Giuseppe Marotta
Mamma mia, che stagione cinematografica. Potevo andare a vedere La strada della rapina, Tamburi di guerra, Festa di maggio, La principessa dei Moak, La strage di Frankenstein, Il grande matador? Mi colpirono, su un manifesto nel quale spiccava la faccia terrosa di Jean Gabin, le parole (che una ventina di anni fa ebbero tanta importanza): “regia di Julien Duvivier”; e fui vittima di uno “scartiloffio”, di un “bidone” cinematografico dal titolo Ecco il tempo degli assassini. Avete risparmi? Datemeli, quotiamoci per assicurare all'anziano Duvivier una pensione, un vitalizio che lo tenga, fino all'ultimo respiro, lontano dal cinema. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (9182 caratteri spazi inclusi) su 1960