Ennio Flaiano
Dopo aver visto un film vecchio di qualche mese, siamo andati, iersera, al cinema Barberini che annunciava Il treno scomparso. Il mistero più completo nascondeva come in una nuvola i nomi della casa editrice, degli attori, del regista, eccetera. Le didascalie non illuminavano in proposito. E questo un sistema adoprato perché l’atmosfera del film risultasse più cupa e ossessionante? Bisogna dire, a ogni modo, che il pubblico, abituato alle lunghe sfilze di nomi, di precisazioni alle sottigliezze che gli hanno imposto di distinguere tra «produttore» e «direttore di produzione» tra «fotografo» e «specialista di effetti fotografici» sembrava abbastanza disorientato. [...]
di Ennio Flaiano, articolo completo (2428 caratteri spazi inclusi) su 3 luglio 1940