Non sesso, ma amore, perché di amore tratta il film o, meglio, di ciò che un uomo, giunto al suo cinquantesimo compleanno, pensi del mistero dell'amore. E filosofia, se per filosofia intendiamo il riflettere sull'esperienza. In questo caso, il riflettere sull'esperienza dell'amore. Sesso no, direi che non solo non se ne vede (in fondo, siamo in Tajikistan), ma non se ne parla proprio. E non perché il regista voglia essere particolarmente pudico, ma perché non è sul sesso che ha voglia di interrogarsi.
E questo punto di vista (privilegiare l'amore rispetto al sesso) è in fondo la vera novità. Di sesso sono pieni i nostri film, come sono pieni i nostri interessi per l'altro/a. Ma dell'amore chi ne parla più, chi se ne interessa in fondo?
Eppure uno degli amanti della donna, l'unico che in seguito alla rivelazione del suo segreto (avere anche lei come John quattro amanti contemporaneamente) non le ha dato della troia, si domanda proprio - e lo domanda al suo "collega" - che cosa sia l'amore. John risponde - e Makhmalbaf con lui - che non lo sa, che l'amore non è definibile perché non si nutre di giustificazioni ma solo di se stesso.
Dovremo concludere che Amore e Filosofia sono due realtà inavvicinabili? Pensare che l'Amore sia quell'esperienza e quel bisogno intraducibili dalla nostra ricerca razionale? Il regista sembra volerci portare a questa conclusione, ma lascia comunque qualche porta aperta. Soprattutto quando, nel dialogo con la bella medico, fa dire al protagonista alcune battute che, se non riducono il divario tra l'Amore e il pensiero sull'Amore, ci fanno capire che qualcosa pure la filosofia può aiutarci a capire sull'amore: l'amore si nutre di se stesso; non fare dell'amore un'ideologia; l'amore quando sta per finire diventa noioso e questo ne accelera la fine... e altre osservazioni interessanti.
Peccato che per sollecitare le nostre riflessioni e suscitare una reazione emotiva, come il pensiero sull'amore richiederebbe, il regista finisca per usare il linguaggio della parola e non sfrutti in modo coerente, per esempio, quello della danza al quale pure aveva cominciato con l'affidare il dialogo-confronto tra ciascuna delle donne e il loro uomo. Forse è questo il vero limite del film.
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zaida
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lunedì 6 novembre 2006
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non solo sesso, ma amore, filosofia e arte!
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Un film, a mio giudizio, veramente bello: travolgente nella passione che unisce due amanti (...), la complicità, la sensualità, la provocazione, la gelosia...Spettacolare lo studio dei colori, delle immagini...Dei rossi così puri e accesi...
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vales
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venerdì 8 dicembre 2006
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ciao
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