Accade per la prima volta nel 1955. Sono passati solo due anni dall’inizio delle trasmissioni televisive nel nostro paese e sui teleschermi italiani prende il via il primo sceneggiato televisivo a puntate. Si intitola “Piccole donne” ed è tratto dall’omonimo romanzo di Louisa May Alcott. Lo dirige un regista poco più che quarantenne, Anton Giulio Majano e le quattro sorelle protagoniste della vicenda hanno i volti di Lea Padovani (Jo), Emma Danieli (Meg), Maresa Gallo (Beth) e Vira Silenti (Amy). In quel periodo i televisori nelle famiglie non sono molti e la gente si ritrova nei bar o nei circoli ricreativi per guardare affascinata quelle immagini in bianco e nero che raccontano le vicende delle quattro ragazze. La riduzione televisiva ha i tempi dilatati del teatro, l’incedere tranquillo delle favole raccontate dalle nonne, ma coinvolge milioni di telespettatori. Tutta l’Italia vive in prima persona le vicende di Jo, Meg, Beth e Amy e, quando le quattro puntate finiscono, insorge compatta protestando contro chi si è permesso di sottrarle le sue eroine. I programmatori e il regista, sorpresi dal successo e dalla mobilitazione generale, tentano di obiettare che la vicenda del romanzo ha un inizio e una fine, ma il popolo non vuole sentire ragioni. Non resta che cedere e inventarsi una quinta puntata mai scritta da Louisa May Alcott. Una pazzia raccontata così in prima persona tanti anni dopo dallo stesso Anton Giulio Majano ad Aldo Grasso per la sua “Storia della televisione italiana”: «Con lettere, telefonate e altre insistenze la gente mostrava di non accettare che finisse così presto. Mi son dovuto inventare una quinta puntata un po’ pazza, basata tutta sul flash back, facendo rivivere i morti e tornare in scena quelli che se n’erano andati…».
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martedì 13 dicembre 2022
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una scarlattina con piccole donne.
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Avevo dieci anni. Scoppiò la scarlattina: 40 giorni senza scuola , sola con la nonna perchè la mia famiglia con un fratellino mi aveva lasciata con l''adorata nonna. Ciò volle dire libri, radio, giornali e televisione con Piccole donne, già letto e amato. Ricordo Emma Danieli , la bella Meg, e Jo , la bravissima ribelle Lea Padovani. Ho letto Piccole donne crescono, I figli di Jo e Piccoli uomini, abbastanza sciapi rispetto al primo libro. Ecco come una vera quarantena un tempo si potesse ''godere'' con libri, radio, televisione e la dolcezza delle nonne!
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