|
|
packmen
|
giovedì 31 dicembre 2009
|
questo è cinema
|
|
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a packmen »
[ - ] lascia un commento a packmen »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paolo schipani
|
sabato 7 novembre 2009
|
sogno, disperazione, follia e comicità
|
|
|
|
«Voglio una doooooooooonnaaaaaaaaaaaaaa», grida lo zio Teo (Ciccio Ingrassia) dalla cima di un albero. Sogno e disperazione, follia e comicità. Amarcord (Italia, 1973, 127'), in dialetto romagnolo «mi ricordo»: un viaggio surreale che ripropone la carrellata di ricordi di Fellini e della sua adolescenza nel Borgo (Rimini) negli anni ‘30, attraverso gli occhi del giovane Titta (Bruno Zanin). Un’adolescenza di desideri di evasione, ricerca della novità, sogni sessuali e voglia di “provare”. La vita della provincia soffoca e fa sognare contemporaneamente: si vorrebbe scappare, ma l’attaccamento è tanto.
Proprio in questa comunità provinciale ognuno può ritrovare se stesso, può spolverare qualche ricordo del suo piccolo mondo: la Gradisca (Magali Noël, la bella del paese), la prosperosa tabaccaia (Maria Antonietta Beluzzi), la “volpina”(Josiane Tanzilli) senza freni inibitori, il cieco di Cantarel (Domenico Pertica), i litigiosi genitori di Titta, il nonno (Giuseppe Lanigro) che non smette di mostrare la sua virilità, le burle scolastiche con i compagni, le ricorrenze paesane… E’ impossibile, chiudendo gli occhi, non condividere nemmeno un’immagine di queste mostrate da Fellini.
[+]
«Voglio una doooooooooonnaaaaaaaaaaaaaa», grida lo zio Teo (Ciccio Ingrassia) dalla cima di un albero. Sogno e disperazione, follia e comicità. Amarcord (Italia, 1973, 127'), in dialetto romagnolo «mi ricordo»: un viaggio surreale che ripropone la carrellata di ricordi di Fellini e della sua adolescenza nel Borgo (Rimini) negli anni ‘30, attraverso gli occhi del giovane Titta (Bruno Zanin). Un’adolescenza di desideri di evasione, ricerca della novità, sogni sessuali e voglia di “provare”. La vita della provincia soffoca e fa sognare contemporaneamente: si vorrebbe scappare, ma l’attaccamento è tanto.
Proprio in questa comunità provinciale ognuno può ritrovare se stesso, può spolverare qualche ricordo del suo piccolo mondo: la Gradisca (Magali Noël, la bella del paese), la prosperosa tabaccaia (Maria Antonietta Beluzzi), la “volpina”(Josiane Tanzilli) senza freni inibitori, il cieco di Cantarel (Domenico Pertica), i litigiosi genitori di Titta, il nonno (Giuseppe Lanigro) che non smette di mostrare la sua virilità, le burle scolastiche con i compagni, le ricorrenze paesane… E’ impossibile, chiudendo gli occhi, non condividere nemmeno un’immagine di queste mostrate da Fellini. Amarcord ci toglie il “timore” del ricordo; con la sceneggiatura di Tonino Guerra e le musiche di Nino Rota, c’è anche un pezzetto della nostra adolescenza che va in scena.
In questa “normalità” Fellini inserisce di tanto in tanto l’elemento onirico che spezza la routine: il passaggio del transatlantico Rex, ad esempio, la cui attesa notturna porta un’intera cittadina in mare, soltanto per vederlo, per salutarlo, per poterlo “vivere” per un solo istante; il fugace passaggio della settima Millemiglia o il volo del pavone durante una battaglia a palle di neve.
Il regista riesce a toccare la tragedia con comicità: racconta anche l’esperienza del sabato fascista o della purga con olio di ricino a cui è costretto Aurelio (Armando Brancia, padre di Titta).
Fellini regala uno “spicchio” della sua vita in modo un po’ triste e un po’ visionario: sogno, disperazione, follia e comicità. Proprio come lo zio Teo.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a paolo schipani »
[ - ] lascia un commento a paolo schipani »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
jos_d
|
mercoledì 9 settembre 2009
|
un' apprezzabile prova di creatività
|
|
|
|
A circa vent' anni da "I vitelloni", suo primo grande successo, Federico Fellini dedica un' altra pellicola alla Romagna, sua terra natale. Più ancora che di una terra però, questo film rievoca le atmosfere di un' epoca, quella in cui il regista ha vissuto la propria adolescenza, ovvero gli anni trenta, gli anni in cui l' Italia sognava di poter tornare agli antichi splendori sotto la guida del duce. In particolare la vicenda è ambientata in un paesino di cui non viene mai fatto il nome -ma che va indubbiamente identificato con Rimini, città natale del regista-, uno di quei paesini dove la vita scorre ripetitiva ed animato soltanto dalle marachelle di un' irrequieta gioventù, dai pettegolezzi sulle signorine più focose e da qualche parata fascista.
[+]
A circa vent' anni da "I vitelloni", suo primo grande successo, Federico Fellini dedica un' altra pellicola alla Romagna, sua terra natale. Più ancora che di una terra però, questo film rievoca le atmosfere di un' epoca, quella in cui il regista ha vissuto la propria adolescenza, ovvero gli anni trenta, gli anni in cui l' Italia sognava di poter tornare agli antichi splendori sotto la guida del duce. In particolare la vicenda è ambientata in un paesino di cui non viene mai fatto il nome -ma che va indubbiamente identificato con Rimini, città natale del regista-, uno di quei paesini dove la vita scorre ripetitiva ed animato soltanto dalle marachelle di un' irrequieta gioventù, dai pettegolezzi sulle signorine più focose e da qualche parata fascista. A tratti profondo, a tratti visionario, ma anche a tratti gratuitamente volgare, questo film ha ottenuto probabilmente maggior blasone di quanto effettivamente non meritasse (conquistando l' Oscar per il miglior film straniero -il terzo nella carriera di Fellini-, due David di Donatello e tre Nastri d' Argento), ma può essere comunque apprezzato come prova di creatività da parte di un regista che ha evidentemente voluto evitare il rischio della ripetitività. Lascia perplessi il fatto che fra tutti i premi vinti non figuri alcun riconoscimento di rilievo per la straordinaria colonna sonora del solito Nino Rota.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a jos_d »
[ - ] lascia un commento a jos_d »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
mauro b
|
domenica 19 aprile 2009
|
capolavoro assoluto
|
|
|
|
eccezionale l'arte del cinema è rappresentata proprio in questo film
|
|
|
[+] lascia un commento a mauro b »
[ - ] lascia un commento a mauro b »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
roberta
|
mercoledì 31 dicembre 2008
|
io conosco personalmente un interprete del film
|
|
|
|
E' il film dove l'amico di mio padre Bruno Zanin recita il ruolo di Titta, sono sicuro che gli farebbe piacere ricevere i vostri giudizi, nel caso li volete fare scrivetegli a
brunozaninchiocciola punto it
Buona vita a tutti!!!! Roberta Diacono
|
|
|
[+] lascia un commento a roberta »
[ - ] lascia un commento a roberta »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
anonimo
|
domenica 28 dicembre 2008
|
federico fellini bocciato a piacenza
|
|
|
|
La più giusta critica a questo film la scrisse Goffredo Fofi nel 1974, nel n. 52 dei "Quaderni Piacentini".
|
|
|
[+] lascia un commento a anonimo »
[ - ] lascia un commento a anonimo »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
ethan
|
giovedì 18 dicembre 2008
|
la provincia italiana
|
|
|
|
Per capire fino in fondo films come "Amarcord", bisogna essere nati e vissuti nei paesi della Val Padana, zeppi di nebbia, umidità nelle stagioni fredde, afa e calura in quelle calde! Nel film ci sono caricature e molta ironia, ma vi assicuro che Fellini ha raccontato solo il vivere del tempo.
|
|
|
[+] lascia un commento a ethan »
[ - ] lascia un commento a ethan »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paride86
|
mercoledì 8 ottobre 2008
|
capolavoro
|
|
|
|
Federico Fellini, dopo aver dedicato a Roma gran parte dei suoi film, torna alle sue origini, nella provincia romagnola. Il Maestro dipinge un affresco comico, grottesco, a tratti tragico e commovente degli anni della sua infanzia, mostrandoci storie e personaggi "caserecci" e surreali allo stesso tempo.
[+] ma dov'è il capolavoro ?
(di marvelman)
[ - ] ma dov'è il capolavoro ?
|
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
marvelman
|
domenica 7 settembre 2008
|
questo film fa pena!!!
|
|
|
|
Come tutti quelli di Fellini!!!
[+] beata igoranza
(di lucaguar)
[ - ] beata igoranza
|
|
|
[+] lascia un commento a marvelman »
[ - ] lascia un commento a marvelman »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
gelsomina
|
martedì 29 aprile 2008
|
mi ricordo
|
|
|
|
Credo che Fellini abbia fatto uno dei più bei film di tutti i tempi: "La Strada", sì, quello che fu all'inizio stracciato dai critici e tacciato come sentimentale. Bellissimi sonole notti di Cabiria, I Vitelloni, e il forse non abbastanza apprezzato Sceicco bianco.Peccato che un artista come Fellini abbia poi voluto fare film su film, senza aspettare una voce interiore autentica. Si è così ripetuto e spento, se pure con una certa perdurante maestria.Sognava-lui diceva- di bersi l'Adriatico intero.L'acqua di mare lascia la sete, tornare alla vera sorgente è faticoso. Peccato!
|
|
|
[+] lascia un commento a gelsomina »
[ - ] lascia un commento a gelsomina »
|
|
d'accordo? |
|
|
|