
Una sparizione, un'inchiesta, un vicino losco, genitori bizzarri e colpevoli dappertutto. Da giovedì 22 novembre al cinema.
di Marzia Gandolfi
Un adolescente sparisce e François Visconti è incaricato di indagare. Comandante di polizia con figlio (ingovernabile) a carico e il vizio (incontrollabile) del bere, Visconti sospetta di Yan Bellaile, un vicino di casa del ragazzo, e si invaghisce della madre del ragazzo. Tra una bottiglia di whisky e le intemperanze del figlio, coinvolto in un traffico di droga, seduce la donna e scopre che la vittima era allievo di Bellaile. Dietro la barba e dentro la cantina, l'enigmatico professore, troppo sospetto per essere colpevole, nasconde un segreto e probabilmente non è un cadavere.
I francesi hanno un'espressione precisa per definire un romanzo commerciale e senza interesse: roman de gare, un romanzo che si compra in stazione per passare il tempo e aspettare il treno. Black Tide è esattamente questo, un roman de gare di quelli che dimentichi velocemente ma che divori intensamente.