Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo |
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Un film di Mauro Bolognini.
Con Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Aldo Fabrizi, Gino Cervi, Nino Manfredi.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
b/n
durata 100 min.
- Italia 1956.
MYMONETRO
Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo
valutazione media:
3,60
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quattro vigili nella cornice metropolitana di Romadi Great StevenFeedback: 70023 | altri commenti e recensioni di Great Steven |
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mercoledì 21 agosto 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
GUARDIA, GUARDIA SCELTA, BRIGADIERE E MARESCIALLO (IT, 1956)
Diretto da MAURO BOLOGNINI. Interpretato da ALBERTO SORDI – PEPPINO DE FILIPPO – ALDO FABRIZI – GINO CERVI – NINO MANFREDI – VALERIA MORICONI – TIBERIO MITRI – RICCARDO GARRONE
Le vicende di quattro tutori della legge in divisa appartenenti ad un corpo dei vigili urbani che si riunisce periodicamente per suonare brani di Rossini come un’orchestra di paese: A. Sordi (il timpanista) vi compare come l’implacabile dispensatore di contravvenzioni che, credendo di conoscere a manetta il francese, viene bocciato all’esame per interpreti; c’è P. De Filippo (al basso tubo) che fa il ruolo del musicista dilettante alla ricerca spasmodica della melodia perfetta; A. Fabrizi (al triangolo) è un quieto padre di famiglia che organizza il matrimonio della figlia con un giovane pugile (T. Mitri in realtà già allora in pensionamento dalla carriera agonistica), ma è costretto a scommettere contro di lui secondo il comune orientamento del suo reparto; v’è infine un severo e austero G. Cervi nella parte del maresciallo coordinatore delle attività poliziesche e direttore della banda. Buon successo quando uscì, è uno dei tanti esempi di film italiano degli anni 1950 che centra il bersaglio della brava comicità percorrendo il sentiero della semplicità e privilegiando i momenti di recitazione corale senza ledere le performance individuali, anche se il disegno dei personaggi non va al di là del macchiettismo cabarettistico e l’intreccio, benché permetta di seguire con precisione i vari episodi, non aggiunge nulla di caratteristico o abbellente al fattore interessante della storia. Le scene più riuscite, comunque, sono l’interrogazione di francese, il conseguente malinteso col ciclista della stessa nazionalità, le elucubrazioni canticchiate dell’aspirante compositore e l’incontro di boxe, oltre alla colonna sonora (firmata da Carlo Rustichelli) che emerge nell’epilogo e nel prologo con tutti i vigili-musicisti che suonano insieme. Fino al 1959 incassò fino a 434 milioni di lire del vecchio conio.
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