Certo, Angelopoulos è presente anche in questo suo ultimo lavoro. La storia dei personaggi serve allo sfondo Storico su grandi linee e funziona bene: la maestrìa del Rgista non abbisogna di riconoscimenti. Quello che si nota è che, a differenza de "Lo sguardo di Ulisse" dove la soggettività riflessiva si calava nel personaggio -portavoce; qui si annulla e diviene voce fuori campo:la voce che introduce il racconto e che motiva la spiegazione di Spiros sulle sponde del fiume, in prossimità di Salonicco.Pure,anche se i protagonisti non acquistano rilievo, si intende una personalità-guida dagli stessi, loro malgrado, promana una costante riflessione: come se l'ambiente in cui si muovono riflettesse un sentimento unico. E' uno spirito collettivo che non si disperde, resta intimo,calato in una singola voce che si alterna, fino al commento finale in cui la voce, anche questa fuori campo, di Alexis, attraverso gli occhi di Heleni, scrive e legge la lettera che chiude la storia, afferrando nel ricordo lo spirito di quella Sorgente che è destinata a restare irraggiungibile nell'immanenza del tempo. Le musiche di Eleni Karaindrou non sono solo la colonna sonora del film, ma Protagoniste esse stesse. E' meravigliosa la creatività della Karaindrou. Bella, ovviamente, la fotografia.
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