Il film è tratto da un romanzo di Sheila Ballantyne. Ray, un fantastico Harvey Keitel, è una sorta di "commesso viaggiatore" con il sogno americano del successo, della ricerca dell'oro (prima l'argento poi l'oro) bugiardo prima di tutto con se stesso. Cresce da solo due figlie in modo sconclusionato e disordinato dopo la morte della moglie. Sonia, la più grande delle figlie va bene a scuola e ha un gran talento per la scrittura. Tra alterne vicende, imbrogli e bontà, processi e galere, Sonia arriverà alla maturità e al diploma, otterrà la custodia della sorellina e pur lavorando come cameriera in n bar, diventerà scrittrice.
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Il film è tratto da un romanzo di Sheila Ballantyne. Ray, un fantastico Harvey Keitel, è una sorta di "commesso viaggiatore" con il sogno americano del successo, della ricerca dell'oro (prima l'argento poi l'oro) bugiardo prima di tutto con se stesso. Cresce da solo due figlie in modo sconclusionato e disordinato dopo la morte della moglie. Sonia, la più grande delle figlie va bene a scuola e ha un gran talento per la scrittura. Tra alterne vicende, imbrogli e bontà, processi e galere, Sonia arriverà alla maturità e al diploma, otterrà la custodia della sorellina e pur lavorando come cameriera in n bar, diventerà scrittrice. Il film commuove facilmente ma i suoi meriti sono da trovarsi nella ricostruzione ambientale degli anni '60, i dettagli dei vestiti, del trucco, gli arredi delle case dei ricchi e così via. Ma anche nei pudori e nelle timidezze dell'epoca quando una figlia si vergognava a chiedere al papà i soldi per gli assorbenti. Keitel dà vita a un personaggio straordinario, un ennesimo peter pan che si fatica a giudicare. Brava anche Fairuza Balk nella parte della figlia Sonia.
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