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Il periodo d’oro del western all’italiana è ormai finito quando Giorgio Mariuzzo decide di girare questo film che, in qualche modo, ripercorre le orme di "Soldato blu" con un taglio particolare. I due protagonisti, la donna apache e l'uomo bianco in divisa blu, sono uniti da un sentimento fortissimo, onnicomprensivo. La storia di questa coppia diversa nella cultura e divisa dal razzismo e triste e affascinante al tempo stesso. Il budget è scarso e si vede così come si vede la desolazione degli studi western di Tirrenia, ormai abbandonati visto il declino del genere. Il finale cupo e senza speranza è in linea con l’impostazione complessiva. Accolto all’epoca con indifferenza è stato nel corso degli anni rivalutato fino ad apparire uno degli episodi più affascinanti del crepuscolo del western all’italiana. Numerose sono le citazioni. Tra le tante va citato il cammeo di Mario Maranzana che richiama esplicitamente "L’amante indiana" di Delmer Daves. Le musiche sono firmate “Budy-Maglione”, pseudonimo abituale della fertile coppia formata da Roberto Donati e Fiamma Maglione, riecheggiano spesso quelle di "Soldato blu" con il suono country della chitarra nel quale si inserisce spesso in banjo creando un’atmosfera bluegrass che aiuta e sostiene l’effetto emozionale. È certamente un film che merita di essere riscoperto.
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