chriss
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lunedì 16 agosto 2010
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una mezza delusione...
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Convinto da un consiglio di un amico e dalle recensioni che ho trovato su Mymovies, ho visto, proprio oggi, Rosemary' Baby di Roman Polanski, il regista polacco che ha tanto fatto parlare di sé. Non vedevo l' ora di gustarmelo in santa pace, così l' ho potuto vedere come volevo io. In questo film si narra di Demonio, di riti infernali, di stregoneria, di sette sataniche e di un figlio maledetto nato poi come l' AntiCristo. La protagonista, infatti, Rosemary Woodhouse, è convinta che il marito, il dottore che la ha in cura ed i vicini, i Castevet, le abbiano fatto qualcosa di macabro. Lo scoprirà soltanto alla fine di alcune indagini e, soprattutto dopo aver dato alla luce suo figlio, Adrian.
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Convinto da un consiglio di un amico e dalle recensioni che ho trovato su Mymovies, ho visto, proprio oggi, Rosemary' Baby di Roman Polanski, il regista polacco che ha tanto fatto parlare di sé. Non vedevo l' ora di gustarmelo in santa pace, così l' ho potuto vedere come volevo io. In questo film si narra di Demonio, di riti infernali, di stregoneria, di sette sataniche e di un figlio maledetto nato poi come l' AntiCristo. La protagonista, infatti, Rosemary Woodhouse, è convinta che il marito, il dottore che la ha in cura ed i vicini, i Castevet, le abbiano fatto qualcosa di macabro. Lo scoprirà soltanto alla fine di alcune indagini e, soprattutto dopo aver dato alla luce suo figlio, Adrian. Detto in poche parole, la donna ha ospitato per nove mesi nel grembo il figlio del Demonio in cambio del successo del marito. Questa è più o meno la trama. Adesso, però, preparatevi al peggio! Francamente sono un pò imbarazzato a recensire un film che non mi ha entusiasmato per niente. Anzi, se devo dirla tutta, è una mezza delusione! Certo, leggendo le altre recensioni da questo sito, sembrerebbe che io sia l' unico ad aver visto un' altra cosa. Invece, poi scopro che Luca Scialò aveva già scritto, tanto tempo fa, le stesse cose di ciò che io penso a proposito di questo film. Partiamo dal principio. Il film, più che un horror, mi dà l' idea di un thriller movie. Di horror c' è molto poco o nulla. La colonna sonora è quasi inesistente, se non per quella cantilena ad inizio film. Questo è un vero peccato. L' opera che ha portato al cinema il buon Polanski, in quel lontano 1968, non fa per nulla paura. La quale, in un film dell' horror, deve venire prima d' ogni altra cosa. Se prendessimo, per esempio, in esame film come L' Esorcista o Shining o lo stesso Profondo Rosso di Dario Argento, i migliori horror mai fatti, scopriamo che tutt' oggi danno ancora fastidio allo spettatore. Mettono ancora per davvero i brividi a tutti noi. Qui, l' unica scena angosciante la possiamo trovare solo verso la fine del film, ossia quando Rosemary viene circondata da tutti per la puntura che la farà calmare. Ecco, quella semplice scena, con musica angosciante in sottofondo, mi ha turbato un pò, considerando il fatto che a me gli aghi danno fastidio. Però c' è solo quella! Nemmeno la scena in cui il Demonio prende, sessualmente parlando, Rosemary fa paura. Non è convincente! E' lì che Polanski doveva giocarsi tutte le sue carte! O, almeno tirar fuori l' asso vincente dalla manica: invece, nemmeno lì! che delusione! Gli inquilini, poi, non sembrano nemmeno i lontani parenti del film "L' inquilino del terzo piano". In quell' opera, (notevolmente superiore a questa), vidi veramente dei personaggi grotteschi, surreali, oltre che invadenti. In Rosemary's Baby sono solo invadenti! E fissati, specie la Sig. Castevet, per i papponi di erbe da far ingerire alla ragazza. O nel farle portare al collo uno stupido ciondolo sferico che emana un profumo sgradevole proveniente dalla radice di Tanis. In più, quasi tutte le scene del film avvengono o in casa o in qualche clinica privata. Il senso della claustrofobia, quindi, c' è, ma si avverte a malapena. Insomma, tutta questa angoscia io non l' ho sentita addosso. Ci sono film più angoscianti di questo. Già "L' inquilino del terzo piano" è molto più angosciante, al limite tra il reale ed il surreale. Confesso di essere deluso, molto deluso, nonostante il film abbia vinto parecchi premi. Mi aspettavo di più! Che volete farci? Ho girato in lungo ed in largo per cercare di vedere quest' opera che mi era stata presentata come un capolavoro, sia dal mio amico, sia dalle recensioni di questo meraviglioso sito che ti permette di dire quel che vuoi. Una cosa positiva l' ho dovuta per forza di inerzia trovare: è uno dei primissimi film a parlarci di Demonio e compagnia bella. In tal senso è un film che anticipa i tempi, ma nulla a che vedere col terrificante L' Esorcista. Mi dispiace per tutti voi amici di Mymovies che avete scritto quelle bellissime recensioni, ma io ho visto quel che poi ho tradotto in scrittura: una mezza delusione! Christian Palmieri...
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viola96
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martedì 10 agosto 2010
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in dolce attesa dell'anticristo
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La lenta discesa negli inferi della giovane e bella Rosemary viene raccontata dal genio di Roman Polanski nel classico trhiller/horror Rosemary's baby.Lei,la giovane Mia Farrow(famosa specialmente per il suo matrimonio e poi divorzio da Franck Sinatra.Lui,l'attore che stringe un patto col diavolo accettando di far fecondare la moglie da quest'ultimo pur di sfondare.Il film è diretto con una regia da brividi dal genio di Polanski si mette esattamente al centro della trilogia sugli "orrori da appartamento".è un film meraviglioso,per la leggera sottigliezza della trama da incubo e della regia da brivido che sembra orientarsi in un orizzonte parallelo tra la realtà e ciò che non esiste.
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La lenta discesa negli inferi della giovane e bella Rosemary viene raccontata dal genio di Roman Polanski nel classico trhiller/horror Rosemary's baby.Lei,la giovane Mia Farrow(famosa specialmente per il suo matrimonio e poi divorzio da Franck Sinatra.Lui,l'attore che stringe un patto col diavolo accettando di far fecondare la moglie da quest'ultimo pur di sfondare.Il film è diretto con una regia da brividi dal genio di Polanski si mette esattamente al centro della trilogia sugli "orrori da appartamento".è un film meraviglioso,per la leggera sottigliezza della trama da incubo e della regia da brivido che sembra orientarsi in un orizzonte parallelo tra la realtà e ciò che non esiste.Memorabili le ultima scene.
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nick castle
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domenica 1 agosto 2010
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piuttosto deludente...
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Non vedo tutto questo contenuto in questo film. Ha una gran fama, ma secondo me, poca sostanza, dopotutto, la trama non è neanche così forte. Di horror ha ben poco, forse ci voleva arrivare, ma non ci è riuscito. E non è che la regia di Polanski sia tutto questo ingegno, sembra quasi televisiva. Polanski è come il vino, invecchiando migliora e i suoi ultimi film lo testimoniano.
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il cinefilo
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mercoledì 16 giugno 2010
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il punto più alto del cinema horror americano
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TRAMA:La storia è ambientata(come nel romanzo di Ira Levin da cui Roman Polanski e William Castle hanno tratto il film)in un inquietante ma affascinante condominio di New York e dove la giovane Rosemary inizia a convincersi che ci sia un "complotto"dei vicini di casa e del marito contro il bambino che porta in grembo...RECENSIONE: Questo geniale film del orrore rivela già dalle prime scene la capacità di fare muovere l'intera vicenda solo e unicamente intorno al punto di vista della protagonista permettendo allo spettatore di crearsi una forma di "identificazione" con Mia Farrow e costruendo progressivamente e in maniera quasi surreale una catena di eventi strani e ambigui(l'ambiguità è uno dei "pilastri" del film)si fornisce agli spettatori la libertà di credere che rosemary abbia ragione o sia solo vittima di una grossa paranoia.
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TRAMA:La storia è ambientata(come nel romanzo di Ira Levin da cui Roman Polanski e William Castle hanno tratto il film)in un inquietante ma affascinante condominio di New York e dove la giovane Rosemary inizia a convincersi che ci sia un "complotto"dei vicini di casa e del marito contro il bambino che porta in grembo...RECENSIONE: Questo geniale film del orrore rivela già dalle prime scene la capacità di fare muovere l'intera vicenda solo e unicamente intorno al punto di vista della protagonista permettendo allo spettatore di crearsi una forma di "identificazione" con Mia Farrow e costruendo progressivamente e in maniera quasi surreale una catena di eventi strani e ambigui(l'ambiguità è uno dei "pilastri" del film)si fornisce agli spettatori la libertà di credere che rosemary abbia ragione o sia solo vittima di una grossa paranoia.
Questo film è,a mio giudizio,degno di potersi definire SUPERIORE allo stesso romanzo di Ira Levin(Polanski ha "tagliato" molti elementi "inutili" che venivano descritti nel libro e la scelta si è rivelata vincente)ed è da ritenersi,molto probabilmente,il più grande film horror realizzato negli Stati Uniti poichè riesce a costruire un clima da incubo senza l'ausilio di inutili effetti speciali e l'orrore non viene mostrato "in diretta" come ne L'ESORCISTA o SHINING(che rimangono comunque due importanti "pietre miliari" di questo genere cinematografico attualmente allo sbando)ma viene lasciato intuire attraverso l'angoscia claustrofobica che si avverte all'interno del condominio Dakota e dal volto progressivamente "tormentato" della protagonista e questi due elementi vengono a loro volta "amplificati" dall'azzeccatissima colonna sonora che aggiunge ulteriore orrore all'orrore.
Quest'opera può vantare almeno due sequenze indimenticabili quali il "sogno demoniaco" della giovane protagonista e la "rivelazione" finale della verità.
P.S: se si guarda questo film anche solamente in chiave di "horror demoniaco" esso possiede un intensità raggelante talmente forte da far sembrare opere come IL PRESAGIO delle benemerite bambinate.
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danilodac
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mercoledì 24 marzo 2010
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rosemary's baby- la quintessenza di polanski
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Il sospetto di Rosemary Woodhouse è che suo marito, con la complicità dei suoi arzilli vicini di casa, abbia fatto un patto con il diavolo: dare suo figlio in cambio del successo e della ricchezza. Sarà vero?
E’ forse uno dei migliori horror psicologici della storia del cinema; un mirabile esempio di suspense, paura, angoscia; un film di genere che ne trascende i limiti per virtù di stile.
Nel mostrare il regno del Male Polanski si affida ad una scrittura claustrofobica, sinuosa, quasi perfida ma mai sadica, mantenendo sempre una costante sobrietà nello stile e lucidità nella descrizione psicologica dei personaggi. Sceglie quasi sempre di mettere spavento usando la tecnica del “non mostrare”, iniettando così nello spettatore un’ansia che è frutto proprio dell’impossibilità di vedere cosa c’è al di là del visibile.
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Il sospetto di Rosemary Woodhouse è che suo marito, con la complicità dei suoi arzilli vicini di casa, abbia fatto un patto con il diavolo: dare suo figlio in cambio del successo e della ricchezza. Sarà vero?
E’ forse uno dei migliori horror psicologici della storia del cinema; un mirabile esempio di suspense, paura, angoscia; un film di genere che ne trascende i limiti per virtù di stile.
Nel mostrare il regno del Male Polanski si affida ad una scrittura claustrofobica, sinuosa, quasi perfida ma mai sadica, mantenendo sempre una costante sobrietà nello stile e lucidità nella descrizione psicologica dei personaggi. Sceglie quasi sempre di mettere spavento usando la tecnica del “non mostrare”, iniettando così nello spettatore un’ansia che è frutto proprio dell’impossibilità di vedere cosa c’è al di là del visibile.
Nella 6° pellicola di Roman Polanski il mistero è l’elemento principale. La verità è nascosta sino alla fine, utilizzando il celebre dilemma: follia o ragione? Mia Farrow è straordinaria nell’aderire al proprio personaggio: donna sola incontro a una miriade di difficoltà e ostilità. L’inquietante atmosfera creata dalla regia è un ammirevole esempio di orchestrazione dei contenuti. Avendo imparato la lezione di Hitchcock, il regista dosa ogni ingrediente: suspense, mistero, talento visivo e narrativo, con un gruppo di “cattivi” memorabile e impressionabile. E’ tipico di Polanski affidare la parte più minacciosa a Ruth Gordon (che si guadagnò anche un Oscar), esemplare vicina premurosa, forse troppo. Con il passare degli anni, “Rosemary’s baby” è divenuto un classico “film di mezzanotte”; non ha perso nulla; anzi, guardando il panorama cinematografico “horror” degli ultimi anni, innesca un’imprevedibile vena di nostalgia.
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luca scialò
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mercoledì 10 marzo 2010
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vendere il figlio al diavolo per il successo
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Rosemary e Guy sono una giovane coppia da poco sposatasi, entusiasta per aver trovato un grande appartamento dove andare a vivere insieme, che era appartenuto ad un'anziana donna. Fanno amicizia con una coppia di anziani, i signori Castevet; simpatici ma che dopo qualche giorno cominciano ad essere invadenti e fastidiosi. Rosemary comincia ad esserne infatti infastidita, soprattutto per i modi della signora Castevet, mentre Guy pare andare molto d'accordo con loro. La prima infatti è inconsapevole del diabolico progetto che hanno progettato per lei e suo figlio.
La trama è accattivante, ma il film scorre lento, quasi privo di una colonna sonora, la quale nei film thriller/horror è parte fondamentale per trasmettere suspance e accompagnare le emozioni dello spettatore.
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Rosemary e Guy sono una giovane coppia da poco sposatasi, entusiasta per aver trovato un grande appartamento dove andare a vivere insieme, che era appartenuto ad un'anziana donna. Fanno amicizia con una coppia di anziani, i signori Castevet; simpatici ma che dopo qualche giorno cominciano ad essere invadenti e fastidiosi. Rosemary comincia ad esserne infatti infastidita, soprattutto per i modi della signora Castevet, mentre Guy pare andare molto d'accordo con loro. La prima infatti è inconsapevole del diabolico progetto che hanno progettato per lei e suo figlio.
La trama è accattivante, ma il film scorre lento, quasi privo di una colonna sonora, la quale nei film thriller/horror è parte fondamentale per trasmettere suspance e accompagnare le emozioni dello spettatore. A parte qualche scena, in realtà il film trasmette poca suspance allo spettatore, ma può essere giustificato dal fatto di essere stato prodotto a fine anni '60, e pertanto può essere considerato uno dei primissi a trattare il tema del satanismo e del settarismo (che in quegli anni cominciava a prendere piede negli USA).
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andystat
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domenica 14 febbraio 2010
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un anticristo immortalato in una foto ricordo
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In un film come Rosemary’s Baby, dove gli attori sono tutti perfetti nei loro ruoli, i più piccoli gesti, ogni minimo sguardo, hanno la loro precisa ragion d’essere e contribuiscono a creare un'atmosfera di composta perfezione, dove tutto appare giusto e calibrato al millimetro, nulla è ridondante, e quasi niente viene concesso alla classica iconografia da film horror, nemmeno quei bruschi movimenti di macchina, quelle improvvise apparizioni, quegli spaventosi cambiamenti di ritmo che ci fanno sobbalzare dalla poltrona, in un film come questo l’inquietudine è piuttosto un’atmosfera quasi impalpabile ma onnipresente. Si pensi alla discrezione della musica, che è sempre nello sfondo, appena accennata.
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In un film come Rosemary’s Baby, dove gli attori sono tutti perfetti nei loro ruoli, i più piccoli gesti, ogni minimo sguardo, hanno la loro precisa ragion d’essere e contribuiscono a creare un'atmosfera di composta perfezione, dove tutto appare giusto e calibrato al millimetro, nulla è ridondante, e quasi niente viene concesso alla classica iconografia da film horror, nemmeno quei bruschi movimenti di macchina, quelle improvvise apparizioni, quegli spaventosi cambiamenti di ritmo che ci fanno sobbalzare dalla poltrona, in un film come questo l’inquietudine è piuttosto un’atmosfera quasi impalpabile ma onnipresente. Si pensi alla discrezione della musica, che è sempre nello sfondo, appena accennata. E' una musica extradiegetica o viene da dietro il muro che separa la normalità, la vita dell'onesta e razionale famiglia americana dall'appartamento che il diavolo ha scelto come sua dimora?Quest’incertezza, quest'indecisione sull'origine della musica non fanno che riflettere il carattere di generale ambiguità e di indecisione che a mio avviso è la caratteristica principale del film.
Polanski produce un capolavoro nel riuscire a descrivere, per così dire, la storia del raggiungimento di una consapevolezza, da parte del personaggio di Rosemary, certo, ma anche e soprattutto da parte del pubblico: la consapevolezza di un complotto che si sta realizzando. Questa consapevolezza passa attraverso gradi differenti, che possono essere analizzati dal punto di vista di Rosemary e da quello del pubblico.
Questi due punti di vista, quello del pubblico e quello di Rosemary, sono caratterizzati da un'evidente asimmetria. Il pubblico ne sa apparentemente di più e impiega meno tempo di Rosemary a capire le intenzioni dei vicini e del marito. Eppure nel momento di massima consapevolezza, proprio nel momento in cui il suo punto di vista e quello di Rosemary coincidono, anche il pubblico viene colto dal sospetto che la sua costruzione sia frutto del tranello che il regista gli ha teso fin dall'inizio. La prima volta in cui si ha il sospetto che Rosemary sia pazza è quando lei capisce quel che noi sapevamo già da circa metà film. Ma proprio quando siamo quasi rassicurati sul fatto che le più terribili congetture fossero frutto della fantasia di Rosemary (e della nostra), ecco che il regista ci tende un altro tranello: nella scena finale del film vediamo senza ombra di dubbio che l'Anticristo è davvero nato, e che come tutti i bambini in fasce dentro la sua culla piange e si dispera fino a quando la sua vera mamma, che porta dentro il suo nome le tracce della Maria cristiana, non accetta di accudirlo secondo natura, in questa natività capovolta, in un interno iperrealista, dove la presenza del mostro-bambino pare casuale, normale come quella di un mobile o come le foto che il giapponese gli scatta. Un Anticristo immortalato in una foto ricordo, anche lui suo malgrado invischiato nella nostra società consumistica.
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elvis shot jfk
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giovedì 11 febbraio 2010
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rosemary's baby
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Peccato per il finale......
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mauro b
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domenica 13 dicembre 2009
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trihller non horror
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All'inizio annoia un pò,ma in seguito è davvero inquietante e abbastanza teso.Per gli amanti del genere da vedere...
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ibracadabra 8
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lunedì 9 novembre 2009
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ottima "mia farrow" ma.......
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PERDONATEMI, MA IO TUTTA QUESTA PAURA ,O ANGOSCIA COME MOLTI DI VOI HANNO SCRITTO NON LO SENTITA,PREMETTO CHE IL FILM E' OTTIMO, MA NON LO DEFINIREI UN HORROR MA UN GIALLO VISIONARIO .SECONDO ME IL FILM "IL PRESAGIO" (SE NON LO AVETE VISTO AFFRETTATEVI) E' DAVVVERO PAUROSO E COINVOLGENTE,IL CAPOSTIPITE DEI DEVILMOVIE AL SUO LIVELLO CI PUO' BEN STARE "L'ESORCISTA". AHHH, IO LO HO VISTO X LA PRIMA VOLTA 3 GIORNI FA INCURIOSITO DAI VOSTRI COMMENTI. CIAO RAGA'.
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