molinari marco
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venerdì 12 agosto 2011
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l'incubo della maternità
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Ci sono film il cui giudizio, a causa di alcune strane circostanze o per dei tristi destini, non può essere imparziale, in quanto viene influenzato a priori dalla reputazione che si trascinano dietro. E Rosemary’s baby è inevitabilmente uno di questi, dal momento che è tristemente famoso per il fatto che il palazzo in cui si svolge l’intera vicenda si affaccia sulla stessa strada dove, in seguito, avrà luogo l’uccisione di John Lennon. O almeno così vuole la leggenda. Una coincidenza che, date le tematiche trattate nel film, non ha potuto far altro che scatenare le fantasie più sfrenate dei benpensanti dell’epoca e che ha contribuito, immancabilmente, ad imprimere alla pellicola un alone di mistero che nessun effetto speciale potrà mai eguagliare.
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Ci sono film il cui giudizio, a causa di alcune strane circostanze o per dei tristi destini, non può essere imparziale, in quanto viene influenzato a priori dalla reputazione che si trascinano dietro. E Rosemary’s baby è inevitabilmente uno di questi, dal momento che è tristemente famoso per il fatto che il palazzo in cui si svolge l’intera vicenda si affaccia sulla stessa strada dove, in seguito, avrà luogo l’uccisione di John Lennon. O almeno così vuole la leggenda. Una coincidenza che, date le tematiche trattate nel film, non ha potuto far altro che scatenare le fantasie più sfrenate dei benpensanti dell’epoca e che ha contribuito, immancabilmente, ad imprimere alla pellicola un alone di mistero che nessun effetto speciale potrà mai eguagliare. Se poi si aggiunge la brutta fine che farà di lì a qualche anno Sharon Tate, moglie di Polanski all’epoca, l’etichetta di film maledetto non gliela toglie più nessuno. Date queste premesse, si comincia ad avere un po’ di paura ancor prima che la storia prenda avvio. E c’è da rimanere alquanto sconcertati quando poi ci si ritrova a dover fare i conti con dei titoli di testa in cui una panoramica leggiadra viene accompagnata da delle dolci note, e con dei caratteri, che rimandano piuttosto ad una commedia rosa che non ad un film horror. A tal punto che, fino a quando non compare il titolo dell’opera, si è assaliti dal dubbio che forse, per chissà quale strambo scherzo del destino, abbiamo sbagliato film. Ma ciò non accade, anche se l’impressione di un film ibrido difficilmente confinabile all’interno di un genere ben preciso resterà fino alla fine: siamo dinanzi ad un horror o a un thriller psicologico? La storia è quella di una giovane donna, dotata di una discreta educazione cattolica, che non vede l’ora di realizzare lo scopo della sua vita: mettere al mondo un bambino. Cosa che puntualmente avviene. A causa dell’invadenza dei suoi vicini di pianerottolo, tuttavia, il suo sogno assume sempre di più le tinte di un incubo opprimente. Viene allontanata dal suo medico di fiducia, il marito sembra prendere per oro colato tutto ciò che esce dalla bocca dei due vicini di casa, due incredibili vecchietti intenti a trascinarlo in una setta segreta che gli regalerà il successo, se solo è disposto a sacrificare il primogenito. L’unica persona che sembra voler dare una mano alla povera donna entra inspiegabilmente in coma e così lei resta sola con la paura che può recare l’avere una creatura in grembo. A Mia Farrow va attribuito gran parte della riuscita del film, visto che grazie alla sua magistrale interpretazione resteremo per sempre col dubbio se è il caso di fidarci, o meno, del suo personaggio. Ciò che abbiamo visto è stato frutto del delirio di una mente debole, facilmente suggestionabile a causa di alcune remore religiose, che viene letteralmente sconvolta da un difficile passo come quello della maternità? O effettivamente abbiamo a che fare con una povera eroina destinata a non essere creduta da nessuno (e quindi, in ultima analisi, anche da noi spettatori) e che è così costretta a combattere l’intero mondo da sola? L’inquietante scena finale, completamente fuori tono rispetto allo stile registico mostrato in precedenza, al punto da farla apparire quasi grottesca, potrebbe direzionarci verso la prima ipotesi. Ma potrebbe trattarsi anche di un abile escamotage per dare consistenza alla seconda opzione. L’unica cosa certa è che il film lascia con il fiato sospeso per tutta la sua durata.
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fedeleto
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sabato 30 luglio 2011
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polanski's baby
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Nella grigia america,c'e' una coppia di fidanzati che va ad abitare in un appartamento dove erano stati compiuti atti di stregoneria,la donna rimasta incinta e' sospettosa di due inquilini assillanti e del marito sempre piu' strano e presa dalla sua carriera di attore,scoprira' che ella e' stata sacrificata al demonio in cambio del successo del marito,e gli inquilini sono una setta satanica che usera' rosemary per accoppiarsi con il demonio e partorire il figlio dell'antiscristo.Film estremamente rivoluzionario che affronta il tema dell satanismo ,e la maestria di polanski( cul de sac,repulsion,per favore non mordermi sul collo),e' eccezionale, da antologia la scena del delirio allucinogeno.
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Nella grigia america,c'e' una coppia di fidanzati che va ad abitare in un appartamento dove erano stati compiuti atti di stregoneria,la donna rimasta incinta e' sospettosa di due inquilini assillanti e del marito sempre piu' strano e presa dalla sua carriera di attore,scoprira' che ella e' stata sacrificata al demonio in cambio del successo del marito,e gli inquilini sono una setta satanica che usera' rosemary per accoppiarsi con il demonio e partorire il figlio dell'antiscristo.Film estremamente rivoluzionario che affronta il tema dell satanismo ,e la maestria di polanski( cul de sac,repulsion,per favore non mordermi sul collo),e' eccezionale, da antologia la scena del delirio allucinogeno.Polanski inoltre dimostra di saper confezionare una pellicola horror(la seconda dopo repulsion) senza sangue e senso del macabro ,ma con una grande ambiguita' che regna tra le mura dell'appartamento maledetto,e rosemary e' una povera vittima o meglio martire(la pettinatura ricorda la giovanna d'arco di dreyer),senza scampo,Anche se il finale sofcia nel dubbio con la povera rosemary che e' propensa a prendersi cura del bambino nnostante sia il figlio del demonio, ma allo stesso tempo suo figlio.Un autentico capolavoro che consacra polanski come uno dei maestri del cinema
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notedo
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mercoledì 4 maggio 2011
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e' solo un sogno
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I film di Polanski sono spesso caratterizzati di una certa ambiguità,ma questo,considerando anche l'ambientazione anni 60,mi è sembrato piuttosto lineare. Esiste tanta letteratura sui figli dui Satana, e Rosemary probabilmente ne aveva sentito parlare. Il film non tratta altro che il sogno pieno di incubi di Rosemary,terrorizzata dalle informazioni assunte sui fatti avvenuti precedentemente in quell'appartamento e dal suicidio della sua nuova conoscente Terry. E' un sogno che dura centotrentasette minuti ed il risveglio rappresenta la fine di un'angoscia con finalmente un sorriso. Tutto il resto non esiste come la cravatta che serve per accecare l'attore concorrente o il guanto per far morire l'amico invadente: E' roba degli anni sessanta qundo si raccontava del probabile fidanzato della figlia zitella che in visita alla famiglia di questa gli veniva propinato un caffe nel quale era stato infuso una ciocca di capelli della ragazza (o peggio) che doveva servire quale sortileggio affinche si invaghisse.
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I film di Polanski sono spesso caratterizzati di una certa ambiguità,ma questo,considerando anche l'ambientazione anni 60,mi è sembrato piuttosto lineare. Esiste tanta letteratura sui figli dui Satana, e Rosemary probabilmente ne aveva sentito parlare. Il film non tratta altro che il sogno pieno di incubi di Rosemary,terrorizzata dalle informazioni assunte sui fatti avvenuti precedentemente in quell'appartamento e dal suicidio della sua nuova conoscente Terry. E' un sogno che dura centotrentasette minuti ed il risveglio rappresenta la fine di un'angoscia con finalmente un sorriso. Tutto il resto non esiste come la cravatta che serve per accecare l'attore concorrente o il guanto per far morire l'amico invadente: E' roba degli anni sessanta qundo si raccontava del probabile fidanzato della figlia zitella che in visita alla famiglia di questa gli veniva propinato un caffe nel quale era stato infuso una ciocca di capelli della ragazza (o peggio) che doveva servire quale sortileggio affinche si invaghisse.........
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sixy89
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sabato 23 aprile 2011
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che infinita pena
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Mi era stato presentato come un horror stupendo e invece in tutto il film ci sono si e no 2 minuti di horror e nessuna sorpresa.. Due ore e dieci di convenevoli inutili e ovvietà. Per capire tutto del film bastavano i primi 10 mnuti, perchè già si capiva come andava a finire. Meno male che questo film varrebbe 4 stelle. Ma neanche il Peggio Dario Argento.
voto:-10
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(di nicola1)
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andrea d
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mercoledì 5 gennaio 2011
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l'horror è solo nella testa
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Leggendo molti dei commenti su questo film, ho capito che c'è stato un fraintendimento: non si tratta di un horror. Un film non può essere definito un horror solo perché fa o cerca di fare paura. Quello che Polanski prova ad attuare sia in Rosemary's Baby che ne L'inquilino del terzo piano (opera contigua a questa) è la rivisitazione di una situazione da genere horror in chiave psicologica, mentale, la quale dovrebbe essere sempre il punto di partenza per qualsiasi tipo di analisi. E in questo caso si tratta della struttura psicologica di una donna di nome Rosemary, tanto buona ma ingenua, troppo, nei confronti di tutti quelli che nel corso della pellicola vorranno usarla per i loro scopi. Un giorno, drogata da una mousse al cioccolato fatta dalla vicina pseudo-fattucchiera sviene e fa un sogno essenziale per l'interpretazione del film: sogna infatti una creatura demoniaca che ha un rapporto sessuale con lei, il quale dovrebbe generare l'Anticristo.
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Leggendo molti dei commenti su questo film, ho capito che c'è stato un fraintendimento: non si tratta di un horror. Un film non può essere definito un horror solo perché fa o cerca di fare paura. Quello che Polanski prova ad attuare sia in Rosemary's Baby che ne L'inquilino del terzo piano (opera contigua a questa) è la rivisitazione di una situazione da genere horror in chiave psicologica, mentale, la quale dovrebbe essere sempre il punto di partenza per qualsiasi tipo di analisi. E in questo caso si tratta della struttura psicologica di una donna di nome Rosemary, tanto buona ma ingenua, troppo, nei confronti di tutti quelli che nel corso della pellicola vorranno usarla per i loro scopi. Un giorno, drogata da una mousse al cioccolato fatta dalla vicina pseudo-fattucchiera sviene e fa un sogno essenziale per l'interpretazione del film: sogna infatti una creatura demoniaca che ha un rapporto sessuale con lei, il quale dovrebbe generare l'Anticristo. E qui fermiamoci, e torniamo sul personaggio: Rosemary dice di aver avuto un'educazione cattolica, e infatti nel sogno insieme alla creatura diavolesca (espressione di un senso di colpa sessuale tipicamente religioso) vediamo anche delle suore che la sgridano e personaggi del clero. E qui avviene una scissione negli spettatori: una parte di essi continuerà a credere, come Rosemary, che la protagonista ha avuto un rapporto con il diavolo stesso e che darà alla luce l'anticristo; un'altra parte vedrà Rosemary come una donna facilmente vittima della crudeltà della setta che abita nell'appartamento accanto a causa di un background psicologico in cui il credo religioso ha aperto con sé anche la diga della superstizione, e ciò si nota nel fatto che Rosemary si lascia curare da una specie di paramedico rifiutando il suo ostretrico e accetta tutti gli intrugli da bere della sua vicina pseudo-fattucchiera, insieme ad un amuleto "portafortuna", che si scoprirà essere in realtà una dannosa muffa. Polanski dà continui segnali per tutto il film della dicotomia tra scienza e superstizione, la quale fa soffrire e porta gravi danni, senza escludere che la superstizione viene sempre e comunque favoreggiata da un tipo di educazione più grande e ufficiale, cioè quella religiosa. Rosemary finirà così per accettare di fare la madre al bambino adottato ormai dalla setta di satanisti, perché se si crede in Dio inevitabilmente si crede anche nel suo opposto, e quindi sia la dolce Rosemary che la setta sono solo due facce (Bene e Male) della stessa medaglia, quella della credenza religiosa. Così come l'Anticristo è l'opposto del Cristo, Rosemary sarà l'opposto della Madonna (e il suo vestito azzurro lo suggerisce), a sua volta "vaso" che conterrà il seme di un Diavolo-padre (opposto al Dio-padre) incaricato di far continuare la linearità di una struttura patriarcale che si serve della donna solo come mezzo di passaggio ma che punta a garantire la linearità dell'eternità, e quindi della spiritualità, che è appunto una cosa tutta maschile, un desiderio dell'uomo di vincere la naturale circolarità della vita data da una povera madre. Le donne così finiscono per essere solo un tramite di creature divine (non è un caso se maschilismo e religiosità si evolvono a pari passo). E Rosemary, infatti, resta l'unica completamente usata e sfruttata, in quell'appartamento del Dakota Building a New York. E' per questo che l'horror è solo nella testa, in quella della protagonista.
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francis metal
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giovedì 30 dicembre 2010
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chi è il vero demonio?
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Pare che la gente abbia dimenticato quali siano gli horror. Quest'uomo ci ha dimostrato come non si necessitino di mostri sanguinolenti e quant'altro per fare paura. Invece oggi si scambiano gli splatter con gli horror. Ci credete che qualcuno ha detto che questo film è totalmente inverosimile??? Comunque qui il regista mostra benissimo che il male non è tanto nei riti satanici, ma è nell'inseguire il successo a spese dei figli, la vera natura dei genitori della nostra specie
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(di emaspac)
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ildebrando1
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martedì 7 dicembre 2010
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due ore e dieci sprecate per sempre. maledetti!
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Pessimo, noioso fino allo stremo, ti viene voglia di ficcare la testya nel forno per suicidarti. Scherzi a parte, e'veramente una rottura di scatole clamorosa, raramenet ho visto film piu' noiosi. Penso che se la giochi con "l'arco" di Kim Ki-Duk. Praticamente in Rosemary's baby non succede NULLA fino a che non si arriva a 1 ora e 30, all'incirca. Prima c'e'solo una donna gravida un po' scoppiata che recita tentando disperatamente di trasmettere "angoscia" e "inquietudine". senza grande successo. Perfetto per chi sorffre d'insonnia, ma evitatelo se volete provare un minimo di emozioni.
Ps: se vogliono tenere Polanski fuori di galera perche' ha fatto simili "capolavori", sbagliano di GROSSO.
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shinigami
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martedì 7 dicembre 2010
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decisamente stupendo
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Consiglio vivamente di ignorare i commenti negativi.
Roman Polanski è davvero un maestro. Avevo già visto Chinatown, Tess e L'inquilino del terzo piano, e per la quarta volta Il regista mi ha incantato con un film dalle scene magiche e dalla trama avvolgente.
Come in ogni film di Polanski la recitazione, i vestiti, gli ambienti sono curatissimi in ogni dettaglio, ed è proprio questo che mi conquista.
Sicuramente non lo definirei un horror, ma tutti gli amanti del cinema ed i giovani cinefili lo apprezzeranno sicuramente.
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the man of steel
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venerdì 29 ottobre 2010
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e questo sarebbe polanski?
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Un film particolare, chiamarlo horror è un insulto al genere, che personalmente non ho apprezzato particolarmente, soprattutto per la parte della regia deludente del cineasta polacco. Troppo fuori luogo l'atmosfera da commedia anni '60 con tanto di titoli di testa in rosa, la tensione si taglia con un soffio invece che col coltello, rimarchevole lo stile hitchcockiano ma francamente poco attendibile per il tema proposto. Un film che mi è apparso un pochino ridicolo, sopravvalutato solo perchè è vecchio, finale da latte alle ginocchia e motivazione cardine del film svelata con nonchalance solo negli ultimi minuti. Ultimi minuti che tra l'altro potrebbe averli diretti Woody Allen perchè sembrano comici.
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Un film particolare, chiamarlo horror è un insulto al genere, che personalmente non ho apprezzato particolarmente, soprattutto per la parte della regia deludente del cineasta polacco. Troppo fuori luogo l'atmosfera da commedia anni '60 con tanto di titoli di testa in rosa, la tensione si taglia con un soffio invece che col coltello, rimarchevole lo stile hitchcockiano ma francamente poco attendibile per il tema proposto. Un film che mi è apparso un pochino ridicolo, sopravvalutato solo perchè è vecchio, finale da latte alle ginocchia e motivazione cardine del film svelata con nonchalance solo negli ultimi minuti. Ultimi minuti che tra l'altro potrebbe averli diretti Woody Allen perchè sembrano comici. Figlio di Satana...BAH
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joker 91
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lunedì 20 settembre 2010
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gran film
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è lui non ce che dire è proprio polansky,il film è molto bello,un vero capolavoro psicologico,la trama è gia stata elencata da altri io dico solo che si tratta di un lavoro anomalo e solo polansky lo poteva dirigere cosi.
lo trovato molto strano ed per di più inquietante nelle parti finali,compresa la farrow paurosa verso la fine come non mai.
un film su cui bisogna riflettere e forse rivedere molte volte come tutti i film di roman,a mio parere una sola visione è troppo poco,molto inquietante l'ambiente di appartamento ed anche i cortesi vicini.un finale apertissimo a qualsiasi consiterazione
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