ultimoboyscout
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martedì 11 ottobre 2011
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chi si estranea dalla lotta...
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Alla morte del padre, un giovane ingenuo e scombinato, Benito Fornaciari, interpretato da un divertentissimo Sordi, eredità lìazienda vinicola e la presedenza di una squadra di calcio, il Borgorosso F.C.: a dispetto della sua totale inesperienza e incompetenza, il giovane Fornaciari si dedicherà anima e corpo all'impresa, sfidando regole e leggi ben consolidate per ottenere il consenso dell'esigente e competente pubblico locale. Ma verrà travolto dalle severe leggi della competizione. Ha il merito di non essere un film meramente comico, per quanto lo spirito sia quello, che gioca su arbitri, tifosi e calciatori, ma si eleva in maniera moderna e piuttosto realistica (per i tempi) a opera incentrata sul mondo del calcio.
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Alla morte del padre, un giovane ingenuo e scombinato, Benito Fornaciari, interpretato da un divertentissimo Sordi, eredità lìazienda vinicola e la presedenza di una squadra di calcio, il Borgorosso F.C.: a dispetto della sua totale inesperienza e incompetenza, il giovane Fornaciari si dedicherà anima e corpo all'impresa, sfidando regole e leggi ben consolidate per ottenere il consenso dell'esigente e competente pubblico locale. Ma verrà travolto dalle severe leggi della competizione. Ha il merito di non essere un film meramente comico, per quanto lo spirito sia quello, che gioca su arbitri, tifosi e calciatori, ma si eleva in maniera moderna e piuttosto realistica (per i tempi) a opera incentrata sul mondo del calcio. Ritmo e trovate sono però da farsetta campanilistica casareccia, con mogliettine che lamentano l'assenza dei mariti causa ritiri e l'allenatore che ricorda lontanamente il mago Herrera, che però lui si che vinceva! Sordi rimane l'anima del film, straripante e accentratore, ne firma anche la sceneggiatura assieme a un ex calciatore vero, Adriano Zecca. La satira colpisce ma non lascia segni evidenti, rimane troppo macchiettistico pur riconoscendogli una certa intelligenza di fondo. Meravigliosa la canzoncina sulle musiche di Piero Piccioni.
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elgatoloco
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martedì 12 giugno 2018
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una"sordata"eccelsa
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"Il presidente del Borgorosso Football Club"(1970, di Luigi Filippo D'Amico, con Sordi co-sceneggiatore, dunque autore o meglio co-autore)è un'ottima prova di Albertone, che qui impersona il classico personaggio, impiegato al Vaticano, semi-.intellettuale, appassionato di filatelia, che si trova catapultato in Romagna(il personaggio ha un padre romagnolO)e si trova a dover dirigere-allenare una squadra, considerando che di calcio non sa nulla. Un po'per fortuna, un per impegno-costanza, riuscirà nell'impresa, anche in modo egregio, senza demordere anche quando clan di speculatori vorrebbero mettere le mani sul "bottino", ossia sul"Borgorosso", appunto.
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"Il presidente del Borgorosso Football Club"(1970, di Luigi Filippo D'Amico, con Sordi co-sceneggiatore, dunque autore o meglio co-autore)è un'ottima prova di Albertone, che qui impersona il classico personaggio, impiegato al Vaticano, semi-.intellettuale, appassionato di filatelia, che si trova catapultato in Romagna(il personaggio ha un padre romagnolO)e si trova a dover dirigere-allenare una squadra, considerando che di calcio non sa nulla. Un po'per fortuna, un per impegno-costanza, riuscirà nell'impresa, anche in modo egregio, senza demordere anche quando clan di speculatori vorrebbero mettere le mani sul "bottino", ossia sul"Borgorosso", appunto. Non dovendo recitare in romagnolo, ma rimanendo sul romanesco, sua "langue de coeur", Albertone grandeggia, come suo solito(erano gli anni, anche de"Il medico della mutua"...eti similia). Tra le chicche c'è anche la rpesenza di Omar Simori, campionissimo di football negli anni precedenti, allora già trainer, calciatore italo-argentino che aveva giocato a lungo in Italia, quasi una"gloria nazionale"(non capisco nulla di calcio, come il protagonista del film, quindi forse dico cose imprecise o errate, ma credo di poter affermare almeno questo senza tema particolare di smentita...). Sordi gioca tra esaltazione e "realismo"anche malinconico, emergendo sempre, come era capace di fare in tanti altri film, ma cogliendo qui una nota particoalre, che non trascura una certa diffidenza verso l'eccesso di tifo calcistico, senza però rinnegare questa passione"very italian"... El Gato
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elgatoloco
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domenica 28 marzo 2021
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convincente prova del sordi nella sua forma miglio
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"Il Presidente del Borgorosso Football Club"(Luigi Filippo d'Amico, soggetto e sceneggiatura di Alberto Sordi, Sergio Amidei, Adriano Zecca, 1970)racconta la storia di una squadra di calcio nella Romagna profonda , dove il padre, industriale "che un giorno aveva fatto furore" si dedicava solo allo stesso, oltre che alle varie amanti; morto il gentiore, il figlio, dal nome emblematico(Benito), da romano funzionario del Vaticnao, serissimo e ostile al footballl, calato nell'ambiente, diventa uno sfegatato sostenitore e un presidente con tratti "duceschi"(nomen omen)tanto da lasciarsi andare a spese pazze e, tra vittorie e sconditte, finirà col tornare nel paese di Borgorosso(ovviamente inessistente, in realtà).
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"Il Presidente del Borgorosso Football Club"(Luigi Filippo d'Amico, soggetto e sceneggiatura di Alberto Sordi, Sergio Amidei, Adriano Zecca, 1970)racconta la storia di una squadra di calcio nella Romagna profonda , dove il padre, industriale "che un giorno aveva fatto furore" si dedicava solo allo stesso, oltre che alle varie amanti; morto il gentiore, il figlio, dal nome emblematico(Benito), da romano funzionario del Vaticnao, serissimo e ostile al footballl, calato nell'ambiente, diventa uno sfegatato sostenitore e un presidente con tratti "duceschi"(nomen omen)tanto da lasciarsi andare a spese pazze e, tra vittorie e sconditte, finirà col tornare nel paese di Borgorosso(ovviamente inessistente, in realtà).acquistando persino il campione italoargentino OMar Sivori. Siamo al top delle intepretazioni di Albertone, ma anche nel momemto in cui Sordi era ormai pienamente autore dei suoi film(che qui non sia direttamente anche regista importa poco, in realtà, anche perché la regia nell'anno in questione la regia l'aveva già sperimentata alucne volte e l'avrebbe sperimentata(praticata ancora in seguito), nel senso di creare un personaggio, una"mascjhera", dunque un perssonaggio molto"caratterizzato", molto"deciso", dove la ritrosia "clericlae"inziale si scioglie come neve al sole al contratto con un paese che lo vuole erede del torrenziale padre, dove anche il parroco stesso dice la messa in gran fretta per seguire la partita.Quasi un picoclo trattato"freudiano"sulla competizione con un padre che quasi non aveva conoscoito e con cui, nell'ambiente da cui questi proveniva, si sente di dover competere(straordinario quando assume la posa del dittatore di Predappio, con cui condivide il nome). Ma è anche, in pieno, oltre che una rappresentazione di una ROmagna che cì'era ma che non èmai stata"tutta a destra"quanto invece decisamente conflittuale, un trattato di psicologia sociale: il football "oppio del popolo"(e l'espressione viene direttamente citata nel film), come anche il ruolo del"capo", del leader anche autoritario che la massa , specialemnte se deviata e indirizzata in modo"disonesto"corre il rischio di invocare sempre e comunque(il ruolo della donna e più precisamente della giovane moglie del calciatore che deve rinunciare al"dovere coniuguale"risente certamenter delle polemiche dell'epoca e forse di sempre a tale riguardo e rischia fortemente di portare il film in una dire<zione antifemminsta e anzi antifemminile, con qualche eccezione...): Sordi è mattatore integtale, potremmo dire(anche perché all'inizio interpreta il doppio ruolo, essendo anche il padre Libero9, eppurel al suo fianco, eppure soprattutto Daniele Vargas come don Regazzoni, Carlo Taranto come allenatore"mago"(o stregone, volendo)confusionario anzi pasticcione, Tina Lattanzi e Margarita Lozano danno al film una carica comunque notevolissima, anche accanto al"tuttinterprete"Albertone. Un di quei fil, che mostrnao come la commedia all'italaiana"classica"fosse ben altra cosa rispetto a pallide imitazioni(o prosecuzioni forzate)della stessa che negli ani successivi hanno cercato di continuare il filone, non riuscnedo a darne che una pallida immagine distrota, co,mpletamente loìtana dai grandi modelli, incarnati da Sordi, Tognazzi, Gassman, Sordi etc.. El Gato,
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