Giudizio analitico: l'aspetto più interessante del lungometraggio è la denuncia, in chiave simbolista, della sessualità negata ai malati psichiatrici; non ci dimentichiamo che sta per arrivare la legge Basaglia sulla chiusura dei manicomi (buona la scena dei pazzi che, utilizzando dei ciottoli, disegnano una sagoma di donna sulla spiaggia). Per il resto, è un drammone sconclusionato e, forse, omofobo (la doppia mozzatura di mani della scena finale sembra la "vendetta" del regista contro la lesbicona).
Giudizio sintetico: cagata erotico-metafisica