adriano sgarrino
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sabato 17 ottobre 2009
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rosemary's baby
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Paese di prod.: USA Anno: 1968 Di: Roman Polanski Con: Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth Gordon, Sydney Blackmer, Ralph Bellamy, Charles Grodin. Una giovane coppia (Farrow e Cassavetes) decide di andare a vivere nel condominio newyorchese "Dakota". Ma gli strani accadimenti che avvolgono lo stabile e la pressante invadenza dei suoi sempre più misteriosi vicini, i coniugi Castevet (Gordon e Blackmer), convincono la donna di essere vittima di una setta satanica dalla quale prova a liberarsi. Tratto dall'omonimo romanzo di Ira Levin, Roman Polanski ha diretto uno dei migliori horror di sempre. Rimanendo sostanzialmente fedele allo spirito del libro, il regista si rivela un maestro nel creare la tensione dal nulla, sfruttando al meglio l'ambientazione angosciosa del condominio.
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Paese di prod.: USA Anno: 1968 Di: Roman Polanski Con: Mia Farrow, John Cassavetes, Ruth Gordon, Sydney Blackmer, Ralph Bellamy, Charles Grodin. Una giovane coppia (Farrow e Cassavetes) decide di andare a vivere nel condominio newyorchese "Dakota". Ma gli strani accadimenti che avvolgono lo stabile e la pressante invadenza dei suoi sempre più misteriosi vicini, i coniugi Castevet (Gordon e Blackmer), convincono la donna di essere vittima di una setta satanica dalla quale prova a liberarsi. Tratto dall'omonimo romanzo di Ira Levin, Roman Polanski ha diretto uno dei migliori horror di sempre. Rimanendo sostanzialmente fedele allo spirito del libro, il regista si rivela un maestro nel creare la tensione dal nulla, sfruttando al meglio l'ambientazione angosciosa del condominio. Così la paura non scaturisce dalla messa in scena "ex abrupto" di spaventi disseminati qua e là, ma dalla progressiva presa di coscienza della protagonista, osteggiata nella sua faticosa scoperta della verità da un marito sospettosamente restio nell'assecondare i dubbi della consorte. Proprio perché horror non condizionato da eventi ad effetto o truculenti, lo spettatore si ritrova ancor più coinvolto nella vicenda, spinto com'è nel ricercare assieme alla donna la spiegazione al suo stato di malessere. Nel complesso un film volutamente disturbante, che non può lasciare indifferenti alla sua visione. Ruth Gordon vinse il premio Oscar come miglior attrice non protagonista. Esiste un sequel televisivo del 1976 - "Look What's Happened to Rosemary's Baby (conosciuto anche col titolo "Rosemary's Baby II) di Sam O'Steen -, da evitare con la massima cura, nonostante l'impiego di attori di rilievo (tra cui la stessa Ruth Gordon, sempre nei panni della signora Castevet).
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paride86
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venerdì 17 luglio 2009
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bellissimo
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Rosemary e suo marito si trasferiscono in un nuovo appartamento dove conoscono degli strani vicini. Poco dopo lei rimarrà incinta.
Si tratta di un film di pregiata fattura, curato nei minimi dettagli, dagli arredi ai costumi passando per le scenografie: tutto perfetto e inquietante.
Il cast è notevole, Mia Farrow e John Cassavetes si distinguono per le interpretazioni ben calibrate e mai eccessive.
Certo, non ci si può aspettare la tensione e il grand-guignol di un horror convenzionale, anche perché siamo nel '68; però di sicuro "Rosemary's Baby" è un grande film.
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elma82
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mercoledì 25 marzo 2009
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...chi non trema ascoltando la ninna nanna?
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Leggendo il libro e guardando poi il film,le immagini che vengono a crearsi sono le stesse:immagini di una vita sconvolta dal male, di una solitudine che non riesce ad uscire da un vortice di terrore,e non può scappare da qualcuno mosso dalla sete di successo,che dimentica ciò che davvero conta nella vita.E' facile immedesimarsi immediatamente nel personaggio di Mia Farrow,straordinaria interprete di una donna sola,alla quale tutto (o quasi) viene tolto con violenza,ma con la lentezza di un sottile gioco para-psicologico. E la ninna nanna che accompagna i titoli di testa del film catapultano lo spettatore in un'atmosfera sempre più claustrofobica,sempre più tetra.Il coraggio di questa donna la porta ad accettare una condizione di infelicità "eterna",grazie ad un innato senso materno.
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Leggendo il libro e guardando poi il film,le immagini che vengono a crearsi sono le stesse:immagini di una vita sconvolta dal male, di una solitudine che non riesce ad uscire da un vortice di terrore,e non può scappare da qualcuno mosso dalla sete di successo,che dimentica ciò che davvero conta nella vita.E' facile immedesimarsi immediatamente nel personaggio di Mia Farrow,straordinaria interprete di una donna sola,alla quale tutto (o quasi) viene tolto con violenza,ma con la lentezza di un sottile gioco para-psicologico. E la ninna nanna che accompagna i titoli di testa del film catapultano lo spettatore in un'atmosfera sempre più claustrofobica,sempre più tetra.Il coraggio di questa donna la porta ad accettare una condizione di infelicità "eterna",grazie ad un innato senso materno.E tra un misterioso ciondolo dal cattivo odore,e le altrettanto disgustose bevande,gentilmente offerti dall'invadente vecchina della porta accanto,Rosemary comprende di non avere scampo.Un vero capolavoro,trasposizione fedele di un romanzo angosciante.Capostipite di un filone di successo,anche pochissime pellicole dello stesso genere possono eguagliarlo.Forse nessuna.Assolutamente da vedere e rivedere.
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dylan dog
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lunedì 16 febbraio 2009
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...gli occhi del demonio
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Un'assoluto capolavoro cinematografico. Roman Polansky, che avevo già apprezzato con l'indiscutibile gioiello che è L'Inquilino del 3° Piano, dirige uno dei film del terrore più sconvolgenti e paurosi di sempre. Daamante di film horror, sono rimasto sorpreso da come questa pellicola, vecchia di oltre 40 anni, mi abbia emozionato, rispetto a film recenti, indegni del minimo spavento.
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lucastanley
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giovedì 6 novembre 2008
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la mente umana!!!
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Ottimo film (ops: capolavoro)... Ultima sequenza: Realtà o psicosi? Grande Polanski!
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omar carboni
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martedì 21 ottobre 2008
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pater suspiriorum, pater lacrimarum,p. tenebrarum
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Il più bel gotico d'autore. Nulla si vede, tutto si teme.
Inquitante, come il mio ingresso al Dakota Palace di New York nel 1989.
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alkahest
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martedì 26 febbraio 2008
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inquietante
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la scena finale mi ha veramente sconvolto. è forse l'unico film che è riuscito a farlo. la culla nera mi ha turbato, è una scena veramente forte. gli adepti partecipano con serenità e disinvoltura inquietante al "battesimo", come se fosse tutto normale. ma vi immaginate se eistesse davvero una cosa del genere? decisamente non adatto a donne in gravidanza.
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simone
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lunedì 7 gennaio 2008
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un capolavoro?
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Un capolavoro? Se non lo è ci va vicino, sicuramente nel suo genere ci sono pochi film in grado di superarlo.
Ho letto su alcune recensioni che ci si aspettava di più a livello di paura. Il film ha una sottile trama psicologica/esistenziale, se vi aspettate motoseghe o sventramenti rivolgetevi altrove.
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piernelweb
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sabato 10 novembre 2007
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l'essenza dell'horror
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Caposaldo dell'horror moderno, "Rosemary's Baby" è un film indimenticabile per la regia di un Polanski in vero stato di grazia e per l'eccellente prova di una giovanissima Mia Farrow. In un crescendo di tensione di rara intensità, che coniuga atmosfere Hitchcockiane all'inquietante incombere del maligno, la narrazione si concentra sull'angosciante impotenza della protagonista designata a dare alla luce il figlio del diavolo. Evitando passaggi plateali e l'uso di effetti speciali Polanski ridefinisce l'essenza del genere e il suo senso più intimo alimentando la carica emotiva senza per questo dover per forza mostrare. Grandiosa l'onirica sequenza del concepimento. Il finale è, forse, il segmento meno convincente.
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loris760
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domenica 16 settembre 2007
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gran film
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Il film innovativo e molto intrigante.
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