La leggenda del pianista sull'oceano |
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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Tim Roth, Pruitt Taylor Vince, Bill Nunn, Clarence Williams III, Peter Vaughan.
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Fantastico,
Ratings: Kids+16,
durata 165 min.
- Italia 1998.
- Medusa
uscita mercoledì 28 ottobre 1998.
MYMONETRO
La leggenda del pianista sull'oceano
valutazione media:
3,58
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La poesia naviga sulle onde cinematografichedi Paolo LonatiFeedback: 0 |
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giovedì 8 giugno 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un capolavoro. Senza dubbio è il termine che più si addice al film realizzato da Giuseppe Tornatore. Eravamo abituati a ottimi film da parte del regista, ma questo li supera tutti. Non è stato premiato con molti oscar semplicemente perchè l'ostracismo degli americani è palese. Avrebbe dovuto avere gli stessi attestati di stima che ha avuto Benigni con La Vita è Bella, ma solo perchè parla di una storia semplice e intriseca di poesia è stato snobbato, ricevendo solo un contentino. Non parlerà certamente di olocausto e del potere dei "salvatori" americani, mlto bravi a mettere in risalto la loro apparente speriorità, ma La leggenda del pianista sull'Oceano tratta la cruda realtà dell'emigrazione verso altri lidi stranieri e sconosciuti, una stora vicina al costume del vecchio continente. Colpisce l'unione di immagini e storia su questo tema. Lui, un grande Tim Roth, che non vuole far altro che vivere, lavorare e morire nella sua casa: la nave, tanto da non riuscire a scendere neanche una volta da uella nave per visitare la terra ferma. Di contro gli immigrati che ad ogni viaggio esprimono felicità sul trasferimento verso altri luoghi, dove porteranno folklore, costume e cultura, ma dai quali difficilmente un giorno potranno andar via per tornare a casa propria. Tornatore ci mette anche grande lirica: come il concerto tra le onde di T.D. Boodman Lemon 900, dove sembra che le onde siano cullate dalla sua musica e non viceversa. Non manca l'ironia che spezza piacevolmente la trama lunga, ma mai appesantita. Italiani popolo di poeti, ma i padroni del cinema di poesia non ne hanno mai potuto afferrare la delicatezza e la meraviglia, ma questo non sorprende.
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