joker 91
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mercoledì 9 febbraio 2011
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la commedia all'italiana
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un capolavoro sfornato dal grande germi con un Marcello Mastroianni bravissimo ed meritevole della sua prima nomination all'oscar dopo il capolavoro LA DOLCE VITA citata anche nel film, l'attore interpreta un belllissimo personaggio ed il film in sè diventerà icona ed ispirazione per le generazioni future anche a livello internazionale,il tema dell'attrazione in un paese bigotto è affrontato ai massimi livelli ed per di più è un bellissimo documento di come si viveva nel bel paese in quel periodo sotto tutti gli aspetti. Oscar alla sceneggiatura,per gli amanti del cinema
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peppe.simeone
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sabato 15 ottobre 2011
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una commedia tragicamente attuale
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Il barone di cefalù, invaghitosi della cugina, escogita un diabolico piano per far fuori la moglie ricorrendo al delitto d'onore. Ad omicidio compiuto e scontata la breve pena, farà ritorno a Cefalù, ma non saranno tutte rose e fiori. Un affascinante Mastroianni, che condisce il suo personaggio con tanto di tick che si dice ispirati a quelli di Germi, è interprete magistrale di una delle commedie più importanti e significative del cinema italiano. Guardarlo a distanza di tempo significa non solo ripercorrere un pezzo di storia sociale e giuridica dello stivale, ma vuol dire anche stupirsi dell'avvento di questo antieroe così moderno che tanto è lontano dalla realtà e dal contesto in cui si ritrova: grazie ad una regia in chiave soggettiva di Germi, vediamo il fortissimo contrasto tra i principi morali degli abitanti di Cefalù, che appartengono ad una realtà chiusa ed ignorante caratterizzata dal pregiudizio, e quelli del barone, che verso questi è estraneo, e di cui lucidamente riuscirà a servirsi per compiere i suoi fini; e proprio in questo distacco va ricercata la crititca tragico-ironica che il regista stesso vuol esprimere alla realtà arretrata che ancora oggi, a distanza di 50 dall'uscita del film, purtoppo riguarda alcune zone del nostro paese.
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Il barone di cefalù, invaghitosi della cugina, escogita un diabolico piano per far fuori la moglie ricorrendo al delitto d'onore. Ad omicidio compiuto e scontata la breve pena, farà ritorno a Cefalù, ma non saranno tutte rose e fiori. Un affascinante Mastroianni, che condisce il suo personaggio con tanto di tick che si dice ispirati a quelli di Germi, è interprete magistrale di una delle commedie più importanti e significative del cinema italiano. Guardarlo a distanza di tempo significa non solo ripercorrere un pezzo di storia sociale e giuridica dello stivale, ma vuol dire anche stupirsi dell'avvento di questo antieroe così moderno che tanto è lontano dalla realtà e dal contesto in cui si ritrova: grazie ad una regia in chiave soggettiva di Germi, vediamo il fortissimo contrasto tra i principi morali degli abitanti di Cefalù, che appartengono ad una realtà chiusa ed ignorante caratterizzata dal pregiudizio, e quelli del barone, che verso questi è estraneo, e di cui lucidamente riuscirà a servirsi per compiere i suoi fini; e proprio in questo distacco va ricercata la crititca tragico-ironica che il regista stesso vuol esprimere alla realtà arretrata che ancora oggi, a distanza di 50 dall'uscita del film, purtoppo riguarda alcune zone del nostro paese. Una bella e giovanissima Stefania Sandrelli interpreta con sensualità e malizia la cugina. Spassosissima la scena del sogno ad occhi aperti di Mastroianni, che immagina di far fuori la moglie nei modi più disparati ed assurdi possibili, mentre è indimenticabile e romantica la prima notte d'amore tra i due cugini che incontrandosi danno sfogo ad una passione fino a quel momento latente.
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giovanni morandi
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martedì 27 settembre 2022
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la commedia all''italiana giovanni morandi
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DIVORZIO ALL’ITALIANA-1961. Con questo film Pietro Germi, dai toni più drammatici dei primi film della sua carriera, (UN MALEDETTO IMBROGLIO-IL FERROVIERE) passa alla commedia e alla satira, culminata nello stupendo affresco dei "vizi privati" e delle pubbliche virtu (?) della provincia italiana (stavolta del nord) di SIGNORE E SIGNORI.
Il successo fu tale che fu proprio parafrasando il titolo di questo film che venne coniato il termine commedia all'italiana, che caratterizzò gran parte della produzione cinematografica italiana degli anni sessanta e settanta.
Con un classico schema da commedia all'italiana, Germi adatta e trasforma il romanzo drammatico di Giovanni Arpino Un delitto d'onore in un ironico e godibilissimo ritratto della mentalità e delle pulsioni di una certa Sicilia di provincia, soprattutto prendendo di mira con un sarcasmo a volte feroce due situazioni di arretratezza legislativa dell'Italia dell'epoca: la mancanza di una legge sul divorzio (che arriverà solo nel 1970), e soprattutto l'anacronistico articolo 587 del codice penale che regolava il delitto d'onore, che verrà abolito soltanto venti anni dopo.
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DIVORZIO ALL’ITALIANA-1961. Con questo film Pietro Germi, dai toni più drammatici dei primi film della sua carriera, (UN MALEDETTO IMBROGLIO-IL FERROVIERE) passa alla commedia e alla satira, culminata nello stupendo affresco dei "vizi privati" e delle pubbliche virtu (?) della provincia italiana (stavolta del nord) di SIGNORE E SIGNORI.
Il successo fu tale che fu proprio parafrasando il titolo di questo film che venne coniato il termine commedia all'italiana, che caratterizzò gran parte della produzione cinematografica italiana degli anni sessanta e settanta.
Con un classico schema da commedia all'italiana, Germi adatta e trasforma il romanzo drammatico di Giovanni Arpino Un delitto d'onore in un ironico e godibilissimo ritratto della mentalità e delle pulsioni di una certa Sicilia di provincia, soprattutto prendendo di mira con un sarcasmo a volte feroce due situazioni di arretratezza legislativa dell'Italia dell'epoca: la mancanza di una legge sul divorzio (che arriverà solo nel 1970), e soprattutto l'anacronistico articolo 587 del codice penale che regolava il delitto d'onore, che verrà abolito soltanto venti anni dopo.
Ne scaturisce una commedia graffiante, retta magistralmente da Marcello Mastroianni, da comprimari di livello come Leopoldo Trieste e Daniela Rocca, imbruttita sino ad essere irriconoscibile, e da una giovane Stefania Sandrelli che, grazie a questo film, avrà grande notorietà.
Un film che, come tutti quelli di Germi (perciò soprannominato "il falegname") girato con la massima cura delle riprese e della fotografia, con uno stupendo bianco e nero, mai improvvisate e spesso con chilometri di pellicola tagliata, ha invece il pregio della spontaneità, come sopra detto, capostipite di un genere comico ma anche satirico che contraddistingueva la commedia italiana fino alla metà degli anni 70.
Questo genere, si pensi al finale di questo film; il barone viene condannato ma con le attenuanti ,ad una pena irrisoria, dopodiché realizzerà il suo sogno amoroso con la bella Angela, dava anche adito a riflessioni che contribuirono a far crescere il popolo italiano (abolizione del delitto d'onore ed introduzione del divorzio).
Poi, questo genere, a mio avviso, si è allargato fino a comprendere "opere" di scarsissimo valore artistico.
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