sergio pensato
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domenica 12 agosto 2007
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ma i critici che fanno al cinema?
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Racconto al vetriolo, che vela il declino del sogno americano con una raffinata commedia sentimentale. Critica e pubblico non hanno saputo guardare sotto la vernice, e scoprire così l'altro quadro. Il protagonista è un uomo al crepuscolo, che non ha condiviso il comune modello di vita e perciò è emarginato: lavori accampati senza poi la sicurezza di una casa, una pensione, una vecchiaia (che esorcizza vistosamente)sicura; nemmeno l'affetto di una famiglia, poichè la sua condotta l'ha portato a separarsene precocemente. Un'altra malizia è quella di non far vedere un solo nero... così assistiamo ad una resa di conti tra bianchi rigorosamente wasp (il tempo è scandito dal rito per il Giorno del Ringraziamento); fa eccezione l'avvocato ebreo, che si scusa per la propria diversità assumendo la macchietta di un ingranaggio narrativo, ma comunque nasconde lungamente la propria etnia agli amici.
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Racconto al vetriolo, che vela il declino del sogno americano con una raffinata commedia sentimentale. Critica e pubblico non hanno saputo guardare sotto la vernice, e scoprire così l'altro quadro. Il protagonista è un uomo al crepuscolo, che non ha condiviso il comune modello di vita e perciò è emarginato: lavori accampati senza poi la sicurezza di una casa, una pensione, una vecchiaia (che esorcizza vistosamente)sicura; nemmeno l'affetto di una famiglia, poichè la sua condotta l'ha portato a separarsene precocemente. Un'altra malizia è quella di non far vedere un solo nero... così assistiamo ad una resa di conti tra bianchi rigorosamente wasp (il tempo è scandito dal rito per il Giorno del Ringraziamento); fa eccezione l'avvocato ebreo, che si scusa per la propria diversità assumendo la macchietta di un ingranaggio narrativo, ma comunque nasconde lungamente la propria etnia agli amici. E che dire dei dialoghi? Deliziosi ed artificiali, tutte le parti (ma non gli attori, meravigliosamente misurati) sopra le linee, mentre sappiamo che nessuno parla così. La solita finzione? Niente affatto: la verità è sottesa ma sempre a fuoco in un gioco acutissimo di complicità e intese. La tensione erotica tra Newman e Griffith si scarica in quel solo bacio, che è da cineteca; ma i due non si chiariscono affatto: mentre Newman guarda la nuca della ragazza affranta per il perduto amore, di cui è incinta, perde tutto lo slancio che lo aveva fatto correre abbracciato a lei fuori dal locale: e mentre le dichiara i suoi scrupoli verso i familiari, tali validissimi motivi sembrano pretesti, mentre adombrano il fallimento di una relazione improbabile tra un vecchio e l'amata, ancora legata all'altro. Così i legami tra i protagonisti fanno una geometria che vuol celarsi dietro le parole: La Banca è una carogna, ma la vecchia madre non gli dice cosa pensa di lui e complotta a sua volta per difendersi; la stessa anziana vive una specie di amore per Newman dentro i binari formali di due esistenze parallele; il padroncino puttaniere imbroglia finché può, e non esita a ingravidare la moglie pur di sottometterla, per continuare a tradirla puntigliosamente... Il regista così costruisce un mondo di convenzioni (e meno male, ripeto, che è una faccenda tra wasp), in cui ciascuna singola assunzione di realtà diventa motivo di crisi per l'intero sistema, destinato poi a ricomporsi. Scusate se vi sembra poco. E la fine, amarissima? Guardiamo quel vecchietto sorridente, addormentato come un bambino stringere i suoi tesori: un gruzzolo al gioco, l'affetto riguadagnato di figlio e nipotino (ma dubitiamo che la nuora diventi meno strega per questo), la casa che la vecchia albergante gli ha riscattato, e persino un cane accucciato ai suoi piedi... tutto per sorte, perchè la ruota della fortuna finalmente si è decisa a girare al contrario e il buon Sully ha quel che ha sempre mancato; c'era bisogno di un happy end degno del miglior Capra, per fare in America di un tipo simile un pensionato. Malinconicissimo.
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[+] nobody's fool?
(di anonimo698031)
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(di darioskji)
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gimbola
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lunedì 30 marzo 2015
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film delizioso
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Una storia delicata e importante sulla vita e su ciò che bisogna affrontate nella vita. Un bel film e un grande Paul Newman, che ci regala un personaggio che entra nel cuore, nelle espressioni , nei gesti e in quel suo modo unico di esprimere i sentimenti. Ottimi interpreti ad iniziare da Jessica Tandy, a cui è dedicato il film (sua ultima apparizione, l'attrice è scomparsa nell'anno di uscita del film). Bruce Willis, quarantenne, con i capelli, ma il suo sorrisetto sornione, che ci ricorda perchè a noi piace così tanto.
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elgatoloco
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domenica 1 maggio 2016
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"commedia"amarissima
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"Nobody's Fool"di Benton, regista sottovalutato ma eccelso, è una commedia di grande profondità:ritratto impietoso di un pese statunitense di poco prima di metà anni Novanta, qui è la camera diretta da Benton a riprendere un Newman che"gioca"(nel senso delle lingue europee più diffuse, inglese e francese)lo spavaldo-spaccone-"sradicato"che non ha mai "messo la testa a posto"nonostante l'età...ma che ne soffre o comunque è"spiazzato", come spiazzata è tutta la "compagnia"del paese in questione; campi lunghi ma anche primi piani per mostrare, "documentare"criticamente e"psicologicamente"una condizione di disagio mascherato, "tarpato"-truccato, in una realtà estremamente complessa visti gli intrighi legati a legami sentimentali(e sessuali)in crisi, soldi, "male di di vivere"quando tutti/e si conoscono, almeno in apparenza e superficialmente.
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"Nobody's Fool"di Benton, regista sottovalutato ma eccelso, è una commedia di grande profondità:ritratto impietoso di un pese statunitense di poco prima di metà anni Novanta, qui è la camera diretta da Benton a riprendere un Newman che"gioca"(nel senso delle lingue europee più diffuse, inglese e francese)lo spavaldo-spaccone-"sradicato"che non ha mai "messo la testa a posto"nonostante l'età...ma che ne soffre o comunque è"spiazzato", come spiazzata è tutta la "compagnia"del paese in questione; campi lunghi ma anche primi piani per mostrare, "documentare"criticamente e"psicologicamente"una condizione di disagio mascherato, "tarpato"-truccato, in una realtà estremamente complessa visti gli intrighi legati a legami sentimentali(e sessuali)in crisi, soldi, "male di di vivere"quando tutti/e si conoscono, almeno in apparenza e superficialmente. Oltre a un Newman ancora in piena forma(pur se è uno dei suoi ultimi film), Jessica Tandy, scomparasa poco dopo le riprese, Melanie Griffth in un ruolo particolarmente intenso, Philip Seymour Hoffman, ma anche altri/e presenze estremamente significative, in un film toccante per la sua profondità e per la sua antiretorica per nulla esibita. El Gato
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