endriu-x
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mercoledì 8 agosto 2007
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piccolo grande uomo...
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sicuramente non è stato facile ricreare la vita di un'uomo così straordinario come gandhi...ci hanno provato e gli è venuto molto bene...ma non lamentatevi se la sua vita non è descritta perfettamente xkè quella è unica ed inimitabile ma ad ogni modo quello ke ne è venuto fuori è uno dei film più toccanti e belli di sempre...e personalmente credo ke il film debba essere usato come materiale didattico in tutte le scuole del mondo indipendentemente da ogni forma di religione xkè gandhi è al di sopra di tutto cio ke esiste di materiale o spirituale su questa sporca terra...avessimo tutti l'1% della sua umanita della sua umiltà e della sua bontà verso il prossimo...un uomo da solo forse nn può cambiare il mondo ma per lo meno ci può provare dando tutto se stesso x gli altri e x una giusta causa.
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sicuramente non è stato facile ricreare la vita di un'uomo così straordinario come gandhi...ci hanno provato e gli è venuto molto bene...ma non lamentatevi se la sua vita non è descritta perfettamente xkè quella è unica ed inimitabile ma ad ogni modo quello ke ne è venuto fuori è uno dei film più toccanti e belli di sempre...e personalmente credo ke il film debba essere usato come materiale didattico in tutte le scuole del mondo indipendentemente da ogni forma di religione xkè gandhi è al di sopra di tutto cio ke esiste di materiale o spirituale su questa sporca terra...avessimo tutti l'1% della sua umanita della sua umiltà e della sua bontà verso il prossimo...un uomo da solo forse nn può cambiare il mondo ma per lo meno ci può provare dando tutto se stesso x gli altri e x una giusta causa...piccolo grande uomo...
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renato c.
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domenica 14 giugno 2009
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ottimo film biografico con un grande ben kingsley!
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In un'epoca (anni '80) dove i kolossals ed i film biografici parevano passati di moda da tempo, ecco che ci viene in regalo da Richard Attenborough un bellissimo film sul maatma Ghandi che Ben Kingsley incarna alla perfezione! Pur basandosi più sul film serio, che alla spettacolarità, non risulta, nonostante le tre ore di durata, minimamente pesante. Dalle prime tristi esperienze razziali in Sud Africa, il giovane avvocato indiano si forma gradualmente le sue idee e con rispetto di tutti i credi religiosi porta all'India l'indipendenza con la "non violenza" con i digiuni, le proteste pacifiche, ecc. Non dimentiachiamo che questo film è prodotto dalla Gran Bretagna, che probabilmente ha voluto farsi un'autocritica sul periodo colonialista.
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In un'epoca (anni '80) dove i kolossals ed i film biografici parevano passati di moda da tempo, ecco che ci viene in regalo da Richard Attenborough un bellissimo film sul maatma Ghandi che Ben Kingsley incarna alla perfezione! Pur basandosi più sul film serio, che alla spettacolarità, non risulta, nonostante le tre ore di durata, minimamente pesante. Dalle prime tristi esperienze razziali in Sud Africa, il giovane avvocato indiano si forma gradualmente le sue idee e con rispetto di tutti i credi religiosi porta all'India l'indipendenza con la "non violenza" con i digiuni, le proteste pacifiche, ecc. Non dimentiachiamo che questo film è prodotto dalla Gran Bretagna, che probabilmente ha voluto farsi un'autocritica sul periodo colonialista. La strage di persone innocenti voluta da quel generale è stata degna dei più feroci crimini nazisti! Purtroppo l'indipendenza non ha portato all'India la pace, e l'odio fanatico tra le fazioni indù e mussulmane ha praticamente portato Gandhi alla morte! Dove c'è l'odio c'è anche il fanatismo, ed il film fa vedere che chi ha sparato non era poi solo! Quei sorrisi fatti da quel santone, che pareva quello dei Beatles, davano tanto l'aria di complicità col sicario! Purtroppo sembra un fatale destino che proprio le persone che predicano la "non violenza" e la pace, muoiano di morte violenta! Oltre a Gandhi troviamo Martin Luther King, i fratelli Kennedy, Olof Palme e, volendolo considerare dal lato umano, il più pacifista e più non violento di tutti Gesù Cristo!
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marco e 91
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lunedì 12 febbraio 2007
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imponente
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E' uno dei film più monumentali che siano mai stati girati, grandissimo impiego di mezzi, moltissime comparse, più di tre ore di film e molto altro.
Ma credo che ne valesse davvero la pena poichè Gandhi è stato uno degli uomini più celebri di ogni tempo e credo che un film su di lui ci volesse proprio.
Dal punto di vista tecnico va vista soprattutto la bravura degli interpreti (Ben Kingsley da premio Nobel del Cinema, indimenticabile) e la storia che va conosciuta.
Penso di poterlo considerare un capolavoro.
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(di marlinblu)
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(di mirko 95)
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eugenio98
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domenica 16 agosto 2015
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quel piccolo e forte monumento
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Presa coscienza della opprimente condizione imposta agli indiani dal dominio britannico, il giovane Gandhi fonderà un movimento pacifista per far valere i diritti della sua gente.
Pluripremiato agli Oscar del 1982, Gandhi, film di Richard Attenborough, racconta l’intensa storia di un uomo semplice, deciso a porre fine alle ingiustizie sociali. Analizzando vari periodi della sua vicenda umana, lo spettatore può osservare il cambiamento fisico e del vestiario di Gandhi che, da semplice avvocato, diventerà un modello per le pecorelle smarrite del popolo indiano e musulmano. Una sorta di Mosè-Salvatore che, invece di liberare gli ebrei dalla schiavitù egizia, aiuta a trovare il rispetto e la comprensione per poi giungere alla salvezza.
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Presa coscienza della opprimente condizione imposta agli indiani dal dominio britannico, il giovane Gandhi fonderà un movimento pacifista per far valere i diritti della sua gente.
Pluripremiato agli Oscar del 1982, Gandhi, film di Richard Attenborough, racconta l’intensa storia di un uomo semplice, deciso a porre fine alle ingiustizie sociali. Analizzando vari periodi della sua vicenda umana, lo spettatore può osservare il cambiamento fisico e del vestiario di Gandhi che, da semplice avvocato, diventerà un modello per le pecorelle smarrite del popolo indiano e musulmano. Una sorta di Mosè-Salvatore che, invece di liberare gli ebrei dalla schiavitù egizia, aiuta a trovare il rispetto e la comprensione per poi giungere alla salvezza.
Estremamente significativo è l’episodio de “La marcia del sale” nel quale Gandhi percorrerà quasi duecento miglia a piedi, fino all’Oceano Indiano, per dare il sale alla povera gente, intimidendo in modo pacifico il governo britannico.
Nonostante i tentativi non-violenti di ripristinare l’ordine, in un paese ormai governato dal caos, durante le manifestazioni si verificheranno frequenti rivolte sanguinose che indurranno il Mahatma a digiunare (rischiando così di morire) come punizione contro tutti i suoi seguaci colpevoli. Purtroppo il desiderio di sangue non sarà solo di questi, ma anche di generali inglesi, pronti a uccidere anche donne e bambini. Gandhi non si lascerà scoraggiare dagli eventi e continuerà “a lottare” portando sulle proprie spalle il peso di tante persone.
Lo spettatore potrebbe annoiarsi nel vedere le vicende narrate in modo documentaristico ma, trovandosi davanti agli occhi un uomo così perfetto, riesce a entrare nel film e stare vicino a quel piccolo e grande monumento che ha cambiato la storia. Il protagonista affronterà le accuse; molto spesso sarà sbattuto in carcere ma combatterà con tale forza che, alla fine, la prigione gli apparirà solamente come un luogo dove temprare lo spirito.
Il personaggio di Gandhi, con le opportune ovvie differenze e naturalmente su scala diversa, potrebbe essere stato preso come ispirazione per il soldato Witt de La sottile linea rossa di Terence Malick: un uomo che vive aiutando gli altri e che sacrificherà la sua vita per salvarne altre. Due esempi di vita sono racchiusi in due diversi film che portano con loro una potenza e una poeticità raramente viste.
Entusiasmanti sono alcune immagini, come quella del Mahatma che cuce i propri abiti tenendo fra le mani il sottile filo, allegoria della vita. L’umiltà e la grandezza del personaggio sono rese magistralmente dal film di Attenborough e dall’interpretazione di Ben Kingsley: una persona squisita che non si trova e, se si trova, può prendere solo le forme e le sembianze del Bapu, un padre che abbraccia tutti e che guarda benevolo dall’alto i suoi figli.
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enzo70
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giovedì 20 agosto 2015
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un rigoroso omaggio ad un piccolo grande uomo
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Un lungo film, giustamente premiato con diversi Oscar, per raccontare la vita di Gandhi e la sua lunga lotta per l’indipendenza dell’India. Straordinaria l’interpretazione di Ben Kingsley anche per la capacità di non andare mai oltre le righe per lasciare negli occhi dello spettatore le immagini di un uomo che ha fatto della pacatezza l’arma micidiale per sconfiggere l’impero britannico. Il film diretto da Richard Attenborough sicuramente privilegia una visione biografica in senso stretto della vita del Mahatma ponendo anche in evidenza i problemi che emersero con l’indipendenza a seguito del conflitto tra induisti e pakistani, sfociata nella lunga guerra tra India e Pakistan.
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Un lungo film, giustamente premiato con diversi Oscar, per raccontare la vita di Gandhi e la sua lunga lotta per l’indipendenza dell’India. Straordinaria l’interpretazione di Ben Kingsley anche per la capacità di non andare mai oltre le righe per lasciare negli occhi dello spettatore le immagini di un uomo che ha fatto della pacatezza l’arma micidiale per sconfiggere l’impero britannico. Il film diretto da Richard Attenborough sicuramente privilegia una visione biografica in senso stretto della vita del Mahatma ponendo anche in evidenza i problemi che emersero con l’indipendenza a seguito del conflitto tra induisti e pakistani, sfociata nella lunga guerra tra India e Pakistan. Il rigore del racconto del regista determina una certa lentezza del racconto che nel sovrapporre la storia dell’uomo a quella di una nazione raramente indugia su scelte cinematografiche commerciali. Chiaramente l’ammirazione che il mondo intero ha per il piccolo uomo che ha sconfitto il grande impero predicando la non violenza fa il resto.
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