parsifal
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mercoledì 19 settembre 2018
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analessi ed esegesi della vita familiare
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Monicelli, grandi ed indiimenticabile autore del '900, che tanto ha dato al cinema nostrano, trae , in questo caso, la sceneggiatura dall'omonimo romanzo di N.Ginsburg, mettendo in scena una commedia, dal retrogusto amaro e a tratti aspro, fondata su una lunga analessi epistolare, in ambito familare, assai caro all'autrice del romanzo. La famiglia in questione è la tipica famiglia alto-borghese italiana, con tutte le sue idiosincrasie e storture possibili ed immaginabili; odi ed invidie, grandi riunioni all'insegna dell'ipocrisia collettiva, alte frequentazioni sociali, rampantismo e quant'altro. Ma vi sono anche dei momenti di puro intimismo e di vicinanza spirituale , specialmente tra le componenti di sesso femminile.
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Monicelli, grandi ed indiimenticabile autore del '900, che tanto ha dato al cinema nostrano, trae , in questo caso, la sceneggiatura dall'omonimo romanzo di N.Ginsburg, mettendo in scena una commedia, dal retrogusto amaro e a tratti aspro, fondata su una lunga analessi epistolare, in ambito familare, assai caro all'autrice del romanzo. La famiglia in questione è la tipica famiglia alto-borghese italiana, con tutte le sue idiosincrasie e storture possibili ed immaginabili; odi ed invidie, grandi riunioni all'insegna dell'ipocrisia collettiva, alte frequentazioni sociali, rampantismo e quant'altro. Ma vi sono anche dei momenti di puro intimismo e di vicinanza spirituale , specialmente tra le componenti di sesso femminile. Il protagonista , quello a cui sono indirizzate la maggior parte delle epistole è appunto MIchele ( che non apparirà mai , se non nei ricordi e nelle descrizioni dei suoi familiari), giovane ribelle e senza patria che ,a causa della sua vita irrequieta, ha deciso di lasciare il patrio suolo, per sfuggire alle ricerche delle forze dell'ordine.lL suo passato movimenta to e movimentista lo conduce lontano dagli affetti e i suoi consanguinei si interrogano sulle ragioni chel o hanno condotto su terreni così accidentati e pericolosi, senza trovare un'effettiva risposta se non facendo riferimento al temperamento del giovane , insofferente a d ogni regola ed autorità. Compare sulla scena Mara , interpretata da una splendida e ruggente M.Melato. LA ragazza afferma di essere stata messa incinta da Michele e quindi oltre a rivendicare la maternità, pretende aiuto materiale dalla famiglia del ragazzo. I familiari non si tirano indietro, ma non sanno che la donna è un vero proprio uragano; iniziano quindi una serie di situazioni ad incastro, in cui Mara svela, con notevole verve comica da parte della Melato, il suo vero lato di donna caotica , inconcludente , opportunista e con una certa tendenza alla licenziosita , senza freni di sorta. Un giorno arriverà ala notizia che ,in fondo , tutti aspettavano; Michele è morto durante un tumulto. IL finale resta aperto, con un pizzico di speranza e una notevole dose di follia. Ottima prova del MAesttro, che descrive in maniera non plumbea, le contraddizioni ed i limiti della condizione borghese moderna.
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mg138054
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mercoledì 28 gennaio 2009
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blowup
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Bellissimo film, pieno di dolore, sentimento, e con punte di una strana e disperata comicità. I temi della solitudine e della morte sono trattati con grande maestrìa. Splendida l'interpretazione di mariangela melato che ha saputo reinventare con genialità il personaggio di mara.
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