fabrizio friuli
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sabato 12 agosto 2023
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quando si agisce a causa della gelosia.
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Un bambino di nome Andy ama immensamente i suoi giocattoli come se fossero i membri della sua famiglia anche se il suo giocattolo favorito è Woody : uno sceriffo che impersona il ruolo dell' eroe salvatore del West. Quello che lui non sa è che il suo giocattolo è in grado di parlare ed è perfino il capo famiglia dei giocattoli di Andy e cerca di guidare tutti quanti con impegno e generosità e tutti nutrono cieca fiducia nei suoi riguardi ( il burbero e talvolta antipatico Mr Potato meno degli altri ) ma quando i giocattoli durante un ' assemblea scoprono che il compleanno di Andy è stato posticipato ( prima del trasloco ) tutti temono che dei giocattoli nuovi possano rimpiazzarli, e quando arriva un nuovo giocattolo chiamato Buzz Lightear ( uno space Ranger convinto di essere un eroe della galassia ) sembra proprio che Woody sia stato rimpiazzato e quindi, egli agisce a causa della gelosia, facendo precipitare Buzz dalla finestra ( anche se lui non voleva che gli succedesse nulla di male ).
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Un bambino di nome Andy ama immensamente i suoi giocattoli come se fossero i membri della sua famiglia anche se il suo giocattolo favorito è Woody : uno sceriffo che impersona il ruolo dell' eroe salvatore del West. Quello che lui non sa è che il suo giocattolo è in grado di parlare ed è perfino il capo famiglia dei giocattoli di Andy e cerca di guidare tutti quanti con impegno e generosità e tutti nutrono cieca fiducia nei suoi riguardi ( il burbero e talvolta antipatico Mr Potato meno degli altri ) ma quando i giocattoli durante un ' assemblea scoprono che il compleanno di Andy è stato posticipato ( prima del trasloco ) tutti temono che dei giocattoli nuovi possano rimpiazzarli, e quando arriva un nuovo giocattolo chiamato Buzz Lightear ( uno space Ranger convinto di essere un eroe della galassia ) sembra proprio che Woody sia stato rimpiazzato e quindi, egli agisce a causa della gelosia, facendo precipitare Buzz dalla finestra ( anche se lui non voleva che gli succedesse nulla di male ).
Toy Story è il titolo del primo lungometraggio animato realizzato interamente in CGI e quindi questa peculiarità gli ha permesso di diventare un lungometraggio di grande successo, ma bisogna essere al corrente del fatto che il film ha una storia ben creata, con ottimi dialoghi e personaggi ben caratterizzati: Woody è simile ad un capo che deve prendere le decisioni e quando organizza l' assemblea ricorda un amministratore di condominio, ma egli è sempre pronto ad occuparsi di tutti i giocattoli e il cane a molla di nome Slinky è come una sorta di vice, essendo fedele come se fosse un cane vero e proprio, Rex è un tirannosauro molto ansioso ma sensibile che vuole dimostrare di essere in grado di spaventare come un vero dinosauro, Hamm è un maiale salvadanaio piuttosto freddo ma meno burbero di Mr Potato, un personaggio che potrebbe dimostrarsi antipatico in alcune occasioni ( spesso sminuisce Woody quando Buzz Lightear irrompe nelle loro vite e in quella di Woody ), Bo Beep è una pastorella molto solidale e gentile che ( come Slinky ) cerca sempre di supportare Woody ( anche dopo aver cercato di prendere il posto di Buzz ). Buzz Lightear è il secondo protagonista del film è al principio crede di essere un vero Ranger dello spazio in grado di sparare un raggio laser e di saper volare, ma quando cerca di volare verso una finestra all' interno della casa di un bambino crudele di nome Sid, non ci riesce e durante la caduta ( senza stile ) precipita e si stacca un braccio, tale scoperta lo sconvolge e per la tristezza perde il senno, o almeno, così sembra, ma grazie alle parole di Woody si rende conto che lui vale pur essendo u giocattolo, essendo un " giocattolo migliore " di Woody stesso che si è sentito in colpa per averlo gettato via dalla finestra ed aver messo in pericolo la sua vita ed anche la sua. Il film tuttavia presenta più di una pecca da analizzare : in una scena Mr Potato posiziona male le sue parti staccabili in modo da sembrare un dipinto di Pablo Picasso ma i fori per inserire i pezzi si trovano in punti precisi e lui riesce a posizionarli in modo diverso, il che dovrebbe essere impossibile, in un ' altra scena Buzz riesce a volare nel cielo , sebbene non sia riuscito a raggiungere la finestra, tale scena sovverte la concretezza del film ( in uno spot pubblicitario inerente al giocattolo Buzz Lightear, lo stesso Buzz nota la frase " non è un giocattolo volante " e prima non riesce a volare, ma poi , dopo essersi liberati dal razzo di Sid , riesce a volare come un jet ( o a cadere con stile ) ed insieme a Woody raggiungono l' auto della madre di Andy e con gioia , Andy ritrova Woody e Buzz che diventeranno entrambi i suoi giocattoli preferiti, o meglio, Andy imparerà a volere bene ad entrambi senza preferire nessuno.
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anspalma
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martedì 24 gennaio 2023
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toy story 1
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Le nostre aspettative erano alte. Dopo Cars e Nemo, come potevano non esserlo?
Tuttavia, al male non c'è mai fine. Partiamo dal presupposto che l'incontro pomeridiano con Ric non prevedeva la visione di un film Disney... tuttavia, avendo mancato l'opportunità stamattina, ci siamo dovuti attrezzare in qualche modo.
Immaginate: ore 15,30, cielo plumbeo, temperatura sotto zero, ore di sonno alle spalle minime. Io e Ric facciamo partire questo film nella speranza di essere intrattenuti per un'ora e venti minuti. Sbagliamo.
Verso metà film mi giro verso Ric, e noto una certa pesantezza palpebrale. Vi chiederete: in lui? Sì, ma anche in me.
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Le nostre aspettative erano alte. Dopo Cars e Nemo, come potevano non esserlo?
Tuttavia, al male non c'è mai fine. Partiamo dal presupposto che l'incontro pomeridiano con Ric non prevedeva la visione di un film Disney... tuttavia, avendo mancato l'opportunità stamattina, ci siamo dovuti attrezzare in qualche modo.
Immaginate: ore 15,30, cielo plumbeo, temperatura sotto zero, ore di sonno alle spalle minime. Io e Ric facciamo partire questo film nella speranza di essere intrattenuti per un'ora e venti minuti. Sbagliamo.
Verso metà film mi giro verso Ric, e noto una certa pesantezza palpebrale. Vi chiederete: in lui? Sì, ma anche in me.
Per tenere gli occhi apertiho dovuto fare uso (sporadicamente) del cellulare, e questo non è un buon segno.
In quanto a Ric, mi ha appena confessato di aver ''fatto riposare gli occhi'' per 5 minuti.
Esperienza nel complesso piacevole: si tratta di un'ora gratuita col Guenno, e a un'ora col Guenno non si dice di no.
Tuttavia, a paragone con gli altri Disney Pixar, la trama risulta poco avvincente e meno coinvolgente; qualche morale la possiamo certamente tirare fuori: un amico non se nfama, come ha fatto Woody con Buzz Lightyear. Ma questo, noi, già lo sapevamo: tra i tratti messianici del Vanna e la mia immensa gratitudine nei suoi confronti, questa è una morale che noi esploriamo già dal 2 Settembre 2022.
Tutto sommato, non sputiamo su questa esperienza. D'altronde, l'alternativa era studiare tcp.
Dai fan numero 1 Ans e numero 2 Ric <3
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martedì 18 maggio 2021
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ioloiu
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laurence316
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sabato 4 febbraio 2017
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il primo film tutto in cgi: una pietra miliare
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Dopo anni di sperimentazione attraverso la realizzazione di numerosi cortometraggi animati (il filone dei "Corti Pixar" proseguirà anche dopo l'avvento dei lungometraggi, e continuerà a regalare spesso e volentieri piccoli capolavori), Lasseter, con l'appoggio di Jobs e della Disney, realizza il 1° lungometraggio animato interamente in computer-graphic della storia, scritto e riscritto più volte e da più mani, con una trama semplice ma non banale, facilmente assimilabile anche dai più piccoli. Diretto con competenza ed intelligenza, con cura nei particolari e credibili mimiche facciali, con un uso quasi simbolico della luci e con grande ricchezza di invenzioni e di citazioni varie e spassose, Toy Story è un divertimento assicurato, adatto ad accontentare un po’ tutti, per un'ora di travolgente comicità, azione ed ironia.
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Dopo anni di sperimentazione attraverso la realizzazione di numerosi cortometraggi animati (il filone dei "Corti Pixar" proseguirà anche dopo l'avvento dei lungometraggi, e continuerà a regalare spesso e volentieri piccoli capolavori), Lasseter, con l'appoggio di Jobs e della Disney, realizza il 1° lungometraggio animato interamente in computer-graphic della storia, scritto e riscritto più volte e da più mani, con una trama semplice ma non banale, facilmente assimilabile anche dai più piccoli. Diretto con competenza ed intelligenza, con cura nei particolari e credibili mimiche facciali, con un uso quasi simbolico della luci e con grande ricchezza di invenzioni e di citazioni varie e spassose, Toy Story è un divertimento assicurato, adatto ad accontentare un po’ tutti, per un'ora di travolgente comicità, azione ed ironia. Fantasioso e dettagliato, è realizzato con un'accuratissima perizia tecnica, frutto dell'impegno profuso da 110 animatori e tecnici, impegnati in oltre un anno di lavoro per creare gli effetti del film, utilizzando 300 processori per il rendering finale delle immagini. Ogni frame ha richiesto dai 30 ai 45 minuti di calcolo da parte di questi grandi processori, con un totale di 800.000 ore e 114.240 frames, in un film di appena 77 minuti, composto da 1561 inquadrature. Nel cast vocale, invece, troviamo T.Hanks a doppiare Woody e Tim Allen a doppiare Buzz (più che degnamente sostituiti nel doppiaggio italiano da Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto). Si può notare tra le più influenti fonti di ispirazione il corto Tin Toy del 1988, vincitore dell'Oscar. Toy Story è la perfetta sintesi di tutte quelle abilità e tecniche maturate da Lasseter & Co. nel corso di diversi anni, un film da vedere e di fondamentale importanza nello sviluppo dell'animazione digitale. Inserito nel 2005 nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso dei film da conservare. Prodotto con un budget di 30 milioni, è un grandissimo successo di pubblico (362 milioni incassati) che oltre che spianare la strada alla Pixar, apre le porte ad inevitabili seguiti.
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nicola1
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martedì 26 maggio 2015
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spartiacque
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In un futuro non molto lontano, quando si porteranno i bambini al cinema-interattivo, all’interno di ologrammi con visione a 360° e i bambini meravigliati chiederanno ai loro genitori “Ma davvero tanti anni fa gli attori erano persone “vere”? Solo allora questo film entrerà nella storia affianco de “L'uscita dalle officine Lumière”, de “Nascita di una nazione” e de “Il cantante jazz”.
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il befe
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lunedì 9 marzo 2015
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ce ne fossero
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raffo_tdd
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mercoledì 9 luglio 2014
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toy story - il mondo dei giocattoli (oppure no..)
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Primo lavoro targato Pixar, primo lavoro completamente in grafica compiuterizzata. Inizio a RAZZO per questo studio di produzione di film d'animazione. Trama semplice, i giocattoli hanno una vita propria, immobili e prestati al divertimento dei bambini e gestori delle proprie azioni quando questi non ci sono. Il preferito di uno di questi bambini (Andy) è lo sceriffo Woody, la quale "vita" viene stravolta all'arrivo dello space ranger Buzz Lightyear. Premesse di un film adrenalinico, emozionante, divertente e mai noioso. Personaggi ben sviluppati incarnati con emozioni umane, abbiamo la presenza di gelosia, rabbia e perfino depressione. Regia impeccabile e musiche discrete tra le quali spicca l'immortale "Un amico in me" che apre e chiude questo semi capolavoro con note nostalgiche che faranno ricordare anche ai più vecchi la propria infanzia in compagnia dei propri giocattoli.
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Primo lavoro targato Pixar, primo lavoro completamente in grafica compiuterizzata. Inizio a RAZZO per questo studio di produzione di film d'animazione. Trama semplice, i giocattoli hanno una vita propria, immobili e prestati al divertimento dei bambini e gestori delle proprie azioni quando questi non ci sono. Il preferito di uno di questi bambini (Andy) è lo sceriffo Woody, la quale "vita" viene stravolta all'arrivo dello space ranger Buzz Lightyear. Premesse di un film adrenalinico, emozionante, divertente e mai noioso. Personaggi ben sviluppati incarnati con emozioni umane, abbiamo la presenza di gelosia, rabbia e perfino depressione. Regia impeccabile e musiche discrete tra le quali spicca l'immortale "Un amico in me" che apre e chiude questo semi capolavoro con note nostalgiche che faranno ricordare anche ai più vecchi la propria infanzia in compagnia dei propri giocattoli. Film da far guardare a tutti i bambini per insegnarli il rispetto verso questi doni, che servono a portar sorrisi nella loro vita da infanti.
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daniele23
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martedì 2 aprile 2013
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daniele
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Nell'universo confinato che è la stanza di Andy i suoi giocattoli si autogestiscono facendo riferimento a Woody il cowboy, da sempre il . Quando però una festa di compleanno porta in casa lo space ranger Buzz Lightyear, giocattolo nuovo e moderno, gli equilibri e le preferenze cominciano a cambiare. Buzz ha un carattere diverso da daniele, pensa di essere un vero space ranger e piace a tutti. Questo proprio a pochi giorni dal temutissimo grande trasloco in cui tutti i giocattoli temono di essere persi coperte
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mystic
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sabato 5 gennaio 2013
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un capolavoro adatto a tutti
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Andy è un bambino di una comune famiglia media americana e, in quanto figlio di una società votata al consumo, possiede giocattoli in quantità. Tra questi troviamo Woody (Tom Hanks), uno sceriffo di pezza eroe di stravaganti avventure e giocattolo preferito dal bambino, nonchè punto di riferimento per tutti gli altri balocchi, dai soldatini in plastica verde fino allo scorbutico Mr.Potato, a cui si staccano continuamente occhi e naso, passando per altri pupazzi anni '50. Tuttavia questa posizione privilegiata verrà messa in pericolo dall'ultimo capriccio di Andy: Buzz Lightyear (Tim Allen), una perfetta riproduzione di un ranger spaziale protagonista della nuova serie di cartoon televisivi per ragazzi.
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Andy è un bambino di una comune famiglia media americana e, in quanto figlio di una società votata al consumo, possiede giocattoli in quantità. Tra questi troviamo Woody (Tom Hanks), uno sceriffo di pezza eroe di stravaganti avventure e giocattolo preferito dal bambino, nonchè punto di riferimento per tutti gli altri balocchi, dai soldatini in plastica verde fino allo scorbutico Mr.Potato, a cui si staccano continuamente occhi e naso, passando per altri pupazzi anni '50. Tuttavia questa posizione privilegiata verrà messa in pericolo dall'ultimo capriccio di Andy: Buzz Lightyear (Tim Allen), una perfetta riproduzione di un ranger spaziale protagonista della nuova serie di cartoon televisivi per ragazzi.
"Toy Story" rappresenta la svolta nel campo dell'animazione più importante del ventesimo secolo. In altre parole, chi ha vissuto indimenticabili avventure al fianco di Nemo, Wall-e e Remy dovrebbe sapere che senza il capolavoro digitale (e non solo) di John Lasseter non ci sarebbe stata nessuna barriera corallina abitata da Marlin e Dory nè il ristorantino parigino invaso dai ratti.
Tornando a "Toy Story" non è difficile leggere in quella spasmodica ansia dei giocattoli di soddisfare Andy una metafora della società odierna. Ma ancor più evidentemente il film è una favola sul consumismo che invita a riflettere pur non essendo meditativo. Non c'è sempre il tempo di pensare perchè le scene si susseguono al ritmo scoppiettante e frenetico di un cartoon per bambini senza però diventare estenuante.
John Lasseter deve aver compreso che in qualche modo il primo film della Pixar avrebbe dovuto soddisfare grandi e piccini. E a pochi adulti sarà sfuggito il paragone tra i giocattoli di Sid il torturatore e una società senza pari opportunità. "Toy Story" non vuol essere un'opera di denuncia, bensì un lavoro sull'illusione e sugli attimi fuggenti. E sulle delusioni della vita e sull'accettazione. Ed è Woody il presonaggio più interessante: diventa eroe solo dopo essersi trasformato nel peggior antagonista dei suoi stessi amici e solo dopo aver intrapreso un qualcosa che somiglia molto ad un percorso di maturazione. Buzz è invece l'emblema dell'illusione, e a qualcuno sarà scappata qualche lacrima vedendolo scoprire la verità sul proprio essere mentre legge sul braccio di plastica "Made in Taiwan". Ma è il Planet Pizza, con quell'ambientazione tipicamente illusoria, la vera immagine di una società frenetica che inganna il povero ranger spaziale, ormai convinto di aver raggiunto lo shuttle per far ritorno sul proprio pianeta. Ma "Toy Story" abolisce l'immagine di un mondo a ritroso e il finale è rassicurante quanto l'abbraccio di un vecchio amico al punto di sfociare in un divertimento liberatorio. La pellicola è un invito attivo per i bambini a trattare bene i propri giocattoli e, premettendo che nessun fanciullo credera mai ad una fiaba tanto inverosimile, ad accontentarsi di ciò che si possiede; e badate bene, l'intelligenza paradossale del film consiste nell'aver rivoluzionato la storia dell'animazione usando come protagonisti dei vecchi balocchi senza valore economico. Perchè Lasseter e Co. hanno capito e dimostrato che la bellezza non consiste nel trionfo dell'estetica, ma nel trionfo dell'anima.
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great steven
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domenica 22 aprile 2012
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un cartone multiforme e meraviglioso
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TOY STORY – IL MONDO DEI GIOCATTOLI (USA, 1995) di JOHN LASSETER § Quando i bambini dormono o non sono nella loro cameretta, i giocattoli si animano, parlano e hanno una vita propria. Così fanno anche quelli del giovanissimo Andy, il cui capo è il carismatico sceriffo Woody, rigorosamente in tenuta da cowboy con tanto di cappello e pistola. Ma quando il giorno del compleanno di Andy, il bambino porta in camera uno space ranger di nome Buzz Lightyear che non tarda a diventare il suo balocco preferito, in Woody sorge all’istante un’insopprimibile gelosia. I due si smarriranno una sera presso un distributore di benzina e cadranno accidentalmente tra le grinfie di Sid, vicino di casa di Andy e perfido manipolatore di giocattoli indifesi.
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TOY STORY – IL MONDO DEI GIOCATTOLI (USA, 1995) di JOHN LASSETER § Quando i bambini dormono o non sono nella loro cameretta, i giocattoli si animano, parlano e hanno una vita propria. Così fanno anche quelli del giovanissimo Andy, il cui capo è il carismatico sceriffo Woody, rigorosamente in tenuta da cowboy con tanto di cappello e pistola. Ma quando il giorno del compleanno di Andy, il bambino porta in camera uno space ranger di nome Buzz Lightyear che non tarda a diventare il suo balocco preferito, in Woody sorge all’istante un’insopprimibile gelosia. I due si smarriranno una sera presso un distributore di benzina e cadranno accidentalmente tra le grinfie di Sid, vicino di casa di Andy e perfido manipolatore di giocattoli indifesi. Dovranno organizzare un piano per evadere da quella angusta prigione e tornare dall'adorato proprietario. Questo fu il primo film in assoluto realizzato interamente con la grafica computerizzata, più precisamente mediante immagini in Hi-Di tendenti a riprodurre contesti circostanti ai protagonisti antropomorfi più verosimili possibile, e infatti le scenografie imponenti di Toy Story sorprendono e non smettono di lasciare anche lo spettatore più esigente a bocca aperta per la loro ricchezza, molteplicità, originalità e potenza descrittiva. Un’idea di base non certo nuova (dell’animazione di cose inanimate ne parlarono in passato autori letterari e musicali come Edgar Allan Poe, Jules Verne e Férenc Molnàr), ma che gli sceneggiatori Lee Unkrich, Andrew Stanton e Brad Bird hanno saputo sviluppare con arguta intelligenza e vivacità multicolore. La corsa finale verso il camion dei traslochi passerebbe a pieno titolo nell’antologia delle scene cult del cinema d’animazione. Le voci dell’edizione originale sono di Tim Allen e Tom Hanks rispettivamente per Woody e Buzz, sostituite in italiano da quelle eccezionali e anticonvenzionali di Fabrizio Frizzi e Massimo Dapporto.
Animazione; giudizio personale: 8 (buono)
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