da "quei bravi ragazzi" a "c'era una volta in America", con una traduzione di dialoghi sinceramente orrenda. Alcuni attori sono troppo giovani per sostenere un film comunque girato benissimo, e Pitt appare sotto tono. Gasmann è fuori luogo e piuttosto pessimo nel recitare, mentre vecchie guarda come Hoffman si fanno notare eccome. Ma che dire: questo film vanta un lunghissimo primo piano intensissimo di de Niro, e solo per questo vale la pena di vederlo questo film un po' sbagliato
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cianoz
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mercoledì 25 maggio 2011
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sonnolento
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Il cast sarebbe anche ben nutrito di nomi di grosso calibro, tuttavia il risultato non è esaltante. E' un film che ha dei tratti apprezzabili, la storia, alcune scene e alcuni dialoghi sono apprezzabili. Ma l'insieme è piuttosto insipido, è un film che non ti prende e i personaggi sono in alcuni casi solamente abbozzati, in modo tale da non essere incisivi. Le parti più riuscite sono quelle di Dustin Hoffman e, in misura minore, di Vittorio Gassman, ma il primo è sottoutilizzato e il secondo non è proprio azzeccato nel contesto. Brad Pitt passa inosservato. Il racconto sembra pieno di buchi e frettoloso; la parte stessa, centrale, del periodo in riformatorio dei ragazzi sembra scopiazzata da altri film carcerari, ma qui non viene approfondito granché, meno di tutto la descrizione psicologica dei carcerieri.
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Il cast sarebbe anche ben nutrito di nomi di grosso calibro, tuttavia il risultato non è esaltante. E' un film che ha dei tratti apprezzabili, la storia, alcune scene e alcuni dialoghi sono apprezzabili. Ma l'insieme è piuttosto insipido, è un film che non ti prende e i personaggi sono in alcuni casi solamente abbozzati, in modo tale da non essere incisivi. Le parti più riuscite sono quelle di Dustin Hoffman e, in misura minore, di Vittorio Gassman, ma il primo è sottoutilizzato e il secondo non è proprio azzeccato nel contesto. Brad Pitt passa inosservato. Il racconto sembra pieno di buchi e frettoloso; la parte stessa, centrale, del periodo in riformatorio dei ragazzi sembra scopiazzata da altri film carcerari, ma qui non viene approfondito granché, meno di tutto la descrizione psicologica dei carcerieri. E tutto il film è pervaso da una lentezza e da una insistenza su scene di poco peso che conferisce al tutto una non lieve propensione alla sonnolenza.
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gianpaolo
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martedì 10 maggio 2005
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moralmente inaccettabile
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Film mediocre,...intriso di elementi stereotipati di estrema insipidità.
Altresì,..mi ha particolarmente irritato il fatto,..che si arrivi a giustificare la cosidetta "legge dell'occhio per occhio",..che non fà altro che generare ulteriore violenza.
[+] se fosse succeso a te avresti fatto la stessa cosa
(di gianmaria)
[ - ] se fosse succeso a te avresti fatto la stessa cosa
[+] io non avrei fatto la stessa cosa
(di generagerorsu)
[ - ] io non avrei fatto la stessa cosa
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