linda
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venerdì 6 giugno 2008
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the panic in needle park
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Bobby entra ed esce di galera dall’età di nove anni, è un piccolo spacciatore di Needle park e ha un fratello ladro. Bobby ha molti amici, tutti drogati, lui non si fa di eroina, “spizzica” e, paradossalmente, è pieno di voglia di vivere. Helen ha lasciato la sua “normale” famiglia (padre, madre, fratelli, cane e casa con giardino)e si è trasferita a New York per i suoi studi di arte. E’ dolce, riservata silenziosa. Dopo un aborto conosce Bobby. Si innamorano. Bobby vuole sposare Helen, lei vorrebbe andare a vivere in campagna. Bobby non spizzica più, si fa pesantemente di eroina. La polizia sequestra un carico di “roba” di lì a pochi giorni non si troverà neanche una dose e allora sarà il panico a Needle park.
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Bobby entra ed esce di galera dall’età di nove anni, è un piccolo spacciatore di Needle park e ha un fratello ladro. Bobby ha molti amici, tutti drogati, lui non si fa di eroina, “spizzica” e, paradossalmente, è pieno di voglia di vivere. Helen ha lasciato la sua “normale” famiglia (padre, madre, fratelli, cane e casa con giardino)e si è trasferita a New York per i suoi studi di arte. E’ dolce, riservata silenziosa. Dopo un aborto conosce Bobby. Si innamorano. Bobby vuole sposare Helen, lei vorrebbe andare a vivere in campagna. Bobby non spizzica più, si fa pesantemente di eroina. La polizia sequestra un carico di “roba” di lì a pochi giorni non si troverà neanche una dose e allora sarà il panico a Needle park. Helen vuole aiutare Bobby e lo può fare solo diventando schiava del vizio, inizia a drogarsi per prostituirsi così avranno i soldi per le dosi. E’ un film duro e crudo. Toglie il fiato per le immagini impietose. E’ una discesa all’inferno. E’ un grido di dolore. Ma è anche un film di denuncia: medici privi di etica che vendono flaconi di metadone alle drogate in cambio di un quarto d’ora di sesso; la polizia, nella persona di Hotch, della sezione narcotici, sembra voglia aiutare Helen ma da lei vuole solo i nomi dei trafficanti da cui Bobby si rifornisce. Vuole arrestare il Boss, vuole fare il colpaccio, non gli interessa altro. E alla fine Helen parlerà, tradirà Bobby: tanto i drogati tradiscono sempre. Bobby viene arrestato: sei mesi di carcere. Bobby esce di prigione, fuori c’è Helen che l‘aspetta. Bobby ha solo Helen, Helen ha solo Bobby. La scena finale li vede camminare fianco a fianco inquadrati di faccia, anime perse senza futuro, pochi passi lo schermo si oscura e… partono i titoli di coda.
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shiningeyes
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giovedì 20 giugno 2013
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una bella coppia d'attori
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Film che studia da vicino il fenomeno dilagante della diffusione di eroina tra i giovani sbandati di New York, con amici che si tradiscono e si truffano per una dose, gente che ruba e donne che si prostituiscono, ritraendo un degrado diffuso ancor oggi, ma che all'epoca del film (primi anni 70) si conosceva appena.
La storia del film ruota su Bobby (Al Pacino) tossicomane d'esperienza ed Ellen (Kitty Winn) che stando insieme a Bobby lo diventerà anche lei; i due saranno protagonisti di un tunnel della quale non riusciranno più ad uscire, cercando sempre vari mezzi per procurarsi la “roba” e facendosi mille torti ciascuno, immischiati tra grossi spacciatori e agenti antidroga che gli stanno alle calcagna.
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Film che studia da vicino il fenomeno dilagante della diffusione di eroina tra i giovani sbandati di New York, con amici che si tradiscono e si truffano per una dose, gente che ruba e donne che si prostituiscono, ritraendo un degrado diffuso ancor oggi, ma che all'epoca del film (primi anni 70) si conosceva appena.
La storia del film ruota su Bobby (Al Pacino) tossicomane d'esperienza ed Ellen (Kitty Winn) che stando insieme a Bobby lo diventerà anche lei; i due saranno protagonisti di un tunnel della quale non riusciranno più ad uscire, cercando sempre vari mezzi per procurarsi la “roba” e facendosi mille torti ciascuno, immischiati tra grossi spacciatori e agenti antidroga che gli stanno alle calcagna.
La regia di Jerry Shatzberg è abbastanza semplice, di stampo quasi documentarista, che si attiene molto ai dettagli, soprattutto sui primi piani della preparazione e assunzione dell'eroina, con immagini che al giorno d'oggi definiremo “normali”, ma che nel 1971 potevano turbare non poco gli spettatori. Ma ciò che balza in primo piano è la grandissima performance di Al Pacino nel suo primo ruolo da protagonista; performance che lo metterà sotto gli occhi di tutti i grandi registi del momento e che ancora non fa vedere complete le qualità di questo leggendario interprete; ottima l'alchimia con Kitty Winn, che fa perfettamente da emblema della ragazza tossicodipendente e che sarà modello per i simili personaggi di film futuri sulla droga.
“Panico a Needle Park” è importante per la tematica delicata trattata ed è senz'altro un buon strumento educativo sui rischi che comporterebbe una dipendenza da eroina, lodevole anche il disegno sui tempi che correvano nei bassifondi newyorkesi. Ha di contro però, queste forzature sul problema della droga, che soffocano il film da qualsiasi valore artistico, facendo si che sia un film puramente di denuncia; nient'altro.
Da visionare giusto per l'ottima coppia Pacino&Winn e per chi è sensibile a tali tematiche.
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king leonida
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domenica 19 aprile 2015
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shatzberg o aronofsky?
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Un film che tratta di argomenti delicati in quegli anni e dipinge il degrado e drammaticità della vita da tossicomane. Al Pacino ha incarnato bene il suo ruolo, mentre personalmente non ho apprezzato molto l'interpretazione di Kitty Winn. Il film è stato girato con telecamera a mano, questo da più realismo alla storia, che però appare abbastanza monotona. E' un continuo alternarsi di euforia e depressione, come del resto è la vita di un tossicodipendente, ma dopo un po' la trama si fa scontata e noiosa. Sono impressionanti le scene in cui si "schizzano" la droga perché viene mostrato con crudezza l'ago che entra nella vena. A confronto con Requiem for a dream di Aronofsky questo film è veramente scarso.
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Un film che tratta di argomenti delicati in quegli anni e dipinge il degrado e drammaticità della vita da tossicomane. Al Pacino ha incarnato bene il suo ruolo, mentre personalmente non ho apprezzato molto l'interpretazione di Kitty Winn. Il film è stato girato con telecamera a mano, questo da più realismo alla storia, che però appare abbastanza monotona. E' un continuo alternarsi di euforia e depressione, come del resto è la vita di un tossicodipendente, ma dopo un po' la trama si fa scontata e noiosa. Sono impressionanti le scene in cui si "schizzano" la droga perché viene mostrato con crudezza l'ago che entra nella vena. A confronto con Requiem for a dream di Aronofsky questo film è veramente scarso. Aronofsky ha saputo mostrare alla perfezione la vita dei tossicodipendenti con inquadrature frenetiche e con un montaggio eccezionale. C'è da tener conto che Panico a Needle Park è uscito trent'anni prima e probabilmente è a questo che si sono ispirati tanti altri film del genere, ma è il caso di dirlo, l'allievo ha superato di gran lunga il maestro.
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dandy
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domenica 1 gennaio 2017
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i ragazzi dello zoo di pacino.
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Uno dei film-cardine della "Nuova Hollywood",e forse il migliore del periodo sul tema della droga,vista come distruttrice e non con sguardo distaccato o ammirato come nei film di Andy Wahrol nel decennio precedente.Duro e impietoso,e tuttavia senza i soliti luoghi comuni: protagonisti alternano la degradazione a un'inarrestabile voglia di vivere,e come mostra il finale,il loro amore non viene mai meno.Struggente,senza essere esplicita,la sequenza del cagnolino.Ben scelta la fotografia che privilegia i colori freddi.Al Pacino,al suo primo ruolo da protagonista,è già bravissimo e di fatto appena un anno dopo sarà consacrato definitivamente da Coppola con "Il Padrino".
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Uno dei film-cardine della "Nuova Hollywood",e forse il migliore del periodo sul tema della droga,vista come distruttrice e non con sguardo distaccato o ammirato come nei film di Andy Wahrol nel decennio precedente.Duro e impietoso,e tuttavia senza i soliti luoghi comuni: protagonisti alternano la degradazione a un'inarrestabile voglia di vivere,e come mostra il finale,il loro amore non viene mai meno.Struggente,senza essere esplicita,la sequenza del cagnolino.Ben scelta la fotografia che privilegia i colori freddi.Al Pacino,al suo primo ruolo da protagonista,è già bravissimo e di fatto appena un anno dopo sarà consacrato definitivamente da Coppola con "Il Padrino".Ma anche la Winn non è da meno.Piccole parti per Raoul Julia(Marco) e Paul Sorvino(Samuels).
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ennio
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lunedì 3 febbraio 2020
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la tristezza della vita da drogati
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Uno dei migliori film sulla droga. New York inizio anni '70, quando il fenomeno delle droghe, specialmente pesanti, era in piena ebollizione giovanile, alimentato dalle mode culturali.
Nel film abbiamo modo di ammirare uno dei primissimi Al Pacino, che già si rivela un fuoriclasse del grande schermo. Soprattutto, "panico a Needle Park" è un film riuscito perchè non indulge ad hollywoodiani colpi di scena e romanticherie filosofiche, ma ci trasporta scena dopo scena nel vuoto, nell'isolamento morale e spirituale in cui l'eroina conduce i protagonisti. Niente più valori esistono quando si convive con la droga, non ci sono più affetti, progetti e speranze, nemmeno un povero cagnolino comprato a 50 dollari per provare a riavvicinarsi a una normale umanità, e che viene subito dimenticato su una nave e perduto nelle gelide acque della baia.
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Uno dei migliori film sulla droga. New York inizio anni '70, quando il fenomeno delle droghe, specialmente pesanti, era in piena ebollizione giovanile, alimentato dalle mode culturali.
Nel film abbiamo modo di ammirare uno dei primissimi Al Pacino, che già si rivela un fuoriclasse del grande schermo. Soprattutto, "panico a Needle Park" è un film riuscito perchè non indulge ad hollywoodiani colpi di scena e romanticherie filosofiche, ma ci trasporta scena dopo scena nel vuoto, nell'isolamento morale e spirituale in cui l'eroina conduce i protagonisti. Niente più valori esistono quando si convive con la droga, non ci sono più affetti, progetti e speranze, nemmeno un povero cagnolino comprato a 50 dollari per provare a riavvicinarsi a una normale umanità, e che viene subito dimenticato su una nave e perduto nelle gelide acque della baia. Tutto viene sacrificato ed annullato sull'altare del Demone infernale che domina il tossicodipendente: la droga.
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mary
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sabato 11 ottobre 2008
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brutto e lacunoso
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Non esiste psicologia dei personaggi. La passività totale di lei non è giustificata: perchè si faccia e si metta con lui e risulta un personaggio costruito e con il viso sbagliato.Al Pacino è bravo, ma anche il suo comportamento è avulso da ogni che..a parte il solito schema che lo contraddistingue. Un film che sembrava iniziare bene ma che si rivela privo di ogni sviluppo reale e credibile.Finisce con un boh..forse perchè al regista interessava solo insistere sulla vita vuota dei tossici, fermandosi 10 minuti sulle siringhe infilate. Salvo del film la scena del cagnolino e del giovanissimo cliente derubato.. ma l'amoralità di queste scene non è sottolineata.
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