Mario Soldati
Emilie Cecchi amava moltissimo La palla n. 13, e ricorda come tra le cose più belle di Keaton, «la sparizione dentro la cassettina della venditrice di cravatte; il fulmineo travestimento da donna; o quella corsa sulla motocicletta senza più guidatore...».
La corsa in motocicletta, che fa parte appunto del sogno, comincia con Keaton-detective, che per inseguire certi gangsters si installa sul manubrio di una motocicletta guidata da un poliziotto. In questa sequenza la prima trovata che bisognava realizzare, consisteva in un incidente che accade quasi subito: la motocicletta urta in un ostacolo e il poliziotto è sbalzato fuori: Keaton, che è seduto sul manubrio, non se ne accorge: preso com'è dall'inseguimento, guarda fisso davanti a sé, verso i gangsters che fuggono: non se ne accorge, e crede sempre di avere dietro di sé il poliziotto che guida: ma la motocicletta continua per conto suo. [...]
di Mario Soldati, articolo completo (3650 caratteri spazi inclusi) su 2006