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Nel 1969 Cy Enfield, buon regista non proprio"à la une"realizzò questo"De Sade"sul grande personaggio del Settecento, destinato, però a"esplodere"dopo, con la rivalutazione dei surrealisti e delle rivoluzioni sessuali, che , contro la cultura dominate, codina e bigotta, lo rivalutarono. Enfield, invero, non era solo: Gordon Hessler e il grande Roger Corman(Corman aveva girato le prime scene, poi, spaventato dai problemi di censura"imminentis'era ritirato dal"play"). Sospeso tra onirismo con toni e colori decisamente psichedelici (era nello spirito del tempo), con un"cortège"adeguato di musiche sintoniche con questo assunto e documentazione storica(Donatien Alphonse François, marquis De Sade nasce nel 1740, muore nel 1814, percorre da buon libertino"perverso"il secolo, partecipa, da aristocratico "ribelle"alla Rivoluzione Francese, battendosi sempre-il che potrebbe sembrare in controtendenza con il "sadismo", descritto come perversione sessuale da Krafft-Ebing e poi da Freud, ma non lo è-contro la pena di morte. Internato a Charenton(manicomio), realizzò con i"detenuti"("pazzi", "les fous")delle pièces teatrali, tanto da influenzare il grande Peter Weiss in"MArat-Sade", poi straordinariamente diretto da Peter Brook... scrisse, tra l'altro, "Justine et juliette"(varie versioni), "La philosophie dans le boudoir". Certo, un film non è un saggio(straordinario quello di Roland Barthes, "Sade, Fourier Loyola"dove il"divino marchese"viene accostato all'utopista e propugnaore(non certo sadico, pur se nella sua teoria delle passionit roverebbe posto anche il sadismo, forse...)e al fondatore dell'ordine, sacedertole e non di frati-gesuitico Ignacio de Loyola) e Enfield lo sa bene e i giochi di luce e di alternanza di sequenze, con un sapiente uso delle scansioni temporali lo dimostrano, ma il servizio conoscitivo-documentale al personaggio e al tempo è reso con efficacia. Keir Dullea, allora reduce da"2001. A Space Odisey"- " Odissea nello spazio"di Kubrik del 1968) è efficacissimo, nel ruolo diabolico(dal greco"diaballein".dividere, scindere e Sade è veramente figura divisiva, si legga"Dialettica dell'illuminismo"di Theodor Adorn.Max Horkheimer...)del"divin marquis", mentre John Huston si diverte a caratterizzare il ruolo dell'abate libertino zio di Sade, il suo "aio", primo"maestro e autore"di Sade, per dirla con padre Dante... Anche gli(le altre interpreti, come Lilli Palmer, Senta Berger, Anna Massey etc., ci ridanno un quadro notevole dell'epoca e della sue contraddizioni, ma anche del"dopo"... El Gato
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