Film notevole, un atto di accusa terribile e spassionato che, con viste dall’alto e d’insieme – il nostro nord-est che per traffico, strade e traffico aereo parrebbe tendere un po’ ad una Silicon Valley – e numerose riprese con camera ferma, osservative o a seguire i personaggi, diventa particolareggiato, scende nelle viscere del tessuto sociale, della Piccola Patria che, viste le brutture interne, sarebbe letale lasciare sola, indipendente (v/ referendum recente dei veneti).
“Vàrdate intorno” dice una canzone dialettale della colonna sonora, che ne comprende altre di un rock in dialetto veneto molto belle e originali. Guardati intorno ma guardati dentro casa, troverai il nemico in te stesso e anche nella tua famiglia. Non cercarlo sempre nel prossimo e, ça va sans dire, negli immigrati, nei “foresti di merda, specie di animali”: i negri cattolici che tutte le domeniche vanno a messa e poi fanno feste di tutti i colori, come i loro vestiti, o gli arabi che ci vanno di venerdì, o gli albanesi invece non ci vanno mai, ma in compenso rubano le macchine. Noi invece “Credo in un solo Dio …” e l’attestazione di fede fatta dalla comunità italiana la domenica, rito abitudinario e scontato, suona come un monito, chissà qual è quel Dio, fatto a immagine e somiglianza nostra, dei nostri comodi, della nostra moralità elastica
Una Piccola Patria guardata così internamente da renderla vulnerabile a ogni critica da parte di chi osserva. Il regista Alessandro Rossetto disegna in modo originale e molto aperto personaggi non abbelliti dalla cinepresa, non truccati ma anzi nudi con le loro magagne, alle prese con le loro aziende e schiavi dei loro modi di pensare, le loro sagre che sembrano texane, come qualcosa di americano ha il porto d’armi e le lezioni di tiro che si procura il papà di una delle protagoniste, Luisa. Questa si fa ritrarre dall’amica Renata in scene di sesso col suo fidanzato albanese Bilal, bendato, e il mentecatto Menon che poi ricatteranno, questo per coltivare il suo vizio ruba i soldi alla sorella, titolare di una lavanderia industriale. Ventimila euro riesce a spillargli Renata, i soldi sempre i soldi, l’ossessione con cui si cresce qui, “te piasen i schei” le dice l’uomo dopo gli incontri. Naturalmente, nella logica della moralità a propria misura, costui và in chiesa, come ogni "buon cristiano", legge le preghiere dal leggìo dell’altare, e nel messale qualcuno gli fa trovare foto dei suoi incontri “proibiti”.
Pare di poter dire che la grande assente, nella comunità che ruota attorno all’hotel a 4 stelle Antares – poco importa se siamo a Verona Rovigo Treviso o Gorizia (località citate nei titoli di coda) - sia la cultura, intesa come istruzione, elevarsi a voler capire l’ambiente attorno a sé, “vardarse entorno”. I veneti mostrati qui sono vecchi, seduti, rigidi nelle convinzioni e prevenuti. Davvero di gran livello le interpretazioni del papà di Luisa (Mirko Artuso), il più seduto, del torvo Menon (Diego Ribon) dai “vizi privati e pubbliche virtù”, delle donne che stanno accanto a questi uomini (Lucia Mascino e Nicoletta Maragno), che cercano di tenere insieme le famiglie e salvare le apparenze. Interessante l’immagine dell’anziano e saggio Giulio Brogi, dal quale le due ragazze prendono occasionalmente consiglio, (“Finché siamo vivi abbiamo tutti la stessa età”). Azzeccato il ritmo del film, lento abbastanza da creare un clima cupo e un dissolvimento sociale incombente. Il colpevole c’è, sono i negri, gli stranieri … abbiamo bisogno di qualcuno da incolpare (come ne Il sospetto e ne La quinta stagione).
[+] lascia un commento a angelo umana »
[ - ] lascia un commento a angelo umana »
|
angelo umana
|
lunedì 14 aprile 2014
|
renata - roberta da soller
|
|
|
|
sarebbe ingiusto non citare la precisa interpretazione di renata - roberta da soller, nelle parti di chi vende il suo corpo - almeno il toccarlo e il vederlo - al Menon; nella parte dell'amica di luisa - maria roveran con cui "giocano" benissimo il ruolo di due ragazze spensierate, con solo qualche scopo molto semplice in mente; il suo viso duro e impenetrabile e di scarse parole come nella vita vera di tante ragazze d'oggi; il suo pianto quando l'amica la pianta in asso. Naturalmente anche le due attrici hanno contribuito a rendere il film più "vero".
|
|
[+] lascia un commento a angelo umana »
[ - ] lascia un commento a angelo umana »
|
|
d'accordo? |
|
cinefila part time
|
domenica 22 giugno 2014
|
squallore nel nord est
|
|
|
|
questo film è uno dei tre che ho visto direttamente a Venezia alla biennale (Angelo, ci mettiamo d'accordo e ci andiamo assieme a settembre a vederci qualche film????) e il pubblico si è alzato tutto in piedi ad applaudire regista ed attori che erano lì, con noi a vedersi il filmmi è piaciuto immensamente. Un film crudo, scarnificante, come dice Angelo, il regista non ci nasconde niente, anche se tutto è tenuto nascosto...In questo squallore, dove la figura migliore la fanno gli stranieri, uno sprazzo di luce e forse di redenzione, non mi viene un'altra parola, ce l'ha una delle due ragazze, che per tutto il racconto sono impregnate dalla voglia di far schei, che sporca e copre anche la legittima e naturale voglia di vivere, amare e fare l'amore, la bionda, Luisa, che alla fine ha quell'attimo di, come la chiamiamo, pietà? vicinanza? comprensione? umanità? e che forse, in questa maniera, salva se stessa, il ragazzo albanese e suo padre.
[+]
questo film è uno dei tre che ho visto direttamente a Venezia alla biennale (Angelo, ci mettiamo d'accordo e ci andiamo assieme a settembre a vederci qualche film????) e il pubblico si è alzato tutto in piedi ad applaudire regista ed attori che erano lì, con noi a vedersi il filmmi è piaciuto immensamente. Un film crudo, scarnificante, come dice Angelo, il regista non ci nasconde niente, anche se tutto è tenuto nascosto...In questo squallore, dove la figura migliore la fanno gli stranieri, uno sprazzo di luce e forse di redenzione, non mi viene un'altra parola, ce l'ha una delle due ragazze, che per tutto il racconto sono impregnate dalla voglia di far schei, che sporca e copre anche la legittima e naturale voglia di vivere, amare e fare l'amore, la bionda, Luisa, che alla fine ha quell'attimo di, come la chiamiamo, pietà? vicinanza? comprensione? umanità? e che forse, in questa maniera, salva se stessa, il ragazzo albanese e suo padre...... o no?
[-]
[+] tour al lido
(di angelo umana)
[ - ] tour al lido
[+] cinefila e cinefilia...
(di angelo umana)
[ - ] cinefila e cinefilia...
|
|
[+] lascia un commento a cinefila part time »
[ - ] lascia un commento a cinefila part time »
|
|
d'accordo? |
|
|