Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Dopo l’Armata Brancaleone ecco il seguito promesso a suo tempo, Brancaleone alle crociate. L’équipe è la stessa: Vittorio Gassman, protagonista, Mario Monicelli, regista, Age e Scarpelli, sceneggiatori. La qualità, però, di questo secondo film è più attenta, più studiata soprattutto perché i difetti del primo – scompensi di stile, eccessi farseschi, goliardia – sono stati in parte superati da un clima di più salda anche se pur sempre festosa e cordiale cultura.
Age, Scarpelli e Monicelli, infatti, hanno preso a pretesto le gradassate di Brancaleone da Norcia e del suo seguito per proporci un ritratto satirico, ma non del tutto caricaturale, dell’alto Medio Evo facendolo scaturire da una serie di episodi divisi in capitoletti in guisa di ballate o di “cantate”, accesi da uno spirito ilare e beffardo sottolineati a volte da ritmi e canzoni di chiara intenzione farsesca, ma sostenuti spesso da un retroterra colto e letterario, distorto e colorito solo quel tanto che basta per farne occasione di lieto spettacolo popolare. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (3170 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 27 dicembre 1970