In questi tredici anni il film Teste rasate è stato visto da tre generazioni, creando un fenomeno nelle scuole dove si copiavano i vhs d'epoca uno con l'altro passandoselo. Poi i fratelli minori prendevano il posto dei maggiori e il fenomeno si ripeteva e ancora così fino ad oggitanto da essere considerato un cult, non solo in italia ma anche in europa, ho trovato dvd e cassette con sottotitoli anche in cirillico(sono un collezionista).Questo film, fatto con pochi mezzi dalla nota coppia Drudi-Fragasso, famosa per scegliersi sempre argomenti difficili, (palermo milano solo andata - passaggi, difendimi dalla notte, coppia omicida, la banda, Concorso di Colpa)mai furbetti, ruffianelli o di comodo, per amore del cinema e della libertà d'espressione è decisamente forte, tanto forte da dar fastidio per la realistica violenza e la grande interpretazione di G.Marco Tognazzi. Oserei dire che ha anticipato i tempi di quel futuro presente che stiamo vivendo. IL film è del 93, e vedendolo oggi, ancora fa star male. Nell'era del tutto e subito anni(80 e 90)questo film analizza la fragile e giovane anima di un ragazzo come tanti (i ragazzi del muretto)che vive in periferia una vita d'ombra. Non ha ideali, non ha cultura, non ha futuro, non ha voglia di nulla ma vorrebbe tanto essere, mostrare, apparire. L'incontro con il personaggio teatrale e riconoscibile, affascinante nella sua recita di paladino difensore degli oppressi (Giulio Base, bravissimo)gli cambia la vita. Il giovane e vuoto Marco cerca la sua redenzione rinascita, attraverso l'orrore e l'odio, ma verrà rifiutato anche da quei "camerati" che volevano solo sfruttarlo. Quando Marco capisce e cerca di tornare in sè in quel sè che non ha mai avuto è troppo tardi... Bellissime le litigate con la madre infermiera (Franca Bettoia) che lo picchia a borsate in faccia e dove lui riesce a reagire sempre e solo quando la madre è uscita. Nel finalissimo, lo stesso gruppo che lo aveva abbandonato lo sfrutta ancora cercando di creare un falso martire per riempiere le loro lugubri file, facendo pressione sulle fragili e giovani menti. Il cuneo perfetto che si forma nell'inquadratura finale e lo sguardo dei due giovanissimi affascinati dai millantatori la trovo la scena più bella del film. Complimenti agli autori e al produttore per il coraggio di evindenziare un pericolo che nel tempo è diventato sempre più vicino e reale, anche se adesso c'è la sinistra al governo, ma dorme troppo per certe cose e speriamo che si svegli nel vero progressismo evitando che le periferie cittadine continuino a riempirsi di razzisti xenofobi che si sentono dimenticati dallo stato da troppo tempo....DA VEDERE ASSOLUTAMENTE DA VEDERE
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