laurence316
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sabato 4 febbraio 2017
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i've seen things you people wouldn't believe
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Molto liberamente tratto dal romanzo "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" di Philip K. Dick, di cui, alla fin fine, mantiene solamente il soggetto di base e i personaggi, scritto da H. Fancher e D.W. Peoples, Blade Runner è il miglior film di fantascienza degli anni '80.
Saccheggiato innumerevoli volte dal cinema successivo, unico, vero capolavoro di Scott, propone una visione del futuro oscura e drammatica, terribile, eppure incredibilmente suggestiva e dall'indubbio fascino visivo. La metropoli sterminata, oppressiva e decadente ideata dall'artista Syd Mead e dallo scenografo L.G. Paull, perennemente percossa da una pioggia battente e incessante, è qualcosa di assolutamente innovativo, con le sue architetture spettrali e imponenti, kitsch e barocche.
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Molto liberamente tratto dal romanzo "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" di Philip K. Dick, di cui, alla fin fine, mantiene solamente il soggetto di base e i personaggi, scritto da H. Fancher e D.W. Peoples, Blade Runner è il miglior film di fantascienza degli anni '80.
Saccheggiato innumerevoli volte dal cinema successivo, unico, vero capolavoro di Scott, propone una visione del futuro oscura e drammatica, terribile, eppure incredibilmente suggestiva e dall'indubbio fascino visivo. La metropoli sterminata, oppressiva e decadente ideata dall'artista Syd Mead e dallo scenografo L.G. Paull, perennemente percossa da una pioggia battente e incessante, è qualcosa di assolutamente innovativo, con le sue architetture spettrali e imponenti, kitsch e barocche. Le riprese notturne, le inquadrature in controluce e fumose, tutto contribuisce a rendere Blade Runner uno dei film visivamente più spiazzanti e stupefacenti della storia del cinema.
Sapiente commistione di noir e fantascienza, sul piano narrativo presenta una complessità di temi non da poco e, nonostante il ritmo lento e lo scarso approfondimento psicologico dei personaggi, riesce a coinvolgere appieno lo spettatore e solleva problematiche ancora attuali.
Si può intuire che anche il protagonista Deckard sia un androide, ma è proprio il suo essere misterioso a renderlo molto più intrigante e a donare gran parte del fascino al film. Il confronto decisivo con l'androide Batty interpretato da un'eccellente Hauer, il cui monologo è ormai celebre e ha dato origine, quantomeno in Italia, ad un'espressione entrata nel linguaggio comune, è probabilmente la parte migliore del tutto.
Per il finale, invece, bisogna far riferimento alle due riedizioni in cui il regista ha finalmente avuto piena libertà creativa. Tali riedizioni, una dal titolo director's cut e l'altra The Final Cut, praticamente identiche, hanno anche il pregio di eliminare il commento off imposto dalla produzione nella versione originale e inserito posticcio.
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sir gient
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mercoledì 21 gennaio 2015
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...data di scadenza...
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..Noir..caotico...sociopatico...confusionario...visionario...profetico...avvenieristico...alienante...
Quanti e quanti aggettivi si possono sprecare immancabilmente per un'opera di tale portata...non capito al momento e male interpretato a distanza di anni...
La rappresentazione della ricerca di ciò che l'uomo brama...la rappresentazione della trasfigurazione dell'uomo in un dio creatore che non può dare risposta alle domande che gli vengono poste: chi siamo...dove andiamo...quanto tempo ci resta...o più semplicemente perchè ?
Tra gocce di pioggia incessanti e una babele di lingue incomprensibile, la ragione impersonificata in Deckard cerca di dare un senso a tutto ciò che accade.
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..Noir..caotico...sociopatico...confusionario...visionario...profetico...avvenieristico...alienante...
Quanti e quanti aggettivi si possono sprecare immancabilmente per un'opera di tale portata...non capito al momento e male interpretato a distanza di anni...
La rappresentazione della ricerca di ciò che l'uomo brama...la rappresentazione della trasfigurazione dell'uomo in un dio creatore che non può dare risposta alle domande che gli vengono poste: chi siamo...dove andiamo...quanto tempo ci resta...o più semplicemente perchè ?
Tra gocce di pioggia incessanti e una babele di lingue incomprensibile, la ragione impersonificata in Deckard cerca di dare un senso a tutto ciò che accade... le cose devono essere rimesse a posto perchè il ciclo naturale dell'esistenza non può essere intererrotto.
Tutto scorre lento tra le musiche ricorrenti quasi ossessive che cercano di proiettarti in un mondo di misticismo e spiritualità, la sacralità della rappresentazione viene spezzata solo dai colpi fragorosi della pistola di Deckard che colpiscono come la dura realtà ...
Infine il cuore e lo spirito si alzano liberi con il volo di una colomba tra la pioggia che batte e le lacrime che scendono portandosi via, nell'ultimo attimo di esistenza, il dolore, perchè tutto ciò che si è vissuto andrà irrimediabilmente perduto...forse....proprio come lacrime nella pioggia..
...Infine la speranza...che forse un giorno, qualcuno avrà una data di scadenza illimitata.. ma forse... questo... è solo un altro lavoro in pelle !!
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(di madmax86)
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chriss
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sabato 31 luglio 2010
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capolavoro stilizzato di un futuro lontano...
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Sei replicanti fuggono dalle colonie extramondo, finché non giungono a Los Angeles per cercare di alterare la loro "data di scadenza": chi li creati, la Tyrell Corporation, potrebbe allungargli la vita. Non sarà facile per i replicanti portare avanti il loro piano con un poliziotto tenace alle spalle di nome Deckard, richiamato dalla Blade Runner per una difficile missione: l' eliminazione dei sei fuggitivi. Questa, in sintesi, si potrebbe definire la trama del film. Un film di cui ricordo l' inizio promettente. Ve lo riporto al presente...E' notte a Los Angeles nel novembre del 2019. Si vedono delle fiamme levarsi nel cielo oscuro.
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Sei replicanti fuggono dalle colonie extramondo, finché non giungono a Los Angeles per cercare di alterare la loro "data di scadenza": chi li creati, la Tyrell Corporation, potrebbe allungargli la vita. Non sarà facile per i replicanti portare avanti il loro piano con un poliziotto tenace alle spalle di nome Deckard, richiamato dalla Blade Runner per una difficile missione: l' eliminazione dei sei fuggitivi. Questa, in sintesi, si potrebbe definire la trama del film. Un film di cui ricordo l' inizio promettente. Ve lo riporto al presente...E' notte a Los Angeles nel novembre del 2019. Si vedono delle fiamme levarsi nel cielo oscuro. Poi due luci bianche e un' astronave che atterra in una specie di grattacielo del futuro. E' questo ciò che sembra guardare un grande occhio blu. Due occhi blu. Il tutto sulle note di Vangelis, creatore di un' apocalittica e sensuale colonna sonora. Così, nel lontano 1982, cominciò Blade Runner, il capolavoro stilizzato di un futuro lontano e l' opera suprema di Ridley Scott. Più di Alien, sempre dello stesso regista. Più di Predator. Più di Terminator. Più di tutti insomma. Alla pari soltanto con 2001 Odissea nello spazio di Kubrick, altro originalissimo genio del cinema. Blade Runner, in definitiva, come Via col Vento o Il Cacciatore o C' era una volta in America, solo per citarne alcuni dei miei preferiti, è un film molto prossimo all' arte. All' arte assoluta s' intende. E' come un quadro del futuro disegnato da un genio. E' come il cult-movie per eccellenza della fantascienza. E' come il capo di una grande famiglia di film. Più riuscito di così non poteva essere. Due ore di spettacolo e filosofia...Almeno tre, ( solo per citare le più importanti ), sono le cose che hanno reso celebre questo cult movie: la musica, le immagini ( scenografia ) ed il suo significato filosofico. Della musica ne ho già parlato: accompagna l' opera dall' inizio alla fine con grande potenza, come se film e musica fossero una sola anima. Delle immagini c' è da dir poco: sono incredibili! Come incredibile è la ricostruzione di Los Angeles: una città caotica e multietnica, dove la pioggia sembra lavare e spazzare via i peccati dell' uomo ( che sembra non avere più sentimenti ). Le incredibili immagini di Blade Runner, d' altronde, sono ancora vive sotto i nostri occhi. Che spettacolo! Il significato filosofico è più celato, sotterrato, ma presente, specie nei replicanti: la paura di morire, il desiderio dell' immortalità, la perdita dei sentimenti. Filosofia allo stato puro! Proprio Pris dirà: "Io penso, pertanto sono!" E non solo tocca questi temi filosofici altissimi: nella scena dello scontro finale, Roy Batty, il capo degli esseri artificiali, risparmierà la vita a Deckard: un dono che solo un uomo e non un androide potrebbe fare. Si potrebbe parlare anche dei sentimenti che prova Deckard per l' androide Rachel. Non è filosofia pure quella, pure l' amore? Insomma, tutti i film di fantascienza, che sono stati girati e che si gireranno, dovranno fare i conti con questo mostro sacro del cinema. Un poliziesco fantascientifico che fa filosofia sulla precarietà, sulla caducità degli esseri viventi e sui sentimenti degli androidi. Un film mostruosamente bello da custodire per gli anni a venire...Uno dei miei preferiti.
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aristoteles
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giovedì 30 luglio 2015
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il più poetico del film di azione
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Blade Runner è un capolavoro.
L'ambientazione è una delle più belle di sempre in una Los Angeles del futuro cupa ed avvolta dalla nebbia,un immenso brivido "noir"
Harrisson Ford sfoggia un personaggio da premio nobel tanto da "triturare" anche Indiana Jones,ma anche tutte le interpretazioni dei replicanti sono incantevoli.
La Storia è bellissima e profonda e i dialoghi non sono mai banali.
Sopratutto ,a differenza di altri film di azione, qui si da la possibilità di interpretare ciò che accade , lasciando quella doverosa sensazione allo spettatore di doversi confrontare con gli altri : "io l'ho visto così , tu che ne pensi??"
Per me ,ad esempio , la storia conduce al rapporto tra la vita e la morte e alla domanda che l'uomo pone al Dio creatore ,come fanno i replicanti con il loro inventore,: "perchè se sono così perfetto non mi hai creato immortale????".
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Blade Runner è un capolavoro.
L'ambientazione è una delle più belle di sempre in una Los Angeles del futuro cupa ed avvolta dalla nebbia,un immenso brivido "noir"
Harrisson Ford sfoggia un personaggio da premio nobel tanto da "triturare" anche Indiana Jones,ma anche tutte le interpretazioni dei replicanti sono incantevoli.
La Storia è bellissima e profonda e i dialoghi non sono mai banali.
Sopratutto ,a differenza di altri film di azione, qui si da la possibilità di interpretare ciò che accade , lasciando quella doverosa sensazione allo spettatore di doversi confrontare con gli altri : "io l'ho visto così , tu che ne pensi??"
Per me ,ad esempio , la storia conduce al rapporto tra la vita e la morte e alla domanda che l'uomo pone al Dio creatore ,come fanno i replicanti con il loro inventore,: "perchè se sono così perfetto non mi hai creato immortale????".
Altri avranno la loro visione.
Da vedere assolutamente.
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nexus
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martedì 6 luglio 2010
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l'inquietudine
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L'inquietudine che nasce dalla consapevolezza di essere a termine. La stessa che pervade noi esseri umani, in dosi meno massicce, ma solo perché dotati di una vita più lunga.
La bellezza dell'imperfezione, la coscienza che ci rende diversi dalle macchine.
Un' umanità ormai disillusa che sopravvive in una metropoli inquietante ed inquinata, ridotta alla decadenza dall'avidità dell'uomo.
Chi non vuole "vedere" può fermarsi alla superficie, contemplare l'apparenza di una magnifica rappresentazione visiva... a tratti onirica.
Per chi si immerge c'è: il significato dell'esistenza, il dono della vita, la ricerca di Dio (il proprio creatore), la morte, i temi ambientali, l'amore bellissimo e struggente per una creatura "terminale", l'incertezza del futuro e del proprio destino.
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L'inquietudine che nasce dalla consapevolezza di essere a termine. La stessa che pervade noi esseri umani, in dosi meno massicce, ma solo perché dotati di una vita più lunga.
La bellezza dell'imperfezione, la coscienza che ci rende diversi dalle macchine.
Un' umanità ormai disillusa che sopravvive in una metropoli inquietante ed inquinata, ridotta alla decadenza dall'avidità dell'uomo.
Chi non vuole "vedere" può fermarsi alla superficie, contemplare l'apparenza di una magnifica rappresentazione visiva... a tratti onirica.
Per chi si immerge c'è: il significato dell'esistenza, il dono della vita, la ricerca di Dio (il proprio creatore), la morte, i temi ambientali, l'amore bellissimo e struggente per una creatura "terminale", l'incertezza del futuro e del proprio destino.
Indimenticabile.
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[+] bravo
(di weach)
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esaminatore
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mercoledì 22 aprile 2009
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il capolavoro di ridley scott
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decisamente il film fantascentifico più bello di sempre.
La più bella interpretazione di Harrison Ford e Rutger Hauer, un film sui sogni sul valore reale della vita e di come troppo presto ci si dimantica di quanto essa valga.
girato con effetti speciali molto antiquati x gli anni 80 Blade Runner risulta comunque visionario e claustrofobico, grazie anche alle superbe musiche di Vangelis, con una visione futura della più grande megalopoli del mondo tetra e senza speranza, dove si incrociano poliziotti solitari, tutori della legge ke parlano una lingua futura e incomprensibile( misto di ungherese) personaggi di tutte le etnie e infine replicanti, cui il loro unico sogno è vivere solo un pò di più.
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decisamente il film fantascentifico più bello di sempre.
La più bella interpretazione di Harrison Ford e Rutger Hauer, un film sui sogni sul valore reale della vita e di come troppo presto ci si dimantica di quanto essa valga.
girato con effetti speciali molto antiquati x gli anni 80 Blade Runner risulta comunque visionario e claustrofobico, grazie anche alle superbe musiche di Vangelis, con una visione futura della più grande megalopoli del mondo tetra e senza speranza, dove si incrociano poliziotti solitari, tutori della legge ke parlano una lingua futura e incomprensibile( misto di ungherese) personaggi di tutte le etnie e infine replicanti, cui il loro unico sogno è vivere solo un pò di più.. ora non vi racconto di più x non togliervi la sorpresa. Consiglio comunque il Final Cut (per ovvi motivi).
Buona visione, spero che vi piaccia questa recensione
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levo95
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venerdì 29 aprile 2011
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il dilemma del cacciatore di androidi
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Film che, con le avveniristiche musiche di Vangelis e l'abile regia di Ridley Scott, ci porta in un tetro e squallido futuro, dal clima stile bassi fondi europei. Pervaso da uno straziante buio e la mancanza di silenzio, che esaltano l'enorme vuoto esistenziale della società descritta, "Blade Runner" narra l'indagine di Rick Deckard, famoso cacciatore di taglie, alla ricerca di un gruppo di androidi fuggiti che si sono mescolati nella società per una vita normale. Un Harrison Ford spettacolare, ma soprattutto grandioso Rutger Hauer, nel ruolo del letale, ma anche commovente e profondo, Roy Batty. Se uno dei vostri chiodi fissi è il chiedersi, quale possa essere il più grande film di tutti i tempi, molti di voi potranno trovare la risposta in Blade Runner.
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Film che, con le avveniristiche musiche di Vangelis e l'abile regia di Ridley Scott, ci porta in un tetro e squallido futuro, dal clima stile bassi fondi europei. Pervaso da uno straziante buio e la mancanza di silenzio, che esaltano l'enorme vuoto esistenziale della società descritta, "Blade Runner" narra l'indagine di Rick Deckard, famoso cacciatore di taglie, alla ricerca di un gruppo di androidi fuggiti che si sono mescolati nella società per una vita normale. Un Harrison Ford spettacolare, ma soprattutto grandioso Rutger Hauer, nel ruolo del letale, ma anche commovente e profondo, Roy Batty. Se uno dei vostri chiodi fissi è il chiedersi, quale possa essere il più grande film di tutti i tempi, molti di voi potranno trovare la risposta in Blade Runner. Tratto dal libro di P.K. Dick "Il cacciatore di androidi", "Blade Runner" (1982) è un film di Ridley Scott.
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michela papavassiliou
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martedì 21 febbraio 2012
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blade runner magistralmente epocale
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Siamo nel 2019 la Terra e' abitata solo dai meno fortunati che non hanno potuto abbandonarla per colonie su altri pianeti piu' vivibili. La Natura e' morta e Los Angeles e' una cibercitta' ormai immersa nella infinita notte dello spazio. Aria sporca, pioggia sempre battente. Ispirato alle atmosfere industriali britanniche ed a una Hong Kong avveneristica, avveneristica piena di bancarelle, cibo artificiale, luci al neon colorate e fredde, ispitate all'opera i nottambuli di Hopper. Lo spazio urbano e' una discarica cupa. Il senso estetico delle cose e' estromesso e gli antichi palazzi sono soffocati da migliaia di cubi neri.[+]
Siamo nel 2019 la Terra e' abitata solo dai meno fortunati che non hanno potuto abbandonarla per colonie su altri pianeti piu' vivibili. La Natura e' morta e Los Angeles e' una cibercitta' ormai immersa nella infinita notte dello spazio. Aria sporca, pioggia sempre battente. Ispirato alle atmosfere industriali britanniche ed a una Hong Kong avveneristica, avveneristica piena di bancarelle, cibo artificiale, luci al neon colorate e fredde, ispitate all'opera i nottambuli di Hopper. Lo spazio urbano e' una discarica cupa. Il senso estetico delle cose e' estromesso e gli antichi palazzi sono soffocati da migliaia di cubi neri.Harrison Ford e' il poliziotto Rick Deckard ed ha il compito di catturare e neutralizzare un gruppo di replicanti, esseri costruiti in laboratorio del tutto simili agli umani, fuggiti dalle colonie nel tentativo di prolungare il loro ciclo vitale di appena quattro anni. Rick scopre per caso facendo un test sulla sua assistente Rachel, che anche lei e' un robot. Si vive ormai senza sole e senza felicita' ed anche l'amore sembra , in questo tempo, concetto dimenticato, ma Rachael riesce a risvegliare nel protagonista questo sentimento. La ricerca dei fuggiaschi prosegue, superba la scena in cui Rick analizza una fotografia al computer scoprendo dettagli nascosti nel riflesso di uno specchio. Daryl Hannah e' Pris replicante in fuga e riuscira' a infilarsi , nel tentativo di salvarsi , con l'amante Roy interpretato da Hauer, nella casa del progettista genetico Sebastian.Dopo inseguimenti e lotte la loro fine sara' comunque segnata. Vangelis con le sue musiche riesce ad amplificare la potenza di un film magistralmente epocale. MP
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michela papavassiliou
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martedì 21 febbraio 2012
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blade runner magistralmente epocale
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Siamo nel 2019 la Terra e' abitata solo dai meno fortunati che non hanno potuto abbandonarla per colonie su altri pianeti piu' vivibili. La Natura e' morta e Los Angeles e' una cibercitta' ormai immersa nella infinita notte dello spazio. Aria sporca, pioggia sempre battente. Ispirato alle atmosfere industriali britanniche e ad una Hong Kong avveneristica, piena di bancarelle, cibo artificiale, luci al neon colorate e fredde, che rimandano all'opera i nottambuli di Hopper. Lo spazio urbano e' una discarica cupa. Il senso estetico delle cose e' estromesso e gli antichi palazzi sono soffocati da migliaia di cubi neri. Harrison Ford e' il poliziotto Rick Deckard ed ha il compito di catturare e neutralizzare un gruppo di replicanti, esseri costruiti in laboratorio del tutto simili agli umani, fuggiti dalle colonie nel tentativo di prolungare il loro ciclo vitale di appena quattro anni.
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Siamo nel 2019 la Terra e' abitata solo dai meno fortunati che non hanno potuto abbandonarla per colonie su altri pianeti piu' vivibili. La Natura e' morta e Los Angeles e' una cibercitta' ormai immersa nella infinita notte dello spazio. Aria sporca, pioggia sempre battente. Ispirato alle atmosfere industriali britanniche e ad una Hong Kong avveneristica, piena di bancarelle, cibo artificiale, luci al neon colorate e fredde, che rimandano all'opera i nottambuli di Hopper. Lo spazio urbano e' una discarica cupa. Il senso estetico delle cose e' estromesso e gli antichi palazzi sono soffocati da migliaia di cubi neri. Harrison Ford e' il poliziotto Rick Deckard ed ha il compito di catturare e neutralizzare un gruppo di replicanti, esseri costruiti in laboratorio del tutto simili agli umani, fuggiti dalle colonie nel tentativo di prolungare il loro ciclo vitale di appena quattro anni. Rick scopre per caso facendo un test sulla sua assistente Rachel, che anche lei e' un robot. Si vive ormai senza sole e senza felicita' ed anche l'amore sembra , in questo tempo, concetto dimenticato, ma Rachael riesce a risvegliare nel protagonista questo sentimento. La ricerca dei fuggiaschi prosegue, superba la scena in cui Rick analizza una fotografia al computer scoprendo dettagli nascosti nel riflesso di uno specchio. Daryl Hannah e' Pris replicante in fuga e riuscira' a infilarsi , nel tentativo di salvarsi , con l'amante Roy interpretato da Hauer, nella casa del progettista genetico Sebastian.Dopo inseguimenti e lotte la loro fine sara' comunque segnata. Vangelis con le sue musiche riesce ad amplificare la potenza di un film magistralmente epocale.
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marco berardi
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giovedì 5 aprile 2007
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l'elisir di lunga vita
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Blade Runner e' ormai entrato a far parte dell'immaginario collettivo dei cultori della settima arte.Questo grazie anche al suo carattere profondo e filosofico che accompagna lo spettatore per tutta la durata del film.Un suo aspetto fondamentale e' l'esposizione delle angosce, delle paure,delle speranze che l'uomo si pone interrogandosi sul senso della vita, e la traslazione di questi sentimenti nell'animo delle sue creature:i replicanti.Essi sono infatti parto della mente umana e in quanto tali manifestano tutte le caratteristiche emotive del proprio creatore,e la suddetta "traslazione" dei sentimenti umani nei confronti della vita a quelli provati dagli androidi serve per identificare almeno una volta l'uomo stesso non con il creatore, ma con la creatura.
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Blade Runner e' ormai entrato a far parte dell'immaginario collettivo dei cultori della settima arte.Questo grazie anche al suo carattere profondo e filosofico che accompagna lo spettatore per tutta la durata del film.Un suo aspetto fondamentale e' l'esposizione delle angosce, delle paure,delle speranze che l'uomo si pone interrogandosi sul senso della vita, e la traslazione di questi sentimenti nell'animo delle sue creature:i replicanti.Essi sono infatti parto della mente umana e in quanto tali manifestano tutte le caratteristiche emotive del proprio creatore,e la suddetta "traslazione" dei sentimenti umani nei confronti della vita a quelli provati dagli androidi serve per identificare almeno una volta l'uomo stesso non con il creatore, ma con la creatura. Tutto questo il grande maestro Ridley Scott e' riuscito a inserirlo in un ambiente in cui le parti si capovolgono,e in particolare gli uomini sono rappresentati come freddi, privi di sentimenti esteriori,mentre i replicanti sono rappresentati completi di emotività e presi nell'ossessionante ricerca di un metaforico Elisir di lunga vita, ossessione che caratterizza l'uomo da sempre.L'apice emotivo del film si raggiunge quando Deckard(harrison Ford) viene salvato dal suo avversario Androide.Il gesto materiale di allungare la mano per salvargli la vita può corrispondere,facendo uso di un ardito metaforismo,alla trasmissione dei sentimenti e della voglia di vivere dell'androide al protagonista, che fino ad allora e' apparso quasi sempre (e guai se nn fosse così) freddo e distaccato.In sintesi blade runner e' un film molto profondo che si discosta da molte pellicole di fantascienza che sicuramente non hanno rappresentato la completezza intellettuale e filosofica che Scott ha conferito a questa sua sublime "creatura".
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[+] io voglio più vita, padre!
(di dave)
[ - ] io voglio più vita, padre!
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