Contact ,del regista Robert Zemeckis ,basato sull’omonimo romanzo di Carl Sagan ,è sicuramente film messaggio che supera il senso logico del pensiero per trascendere oltre l’”intelligibile”.
Robert Zemeckis è figlio di un Lituano e di mamma Italo Americana , nasce a Chicago, viene , sovente accusato dai denigratori di essere interessato solo a“ a state of the art”(effetti speciali), ma tale rilievo appare ingiustificato visto che è stato in grado di concepire film come The cast Away e Forrest Gump .
Le connotazioni di Robert Zemeckis sono invece , sensibilità, fantasia , introspezione , delicatezza, padronanza degli strumenti tecnici avanzati , interesse per tecnologie in genere , senso estetico, originalità.
Il regista dice di se. “ Non so perché, ma per qualche ragione ho questa capacità di raccontare storie … e questo dono mi ha aiutato a raggiungere il mio sogno …diventare regista cinematografico”
Ma veniamo al nostro Contact
Anche se Carl Sagan si è ,da sempre , dichiarato ateo il l film ,specialmente nel finale , lascia intendere invece che scienza , coscienza e spiritualità siano intimamente connesse ;che l’arrivo sia comunque “un atto di amore , un sogno appassionato , dove tutto può essere forma ed energia …………… che quindi non esiste affatto una soluzione di discontinuità.
Questo film è in qualche modo la storia di chi ha la forza morale per sondare l’imperscrutabile:
gli occhi blu della Foster si perdono nel tentativo di “sentire “ il contatto con quello che cercava da sempre, quello di una vita aliena intelligente nell’universo.
Senza entrare nella storia che vi lascio, anche perché deve essere vostra, vorrei rilevare che lo splendore di questo film sta nell’ aver saputo coinvolgere noi tutti , in questo viaggio infinito, nel tanto grande …quanto nell’infinitamente piccolo, con ogni probabilmente all’interno dei nostri neuroni..
Si dico bene la dottoressa Arroway ,alias Jodie Foster,ha ricevuto con ogni probabilità istruzione per realizzare una tecnologia universale capace di rendere possibile un grande viaggio , una sorta di caleidoscopio, per entrare in una dimensione dove spazio e tempo non hanno motivo di essere .
Che siano le stesse tecnologie, a suo tempo a disposizione dei Veda , dei Maya, dei Sumeri, degli Egizi?
Non è dato risposta ,certa le immagini della dottoressa Arroway che ha creduto di aver spiccato un volo incredibile per poi ritrovasi esattamente nel punto di partenza, rappresentano un buon indizio per avvalorare tesi ardite.
Il regista, sulla scia di Stanley Kubrick, resta ammiccante e silente, come si conviene , per concedere spazio ad un profondo dibattito.
Che cosa è successo?Probabilmente siamo andati oltre il viaggio spaziale e siamo entrati nell’ essenza della vita dinamica, siamo entrati nel “ continum “ , fuori da regole a noi note.
Una scienza avanzata non cerca voli eclatanti ma la profondità della conoscenza, questo è il vero viaggio.
Contact resta non rivelato, lasciando una traccia a noi tutti per spiccare il volo più grande , quello verso le risposte a domande fondamentali della vita.
Bello , speciale , da vedere con passione.
Weach illuminati
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